Lunedì, 14 luglio 2025 - ore 00.15

Frontalieri di San Marino

| Scritto da Redazione
Frontalieri di San Marino


Ordine del Giorno dei frontalieri di San Marino  L’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna,

Considerato

che nella grave e perdurante situazione di crisi che colpisce migliaia di famiglie del nostro territorio, non va sottovalutata la condizione dei lavoratori frontalieri, riguardante oltre 6.000 lavoratori  per la maggior parte emiliano- romagnoli delle province di Rimini e Forlì-Cesena,  occupati nelle imprese sammarinesi;

che molti di loro sono stati espulsi dalle aziende già nella prima fase della crisi, negando loro una stabilizzazione attesa da anni;

che altri si trovano già da mesi inseriti in percorsi di cassa integrazione, o di mobilità secondo le normative sammarinesi, che presto termineranno lasciandoli disoccupati, senza prospettiva a San Marino, e senza riconoscimento in Italia del loro effettivo status di disoccupazione derivante dalla crisi ;

auspica

che i rapporti in corso con la Repubblica di San Marino, si rafforzino verificando ogni possibilità di intervenire con le risorse destinate agli ammortizzatori sociali, anche nei confronti dei lavoratori frontalieri impiegati in aziende in crisi;

sollecita
 
un intervento nazionale in deroga alla normativa attuale, per favorire politiche attive equiparando questi lavoratori disoccupati (molto spesso qualificati o specializzati) a coloro che hanno perso il lavoro in Italia, attraverso l'iscrizione alle liste di mobilità ai sensi della L.236/93 in modo che  le imprese italiane possano beneficiare degli  incentivi previsti, anche in caso di assunzione di disoccupati ex frontalieri.

invita la Giunta

nell’ambito dei suoi rapporti con la Repubblica di San Marino, ad evidenziare come  un ulteriore peggioramento della condizione dei frontalieri, derivi dall'approvazione nella loro recente Legge Finanziaria, di una norma che crea un sistema di doppio di imposizione fiscale, discriminante per i lavoratori non residenti, che si vedranno aumentare sensibilmente le tasse trattenute in busta paga, senza possibilità di detrazione nella dichiarazione dei redditi in Italia.
 

 

 

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