Dopo 11 anni ritorno in Italia. Lettera a Poletti di Daniela Pistillo (Rozzano)
Gentile Ministro Poletti, chi le scrive è partita subito dopo la laurea, ha trascorso 11 anni all'estero ed ha avuto la fortuna di rientrare in seguito in Italia.
Vede Signor Ministro, in questi anni ho conosciuto diverse persone con un percorso simile al mio e altrettante ne conosco che hanno scelto di restare.
Si parte (e si resta) per le più diverse motivazioni: per necessità, per uno stipendio migliore, per migliorare le proprie conoscenze, per curiosità, per amore, per imparare una lingua, e certamente non sta scritto da nessuna parte che chi parte sia meglio di chi resta o viceversa.
Appunto per questo Signor Ministro, certe contrapposizioni sono inutili.
Da Lei e dal suo ruolo non mi aspetto certo la bacchetta magica, ma un impegno concreto affinchè il partire o il restare siano il frutto di una libera scelta e non un obbligo di necessità.
Daniela Pistillo (Rozzano)
Ecco che cosa aveva detto Poletti
Il ministro del Lavoro sulla fuga dei cervelli: "Conosco gente che è bene sia andata via, questo Paese non soffrirà a non averli tra i piedi". E sui rimasti: "Non sono tutti dei pistola". Poi corregge il tiro: "Mi sono espresso male e mi scuso"
