Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 23.19

Draghi agli Ambasciatori: lavorate con professionalità, dedizione e senso dello Stato

| Scritto da Redazione
Draghi agli Ambasciatori: lavorate con professionalità, dedizione e senso dello Stato

“Ringrazio tutti voi per il lavoro che svolgete ogni giorno, con professionalità, dedizione, senso dello Stato. Al servizio delle istituzioni, delle realtà produttive, della società civile. Soprattutto a servizio di tutti, tutti i cittadini”. Così il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, intervenuto alla sessione conclusiva della XIV° Conferenza degli Ambasciatori e delle Ambasciatrici d’Italia nel mondo, alla Farnesina.

“Voglio ricordare il vostro collega, l’Ambasciatore Luca Attanasio, ucciso brutalmente nella Repubblica Democratica del Congo con il carabiniere Vittorio Iacovacci e l’autista Mustapha Milàmbo”, ha proseguito il Premier. “Sono morti semplicemente per aver fatto il loro lavoro, in un contesto molto difficile, come quello in cui operano molti di voi. Ai loro cari va la mia più sentita vicinanza. Auspico che venga fatta finalmente luce sul loro assassinio, e che si accertino prontamente tutte le responsabilità”.

Gli ultimi due anni, ha aggiunto, “sono stati difficili per il nostro Paese, come per il resto del mondo. Mi riferisco ovviamente alla pandemia e alla crisi economica. Entrambe hanno colpito specialmente i più deboli. Ma, in questi mesi, l’Italia ha dimostrato, ancora una volta, di saper reagire alle crisi più dure con coraggio, determinazione, unità. Medici, infermieri, volontari hanno somministrato oltre 106 milioni di dosi di vaccino – uno sforzo senza precedenti nella storia recente. L’economia è in ripresa, grazie all’impegno di lavoratori e imprenditori. E l’Italia ha avuto un ruolo centrale sulla scena internazionale”.

Sul fronte della politica estera, l’attività di Governo “è stata molto intensa, e per questo voglio ringraziare il Ministro Di Maio e tutti voi diplomatici”, ha detto ancora Draghi citando la presidenza del G20, il vertice straordinario sull’Afghanistan, il Trattato del Quirinale siglato con la Francia e il prossimo “piano di azione” avviato con la Germania.

“Grazie alla politica estera l’Italia è più forte, più influente, più credibile”, ha affermato il Presidente del Consiglio. “Lo stesso spirito di collaborazione, la stessa determinazione, lo stesso orgoglio di rappresentare l’Italia ci deve accompagnare anche il prossimo anno”.

Tra le “sfide significative” che il Paese dovrà affrontare la prima è “l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Nei prossimi cinque anni, dobbiamo investire 191,5 miliardi di euro, a cui si aggiungono altri fondi per un totale di 235 miliardi. Ci siamo impegnati a ridurre i divari territoriali, generazionali, di genere; ad accelerare la transizione digitale e quella ecologica; a migliorare la scuola e rafforzare la sanità; e a riformare in modo profondo l’economia, per rilanciare la produttività, semplificare la burocrazia, favorire l’innovazione”.

Il PNRR, ha sottolineato Draghi, “non è il Piano di rilancio di questo Governo. È il Piano di rilancio di tutto il Paese. E spetta a tutti – politici, funzionari, imprenditori, parti sociali – contribuire alla sua realizzazione in modo rapido, efficiente, onesto”.

L’altra priorità è “la gestione della nuova fase della crisi sanitaria”, ha proseguito Draghi riferendosi alla campagna vaccinale in Italia e all’impegno del nostro Paese a sostegno dei Paesi in via di sviluppo: “l’Italia – ha ricordato in merito – sostiene l’ambizione di vaccinare il 70% della popolazione di tutti i Paesi entro metà del 2022. Quest’obiettivo ora deve essere raggiunto”.

Citata la lotta al cambiamento climatico, che “richiede sforzi notevoli sul piano interno e internazionale”, e che ha bisogno del “coinvolgimento dei giovani, i veri protagonisti di questo cambiamento”, Draghi ha sostenuto che “anche l’anno prossimo ci vedrà pienamente coinvolti nella gestione delle principali crisi internazionali”.

L’Italia, ha affermato, “è da sempre impegnata a facilitare i processi democratici, promuovere la cooperazione internazionale, difendere la pace. Per il nostro Paese, la tutela dei diritti umani e delle liberà fondamentali è una priorità assoluta. A questo proposito, voglio ricordare gli uomini e le donne che partecipano alle Missioni all’estero civili e militari con coraggio e spirito di sacrificio. A tutti loro – ha sottolineato – va il più sentito ringraziamento del Governo e il mio personale”.

In Libia, “dobbiamo proseguire con il nostro impegno per la piena stabilizzazione del Paese, seguendo il percorso tracciato dalle Nazioni Unite. È un processo che deve rimanere a guida libica, che la comunità internazionale deve sostenere e accompagnare. Nonostante il rinvio del voto del 24 dicembre, è importante che ci siano quanto prima elezioni libere, credibili e inclusive che possano unire il Paese e portare a una pace duratura”.

“La stabilizzazione della Libia è fondamentale anche per il controllo dei flussi migratori”, ha ricordato il Premier. “Nei mesi scorsi siamo riusciti a riportare questo tema al centro dell’agenda europea. Ora è essenziale che l’Unione europea adotti una gestione condivisa, umana e sicura - all’altezza dei nostri valori.

Servono corridoi umanitari dai Paesi terzi verso l’Europa che impegnino anche altri Paesi europei, non solo l’Italia. E servono accordi di rimpatrio giusti ma efficaci. Anche in questo, l’Unione europea può svolgere un ruolo di guida”.

“Siamo altrettanto determinati – ha proseguito – a ridurre le contrapposizioni sempre più evidenti ai confini orientali dell’Europa. Mi riferisco alle tensioni in Ucraina con la Russia, e la crisi al confine tra Polonia e Bielorussia. Dobbiamo essere fermi nel condannare qualsiasi provocazione. L’utilizzo dei migranti come strumento di pressione geopolitica è inaccettabile”, ha ribadito Draghi. “Allo stesso tempo, dobbiamo proseguire con il dialogo, a livello bilaterale e anche al livello multilaterale”.

“Davanti a questi scenari, serve accelerare verso una difesa europea, complementare alla NATO. La Bussola Strategica che ci apprestiamo ad adottare – ha evidenziato il Presidente del Consiglio – è un primo passo, a cui deve seguire un impegno ancora maggiore in termini di capacità militari e risorse finanziarie. Dobbiamo costruire una politica estera chiara e più forte, dotata di meccanismi decisionali efficaci - a partire dal superamento del principio di unanimità. All’interno di queste alleanze, il rapporto con gli Stati Uniti è e rimarrà centrale”.

Concludendo, Draghi ha voluto rinnovare il suo “apprezzamento per il vostro impegno e lasciarvi con un invito a valorizzare ulteriormente il ruolo delle donne nella diplomazia. Il raggiungimento di una effettiva parità di genere è un obiettivo che dobbiamo perseguire ovunque - nel settore pubblico e privato. So che questa Amministrazione si sta operando in questo senso. Vi incoraggio – ha concluso – a fare ancora di più”. (aise) 

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