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FIM-CISL Lombardia 48° Rapporto semestrale - I dati del 2° semestre 2019

È SEMPRE CRISI NELL’INDUSTRIA, AUMENTA LA CASSA INTEGRAZIONE. DOPO IL 2016, IL DATO PEGGIORE: 17.288 LAVORATORI COINVOLTI DA CRISI NEL SEMESTRE (+79% rispetto al 2018) 1.542 QUELLI COLPITI DA CIGS E CHIUSURE

| Scritto da Redazione
FIM-CISL Lombardia 48° Rapporto semestrale - I dati del 2° semestre 2019

FIM-CISL Lombardia 48° Rapporto semestrale - I dati del 2° semestre 2019

È SEMPRE CRISI NELL’INDUSTRIA, AUMENTA LA CASSA INTEGRAZIONE. DOPO IL 2016, IL DATO PEGGIORE: 17.288 LAVORATORI COINVOLTI DA CRISI NEL SEMESTRE (+79% rispetto al 2018) 1.542 QUELLI COLPITI DA CIGS E CHIUSURE

Presentiamo il Rapporto semestrale dell’Osservatorio Regionale della crisi e dell'occupazione, con l’analisi dei dati e le valutazioni della Fim Cisl Lombardia sulla situazione del settore metalmeccanico. L'osservatorio è promosso dalla Fim regionale e rileva sistematicamente i dati nelle circa 7.000 aziende industriali e con oltre 550.000 lavoratori della regione.

Nel 2° semestre 2019 sono state colpite dalla crisi 392 aziende (+4,5%, erano 375 nel semestre precedente) e 17.288 lavoratori (+4,7%; erano 16.502 nel periodo precedente).

Aumenta il numero delle imprese coinvolte dalla cassa integrazione ordinaria, 359 aziende rispetto alle 316 del semestre precedente e aumenta il numero di lavoratori coinvolti (15.343 contro i 12.656 del semestre precedente). Resta sostanzialmente costante il numero delle imprese che hanno fatto ricorso alla cassa integrazione straordinaria, utilizzata da 24 aziende (25 nel semestre precedente) ma si riduce il numero dei lavoratori coinvolti che scende a quota 1.762 (2.620 nel semestre precedente). Si riduce fortemente il ricorso alla mobilità che scende a quota 9 aziende (34 nel semestre precedente) facendo precipitare il numero dei licenziamenti a 183 (1.226 nel semestre precedente).

I dati dimostrano ciò che avevamo sostenuto tempo fa e cioè che la frenata in atto nell’industria metalmeccanica lombarda sarebbe proseguita anche il secondo semestre dell’anno. Le ore di lavoro si sono ridotte e diverse imprese non sono riuscite a consolidare i precedenti segnali di ripresa, assestandosi su livelli di attività inferiori che non consentono quella crescita occupazionale di cui, invece, avremmo bisogno per riassorbire le troppe persone rimaste senza lavoro in questi ultimi anni. La nuova impennata del numero dei lavoratori coinvolti da ammortizzatori è un segnale preoccupante per la prospettiva industriale e occupazionale, anche considerando che in diverse situazioni si sta arrivando al termine della disponibilità degli ammortizzatori sociali conservativi.

Il 17% degli interventi di cassa integrazione straordinaria è rappresentato dalla cig in deroga, il  provvedimento straordinario che vale in particolare per i lavoratori delle piccole aziende privi della copertura di ammortizzatori sociali, che continua ad essere in calo ma solo a causa della maggiore selettività dei requisiti.

Scende di parecchio il numero dei licenziamenti rispetto al semestre precedente, che si attesta a quota 183 che, comunque, si aggiungono alle migliaia dei semestri precedenti. Negli ultimi 4 semestri il numero dei lavoratori licenziati sfiora quota 3.000, confermando il persistere della crisi e la deresponsabilizzazione di diverse aziende.

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