Venerdì, 17 maggio 2024 - ore 05.17

Diritti.Pensionati Il segretario generale dello Spi Cgil conclude la manifestazione di Milano

Cantone: «Siamo uniti, la protesta continua». "I sindacati dei pensionati sono uniti, la mobilitazione continua. Lottiamo per i giovani e per il lavoro. Renzi ci ha negato gli 80 euro, un grave errore del governo"

| Scritto da Redazione
Diritti.Pensionati Il segretario generale dello Spi Cgil conclude la manifestazione di Milano

“Ci volevano i pensionati e le pensionate per avvicinare i sindacati. Vuol dire che la forza della nostra saggezza produce delle buone azioni. L'unità di Cgil, Cisl e Uil, però, è molto di più di una buona azione. Costruire l'unità ovunque, non solo tra i pensionati, è un fatto positivo per tutti: anziani, giovani e lavoratori. Sopratutto di questi tempi: meglio uniti, anche litigando, che divisi per la gioia di chi vuole farci sparire. Sono tempi complicati, lo sappiamo tutti, ma noi che ne abbiamo viste tante, vogliamo mettere a disposizione la nostra storia in un percorso unitario, per far uscire il nostro paese dal buco nero della crisi”. Lo ha detto Carla Cantone, segretario Generale dello Spi Cgil, a conclusione della giornata nazionale di mobilitazione dei sindacati dei pensionati a Milano (ascolta l'intervento di Cantone su RadioArticolo1). La giornata, con iniziative anche a Roma e Palermo, è stata organizzata da Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil per chiedere al governo interventi urgenti su reddito da pensione, fisco, welfare, sanità e non autosufficienza.

“Il nostro obiettivo - ha continuato Cantone - è combattere chi vuole indebolire il sindacato per rendere più debole e più sola la nostra rappresentanza. Se crediamo tutti insieme che questo sia vero, non c'è motivo di stare divisi. Noi, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, siamo qui insieme. E questo nostro stare insieme continuerà anche dopo la giornata di oggi. Dovremo continuare la mobilitazione, fino a che non avremo risposte positive alle nostre richieste su politiche sociali, assistenza, sanità e superamento di troppe diversità di trattamento tra chi lavora e chi è in pensione. Penso al bonus di 80 euro, che ci è stato negato, un errore e un affronto da parte del governo. Noi siamo contenti per l'estensione alle mamme, ma per noi è un'occasione quasi impraticabile, noi i bambini li abbiamo fatti il secolo scorso”.

Ma la leader dei pensionati Cgil pensa anche “alla no tax area, un altro graffio ai pensionati. Le diversità tra i pensionati italiani e gli anziani degli altri paesi europei sono troppe. Sono diversità da superare per avere un welfare europeo. Per questo non basta trattare solo con il governo italiano, ci vuole un'Europa sociale e un forte sindacato europeo che combatta per la parità”.

“Oggi – ha continuato Cantone – i pensionati vengono vergognosamente indicati come chi ruba il futuro ai giovani, come dei privilegiati. Noi non siamo privilegiati, noi abbiamo costruito questo paese e la sua democrazia, abbiamo lavorato sempre, e pagato sempre le tasse. Noi siamo quelli che oggi aiutano le famiglie con grandi sacrifici. Noi siamo quelli che lottano per il lavoro. Per dare il lavoro a chi lo perde e a chi lo cerca. Per noi il lavoro viene al primo posto. Per questo dico a Renzi: facciamo girare la ruota da un'altra parte, non sempre verso i soliti noti”.

Il segretario si è rivolto direttamente al presidente del Consiglio, quando ha detto: “Cambia verso, modifica la legge di stabilità invece di modificare l'articolo 18. Pensa a produrre sviluppo. E sopratutto lavoro, che non si produce taglieggiando i patronati che offrono servizi ai cittadini. Il governo ci convochi e vedrà che troverà in noi la volontà di cercare insieme le soluzioni migliori per garantire i diritti di cittadinanza, giustizia e uguaglianza ai tanti pensionati del nostro paese”.

“Non saremo mai i fantasmi della società – ha concluso Cantone -. Siamo attivi e vispi, perché abbiamo la passione. E abbiamo la voglia di continuare a combattere, e la forza d'animo che ci viene dalla consapevolezza di non esser stati mai rassegnati. Anche oggi continueremo a manifestare, come nel passato, tutti insieme nei territori, senza escludere nessuna piazza. E' l'autonomia che ci rende uniti. Ma se saremo uniti nei territori, saremo uniti anche a a livello nazionale”.

