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FINCANTIERI - L'azienda ritira il piano industriale.

| Scritto da Redazione
FINCANTIERI - L'azienda ritira il piano industriale.

FINCANTIERI - L'azienda ritira il piano industriale. Le dichiarazioni di Luca Trevisan (FIOM Venezia) e Maurizio Landini
.pubblicata da Cgil Venezia il giorno venerdì 3 giugno 2011 alle ore 17.52.(3.6.2011) Migliaia di lavoratori della Fincantieri sono arrivati stamane a Roma  sia per contestare la decisione dell’azienda di effettuare un drastico taglio su cantieri e occupazione, sia per sostenere la trattativa.. Nell’ l’incontro tra il Governo, i sindacati dei metalmeccanici Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil e Fincantieri,  l'amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono prende la parola alle 13, e annuncia: “Il piano non era una novità per nessuno, sono una persona che si assume le sue responsabilità, ma con gli attacchi subiti da tutte le parti, da destra e da sinistra, anche la mia forza viene meno. Ritiro il piano e spero che così si possano evitare le tensioni”

L’incontro era stato programmato in relazione alla vertenza apertasi nel Gruppo dopo l’annuncio della  direzione del gruppo  il 23 maggio scorso che avanzava l’ipotesi di  chiudere totalmente due cantieri navali e di porre oltre 2.500 lavoratori in esubero. “E’ sicuramente un risultato positivo – ha commentato a caldo ritornando da Roma Luca Trevisan (segretario generale della Fiom di Venezia) – frutto che va ascritto alla mobilitazione che i lavoratori hanno messo in campo in questi giorni. Rimangono comunque molte preoccupazioni  rispetto alla crisi che coinvolge il settore e su come si gestisce la crisi stessa. Verificheremo gli impegni presi oggi in un nuovo incontro che verrà fissato nei prossimi giorni. Noi chiederemo un intervento che rafforzi il sistema industriale e che dia un respiro ampio a questo settore”.

Sulla stessa linea Maurizio Landini, segretario generale della Fiom: “Il ritiro del piano industriale è un primo importante risultato della mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori di Fincantieri. Si tratta di un passo indispensabile per proseguire un percorso di rilancio di un settore fondamentale per l’economia nazionale. In questo modo si scongiura il rischio di perdere migliaia di posti di lavoro. L’impegno del governo in questa vertenza deve crescere sia per interventi diretti che per stimolare interventi europe"i.

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