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Export grana in Cina nel 2010 +318%

| Scritto da Redazione
Export grana in Cina nel 2010 +318%

Made in Italy:Coldiretti, + 318 % export grana in Cina nel 2010.
Il curioso aumento nel corso del 2010 delle esportazioni di Grana Padano e
Parmigiano Reggiano del 318 per cento in Cina, nonostante la tradizionale
opposizione al consumo di prodotti lattiero caseari da parte dei cittadini
asiatici, è esemplificativo del grande successo che sta riscuotendo il
settore nel mondo dove ha realizzato il fatturato record stimato in 1,6
miliardi di euro tra formaggi e latticini con un aumento in valore delle
spedizioni del 14 per cento. E' quanto afferma la Coldiretti che a Brescia,
nella provincia che ha il record della produzione di latte in Italia ed è la
patria del Grana Padano, a partire dalle ore 15,00 di oggi 28 gennaio, ha
promosso la tavola rotonda "Costruiamo la nuova filiera agricola italiana"
con la partecipazione tra gli altri del Ministro Pubblica Istruzione Maria
Stella Gelmini, del Sottosegretario allo Sviluppo Economico Stefano Saglia,
Assessore Regionale Agricoltura della Lombardia Giulio De Capitani e quasi
cinquecento agricoltori. Concluderà i lavori il presidente nazionale della
Coldiretti Sergio Marini.

Da una analisi della Coldiretti su dati Istat relativi al commercio estero
dei primi dieci mesi del 2010 la crescita dei formaggi italiani è sensibile,
con un aumento del 13 per cento, sia sui mercati comunitari dove si realizza
il 70 per cento del valore dell'export che su quello statunitense (+ 11 per
cento)  ma performance importanti si registrano - sottolinea la Coldiretti -
sui nuovi mercati come la Cina e lndia, dove comunque le quantità restano
contenute. A fare la parte del leone sono il Parmigiano Reggiano e il Grana
Padano che rappresentano da soli quasi il 40 per cento del valore delle
esportazioni di formaggi, con un aumento complessivo in valore nel mondo del
25 per cento, risultato di un aumento 37 per cento negli Stati Uniti, del 21
per cento nei Paesi dell'Unione Europea ed in piccola parte nei Paesi
emergenti come Cina (+318 per cento) e India (+163 per cento).

Un andamento incoraggiante si riscontra anche sul mercato nazionale dove i
consumi familiari sono saliti di oltre il 2 per cento per il grana Padano
mentre lo yogurt ha fatto addirittura un balzo del 2,5 per cento e il latte
di quasi l'uno e mezzo per cento, secondo le analisi della Coldiretti su
dati Clal nei primi dieci mesi del 2010. Risultati positivi a livello
nazionale ed internazionale che vanno trasferiti - sostiene la Coldiretti -
alle aziende agricole dove negli allevamenti si deve fronteggiare un
preoccupante aumento dei costi di produzione a o partire dai mangimi che
hanno fatto segnare un rincaro del 14 per cento a novembre 2010 rispetto
all'anno precedente.

Sostenere il reddito degli agricoltori eliminando le distorsioni e tagliando
le intermediazioni con l'offerta attraverso la rete di consorzi agrari,
cooperative, mercati di campagna amica, agriturismi e imprese agricole di
prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al
giusto prezzo è l'obiettivo del progetto "Una Filiera Agricola tutta
Italiana" presentata dal presidente della Coldiretti Sergio Marini per
contrastare i due furti ai quali è sottoposta giornalmente la nostra
agricoltura: da una parte il furto di identità e di immagine che vede
sfacciatamente immesso in commercio cibo proveniente da chissà quale parte
del mondo come italiano; dall'altra il furto di valore aggiunto che vede
sottopagati i prodotti agricoli senza alcun beneficio per i consumatori.

Un risultato storico è stato ottenuto in questo senso con l'approvazione
definitiva ed unanime della legge nazionale che - sottolinea la Coldiretti -
obbliga all'etichettatura di origine dei prodotti alimentari a tutela del
Made in Italy, che è necessario divulgare anche con l'educazione alimentare
nelle scuole promossa dal Ministro Mariastella Gelmini. I primi decreti
applicativi riguarderanno proprio il settore lattiero caseario dove tre
litri di latte a lunga conservazione sui quattro sono stranieri senza
indicazioni per il consumatore come il latte impiegato in quasi la metà
delle mozzarelle vendute in Italia. E' estremamente importante - conclude la
Coldiretti - che si intervenga immediatamente anche sul settore suinicolo
che sta affrontando una grave crisi anche perchè tre prosciutti su quattro
sono spacciati come Made in Italy, ma sono ottenuti da maiali stranieri.

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