Lunedì, 06 maggio 2024 - ore 21.39

Direttiva sulla vivisezione: la partita si riapre

| Scritto da Redazione
Direttiva sulla vivisezione: la partita si riapre

ue anni dopo la scandalosa approvazione della Direttiva 2010/63/UE sulla sperimentazione animale, i cittadini europei possono finalmente dire in forma istituzionale

NO questa legge non la vogliamo!

E chiedere alla Commissione europea di riscriverla. 
Ce lo consente il

Diritto d’iniziativa dei cittadini europei,

grazie al quale i cittadini possono prendere direttamente parte all’elaborazione delle politiche dell’UE, invitando la Commissione a presentare una proposta legislativa.

Il 19 aprile scorso è stato depositato presso il registro della Commissione europea il testo dell'iniziativa

Stop vivisection”

La Commissione ha due mesi di tempo per registrarla ufficialmente, dopodiché potrà prendere il via laraccolta delle firme sia online sia su carta
Per raggiungere l'obiettivo ci vogliono almeno 1 milione di firme valide raccolte in almeno sette Paesi dell'UE.

Per sapere come è composto il Comitato che ha promosso l'iniziativa (per l’Italia ne fanno parte il Comitato scientifico EQUIVITA e l’associazione LEAL-Lega antivivisezionista), chi ne sono i Garanti e che cosa puoi fare tu, vai al sito www.stopvivisection.eu.Per avere tutti gli aggiornamenti del caso e sapere quando prenderà il via la campagna firme, iscriviti alla newsletter del sito.

 

Testo diSTOP VIVISECTION”:

"L’articolo 13 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione europea stabilisce che 'l'Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze e del benessere degli animali in quanto esseri senzienti'. Questo riconoscimento ufficiale porta in sé l'obbligo morale di rispettare i diritti fondamentali degli animali, che devono pertanto essere riconosciuti come una priorità dall'Unione europea e dai suoi Stati membri, e tutelati attraverso un coerente quadro legislativo comunitario. Da questo punto di vista, la sperimentazione animale (o vivisezione) è senza alcun dubbio una pratica inaccettabile, in quanto impone illimitato dolore e sofferenza a esseri senzienti e senza difesa.

Alle ragioni dell’etica (condivise, nel sondaggio della Commissione Ue del 2006, dall’86% dei cittadini europei), si aggiunge l’appello sempre più stringente del mondo della scienza che afferma che il “modello animale”, non predittivo per l’uomo, è privo di valore scientifico; infatti non esiste prova statistica che ne dimostri l'efficienza e l’affidabilità. Per tale ragione la pratica della sperimentazione animale rappresenta:

  • un pericolo per la salute umana e per l’ambiente;
  • un freno allo sviluppo dei nuovi metodi di ricerca biomedica fondati sulle straordinarie acquisizioni scientifiche del nostro tempo;
  • un ostacolo alla possibilità di attingere alle risposte ben più affidabili, esaurienti, veloci ed economiche, forniteci dalle nuove tecnologie pertinenti per l’uomo.

In considerazione di quanto precede, noi sottoscritti cittadini europei richiediamo alla Commissione europea l’abrogazione della direttiva 2010/63/UE (detta “per la protezione degli animali utilizzati a scopi scientifici”), con la presentazione di una nuova proposta di direttiva che sia finalizzata al definitivo superamento della sperimentazione animale e che renda obbligatorio per la ricerca biomedica e tossicologica l’utilizzo di dati specifici per la specie umana in luogo dei dati ottenuti su animali".

Comitato Scientifico EQUIVITA                                          LEAL Lega Antivivisezionista
www.equivita.it www.leal.it

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