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Ferrovie e Poste: siamo alla sfascio

| Scritto da Redazione
Ferrovie e Poste: siamo alla sfascio

ORDINE DEL GIORNO URGENTE. FERROVIE E POSTE: AL CONFINE DEL”DESERTO DEI TARTARI”
Il Consiglio Provinciale di Cremona
Richiama
la situazione sempre più disastrosa del trasporto ferroviario in provincia di Cremona. La recente vicenda di venerdì 21 gennaio, col treno n. 2661 delle 18.20 in partenza da Milano Centrale, che è arrivato a Cremona con 3 ore e 10 minuti di ritardo, dopo essersi fermato per ore vicino alla stazione di S. Giuliano Milanese, senza riscaldamento, luci né toilettes, è solo l’ennesimo episodio di una serie incredibile di disservizi (ritardi, cancellazioni, disagi a bordo, assenza di informazioni...) che interessa tutte le nostre linee ferroviarie, provvedendo progressivamente ad isolare Cremona dal resto della Lombardia. Già il giorno successivo si assisteva all’improvvisa cancellazione di una corsa prefestiva da Milano a Cremona.
Agli annunci su cadenzamento, rinnovamento del materiale rotabile, etc. è finora seguito soltanto un progressivo peggioramento del servizio in ogni suo aspetto, specialmente sulla linea Milano - Mantova. Nè vanno meglio le poche e difficili connessioni con Roma e con l’Alta Velocità: dopo la soppressione del Pendolino, collegamento diretto con la Capitale, s’è assistito alla silenziosa soppressione della navetta di connessione con la linea Milano-Roma già inaugurata in pompa magna pochi mesi fa ma con orari subito definiti assurdi e senza riscontro di utenza.
La Giunta Provinciale, nel rispondere a recenti interpellanze ed iniziative consiliari, si era impegnata a dare sostegno ai pendolari e alle loro Associazioni, proseguendo nell’organizzazione e convocazione di Consulte permanenti allo scopo di raccogliere informazioni, coordinare le azioni di protesta e negoziare nuove relazioni con Regione e referenti delle Ferrovie.
Dopo gli incontri particolarmente tesi ed affollati tenuti al Teatro Monteverdi, a Mantova ed a Lodi ad opera delle precedenti Amministrazioni Locali con la diretta presenza dei massimi livelli politici regionali e delle Ferrovie, tutto sembra ormai consegnato a rapporti epistolari con l’Assessore Cattaneo, ad annunci di sostanziali novità nelle relazioni con il capoluogo regionali e puntuali smentite nei fatti concreti quotidiani.
Peraltro non risulta che dette Consulte siano state nuovamente riunite.

Richiama altresì

la situazione, per certi versi analoga, delle Poste. Ad un “disservizio standard” al quale ogni utente era già drammaticamente abituato, si aggiungono delle novità che, sotto l’etichetta della “ristrutturazione”, tradiscono un ulteriore abbassamento del livello dei servizi non solo nei piccoli uffici locali dei paesi ma anche nel servizio cittadino: infatti l'avvio del nuovo sistema di consegna della posta prevede, come peculiarità subito evidente, la cancellazione della consegna delle lettere al sabato. Mentre altri servizi postali - ad esempio quello tedesco, o quello svizzero - fanno utili, qui il deficit finanziario ed organizzativo si scarica sui cittadini e sulle imprese, con gravi disservizi. Era stata ottenuta, in passato, una relazione stabile tra la Provincia e la Direzione Provinciale di Poste Italiane e di ANCI Lombardia con la Direzione Compartimentale di Milano, con la presenza dei rappresentanti sindacali e dei consumatori, che aveva dato buoni risultati nella soluzione di alcuni problemi locali. E’ evidente che il decadimento della qualità del servizio possa essere pregiudizievole della stessa raccolta del risparmio postale che caratterizza il sistema Italia ed ha garantito l’approvvigionamento della stessa Cassa Depositi e Prestiti, di fondamentale importanza per gli investimenti pubblici locali e nazionali.

Se è vero che il diritto al recapito della posta e il diritto alla mobilità restano l'indice di civiltà di qualsiasi Paese, Cremona mostra ancora una volta di essere al confine del deserto dei Tartari.

Rammenta l’art. 2 dello Statuto Provinciale, il quale recita:

2. La Provincia rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi, ne promuove e coordina lo sviluppo in forme e modi compatibili con le peculiari caratteristiche storiche e ambientali.

Chiede all’Onorevole Giunta Provinciale

- di ricostituire e convocare al più presto le Consulte dei Pendolari ferroviari;

- di riattivare la relazione stabile con i livelli direzionali di Poste Italiane;

- di adoperare ogni sorta di legittimo intervento, presso la Regione, il Prefetto, Trenitalia, Poste Italiane, in accordo con le Associazioni dei Consumatori e con le Organizzazioni Sindacali al fine di ripristinare un dignitoso livello di prestazioni nell’ambito dei servizi pubblici di carattere universale come il servizio postale e i trasporti pubblici.


Giuseppe Torchio
Andrea Virgilio
Giovanni Biondi
Clarita Milesi
Giampaolo Dusi


Cremona, 26 gennaio 2011

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