Mercoledì, 24 aprile 2024 - ore 02.12

Furbetti del bonus, Di Maio: ''Non ci sono più scuse. È giusto che gli italiani conoscano i nomi e i cognomi''

| Scritto da Redazione
Furbetti del bonus, Di Maio: ''Non ci sono più scuse. È giusto che gli italiani conoscano i nomi e i cognomi''

AGGIORNAMENTO ORE 21.00 - Dopo il via libera del Garante della Privacy alla pubblicazione dei nomi dei deputati che hanno chiesto ed ottenuto il bonus da 600 euro per le Partite IVA in difficoltà, il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio è tornato sull'argomento:Adesso non ci sono più scuse. Anche il garante della privacy ha detto che non ci sono ostacoli alla diffusione dei nomi dei deputati che hanno richiesto il bonus di 600 euro malgrado i loro stipendi da 13mila euro netti al mese.

È giusto che gli italiani sappiano chi sono, che ne conoscano i volti, i nomi e i cognomi.

Non è una gogna mediatica, non è questione ideologica o di propaganda. È una questione di giustizia e trasparenza.

Di mezzo c’è l’interesse pubblico, i cittadini hanno il diritto di sapere chi ha tradito la loro fiducia. Bisogna fare luce e subito, perché è proprio quando la politica perde di credibilità che la propaganda prende il sopravvento.

Adesso non ci sono più scuse.

Anche il garante della privacy ha detto che non ci sono ostacoli alla diffusione dei nomi...

Luigi Di Maio ha preso proprio a cuore la questione dei cosiddetti "furbetti del bonus" ossia quei parlamentari che hanno intascato il bonus riservato ai liberi professionisti durante la crisi innescata dall'emergenza coronavirus. Oggi il ministro degli Esteri è tornato all'attacco e ha scritto su Facebook:

"Ho firmato la dichiarazione per autorizzare l’Inps a rendere pubblici i miei dati. Io non ho nulla da nascondere. E nessun rappresentante delle istituzioni può pensare di nascondersi dietro al diritto alla privacy quando di mezzo c’è l’interesse pubblico. Serve trasparenza, la massima trasparenza"

Poi Di Maio ha spiegato il suo punto di vista:

"Sono passati due giorni dallo scandalo del bonus di 600 euro per le partite Iva preso da alcuni parlamentari della Repubblica. E ancora questi parlamentari non hanno avuto il coraggio di rivelarsi, di metterci la faccia. Queste persone non sono all’altezza del ruolo che oggi ricoprono. Non possono pensare di rappresentare i cittadini italiani quando in verità hanno sfruttato le loro difficoltà per interessi personali"

Infine ha concluso prendendosela con quelle forze politiche che non hanno ancora preso una posizione netta a riguardo ossia che non hanno costretto i propri iscritti a farsi avanti se hanno intascato il bonus:

"Sto vedendo che da alcune forze politiche non c’è stata una presa di posizione netta. È preoccupante il silenzio di alcuni, bene invece la presa di posizione delle forze di governo. La proposta di Vito Crimi, di rinunciare alla privacy, dovrebbe essere condivisa da tutti. I cittadini meritano rispetto e devono sapere la verità"

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