Martedì, 21 maggio 2024 - ore 00.48

Franco Lissa SULLA PROPOSTA DI IMPOSTA PROGRESSIVA SUI PATRIMONI

Anzitutto una premessa. Nella nostra epoca, a livello planetario, una sinistra che non si batta contro le diseguaglianze (e contro la catastrofe ambientale) semplicemente non è una sinistra e non serve a nessuno, tanto vale che si sciolga.

| Scritto da Redazione
Franco Lissa SULLA PROPOSTA DI IMPOSTA PROGRESSIVA SUI PATRIMONI

Franco Lissa SULLA PROPOSTA DI IMPOSTA PROGRESSIVA SUI PATRIMONI

Anzitutto una premessa. Nella nostra epoca, a livello planetario, una sinistra che non si batta contro le diseguaglianze (e contro la catastrofe ambientale) semplicemente non è una sinistra e non serve a nessuno, tanto vale che si sciolga.

Il tema della patrimoniale è all'ordine del giorno del dibattito di economisti e sociologi. Ci sono proposte di legge, come quella spagnola, ma so che questo è il punto dolente. In Europa il fisco non è materia di politica dell'Unione e su questo penso abbia ragione Piketty, occorre che lo diventi e che sia il punto fondamentale della sinistra europea.

Nel merito della proposta. L'obiettivo non è affatto estremista. Le analisi statistiche dimostrano che c'è un avvallamento drammatico verso il basso del reddito a livello del ceto medio e una salita vertiginosa a favore del 10%, dell'1%, dello 0,1% più ricco.

La proposta è coerente con questa analisi (io ci ritrovo Piketty e questo mi conforta). Aboliamo l'IMU sulle seconde case e l'imposta di bollo sui conti correnti e sui depositi bancari.

Per rafforzare la finanza dei comuni che subirebbero delle perdite dall'abolizione dell'IMU, creiamo un apposito fondo di solidarietà.

Partiamo da un reddito discretamente confortevole, 500 mila euro con una imposta moderata, 0,2%, ed arriviamo ai redditi superiori ai 50 milioni di reddito con una aliquota del 2%.

A quei livelli di reddito sono bruscolini, e molti ricchi del pianeta, soprattutto negli USA si sono dichiarati favorevoli ad una simile proposta, ben sapendo che questo ridurrebbe una bella quota di odio sociale nei loro confronti senza scalfire più di tanto il loro patrimonio.

A me piacerebbe si colpissero le plusvalenze sugli investimenti finanziari ma tant'è.

Basta oggi in Italia? No. Nel 2021 dovremo realizzare i progetti per accedere al Recovery Fund e ci verrà richiesta dall'Europa stessa una riforma fiscale. Quindi una riforma dell'Irpef. Gran parte della destra, da una quota del PD, dei 5S, Renzi e la destra propriamente detta sarebbe secondo me a favore di tagli a favore dei ceti alti e delle imprese, la flat tax e chi più ne ha più ne metta. Lo so di aver dato una definizione di destra esagerata.

Ma oggi il nostro ceto politico è purtroppo schiavo di una cultura dominante reazionaria, che spero si affievolisca con la sconfitta di Trump e dei nativisti europei, ma è soprattutto e questo bisogna dirlo a chiare lettere IGNORANTE, ignorante nel senso etimologico, cioè ignora quale è la realtà dell'Italia, dell'Europa e del mondo, perché si occupa di un gioco, la sua politica come mediocre spettacolo televisivo.

Si tratta di una proposta irrealizzabile, rimarremo soli? Non me ne preoccupo e non perché sono un estremista, tutt'altro, sono fiero di dirmi riformista. Penso che da queste forche caudine dovranno passare e che noi dobbiamo essere lì, tenere il campo e batterci semplicemente per ciò che è giusto ed importante.

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