Pizzica (Spi Emilia Romagna): Renzi attacca sempre i più deboli

“Abbiamo ragioni da vendere, voglia di lottare e risultati da conquistare. Spero che la prossima volta ci incontreremo in piazza non in un teatro, perché dobbiamo combattere. Nella legge di stabilità, ad esempio, il governo ha ridotto il fondo per la non autosufficienza, dicendo che l'hanno aumentato, e usando dei trucchetti ignobili. Mentre Confindustria può dormire sogni tranquilli le persone non autosufficienti sono costretti a scendere in piazza per vedersi riconosciuti i propri diritti. E lo stesso vale per il taglio ai patronati. Renzi vuole combattere i sindacati, ma ancora una volta lo fa attaccando le persone più deboli. Voglio invitare Renzi a venire in una patronato, a mettersi in fila e fare due chiacchiere con una persona che deve trovare una soluzione ai suoi problemi, così magari capirebbe a casa servono i patronati. Questo paese continua a non avere nessun piano per affrontare l'autosufficienza e la povertà, che sono due dei maggiori problemi che abbiamo avanti.” E' quanto ha detto Bruno Pizzica, segretario Generale dello Spi Cgil dell'Emilia Romagna.

Turati (Spi Veneto): siamo una ricchezza, serve unità

“Non illudiamoci, non è solo per la scarsa considerazione che il governo ha verso Cgil, Cisl e Uil, che comunque hanno 13 milioni di iscritti, che il governo ci attacca. Il governo vuole scagliarsi contro un'idea di sindacato, che è il sindacato italiano, confederale. Loro vogliono un sindacato esclusivamente legato alle aziende. Invece è il sindacato confederale che ho permesso di acquisire i diritti che oggi vogliono toglierci. Per questo assume un'importanza assoluta la piattaforma unitaria, perché è il prodotto di un sindacato che vuole difendere i diritti di tutti. Ci vuole uno sforzo per valorizzare le ragioni che ci fanno stare uniti. Uniti e solidali tra sindacati, tra lavoratori e pensionati, tra giovani e anziani. Oggi siamo qui per iniziare un percorso di mobilitazione che ci unisca ancora di più e che ci porti in piazza. Bisogna riportare in questo paese un po' di giustizia sociale. Si smetta di dividere le generazioni, le persone, le razze. Mai come in questo periodo si è visto un attacco così diretto, politico e mediatico, contro i lavoratori e i pensionati. L'idea che sta dietro è che la spesa pubblica sia una spesa improduttiva. Si persevera nell'atteggiamento vessatorio contro pensionati e impiegati pubblici, e si dice che noi costiamo. Ma ci si dimentica di dire che il 75% delle pensioni è sotto al 1500 euro al mese lordi, e che il 50% di questi è sotto i 500. Da questa giornata deve uscire una denuncia molto forte e l'affermazione che noi siamo una vera ricchezza per la società. Perché il nostro reddito, anche se fa acqua da tutte le parti, è diventato il vero sostegno alle famiglie italiane”. Così Rita Turati, segretario Generale dello Spi Cgil del Veneto.

Brigatti (Spi Lombardia): riprendiamoci il ruolo del sindacato

“Qui c'è un pezzo dei protagonisti che hanno combattuto ed hanno raggiunto quelle conquiste che hanno cambiato questo paese. Voglio ricordare che il sindacato non smarrisce la memoria, il sindacato sa che l'unità del sindacato serve ad unire i lavoratori, ed oggi c'è un gran bisogno di unità complessiva, proprio perché chi governa cerca un nemico quotidiano. E la disperazione dei lavoratori, dei pensionati e dei disoccupati cresce. Adesso serve impegno per unire e unirci, perché uniti si vince. Non si può far finta di non vedere che il sindacato è sotto attacco, perché è pesante l'incidenza della crisi, e nella crisi, diciamolo, non ha retto completamente il contenimento tentato dai corpi sociali intermedi. Allora qui ci sono le nostre proposte per ricollocare il sindacato. Siamo noi che chiediamo le riforme, perché le riforme non possono apparire come una minaccia. Le riforme, se trovano il consenso dal basso sono vere, mentre la politica senza il riscontro dal basso, non è nulla se non autoritarismo. E' questo lo spazio oggi per il sindacato, non è la prima volta che dobbiamo caricarci il peso del paese sulle spalle e lo faremo. Il nostro compito è aiutare il lavoro, chi lo cerca e chi lo crea. E magari farli incontrare. E' questo il nostro impegno. L'unità del sindacato dei pensionati serve a questo”. Questo l'intervento Marco Brigatti, segretario Generale dello Spi Cgil della Lombardia.

Fonte: rassegna sindacale

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