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Galimberti si confronta con Carletti e Viola

| Scritto da Redazione
Galimberti si confronta con Carletti e Viola

CREMONA 20 FEBBRAIO - E’ iniziato sul documento pubblicato dalla Pastorale sociale e del lavoro in cui si parla di famiglia “definita giuridicamente, sia a livello europeo che locale, come unione matrimoniale tra uomo e donna con un progetto generativo, distinta da forme di convivenza di individui che decidono di vivere assieme e sono titolari di altra soggettività”, il dibattito pubblico al Cittanova tra i candidati alle primarie del centrosinistra.

“Voi l’avete letto tutto? – ha esordito Gianluca Galimberti – E’ un documento interessante su alcuni passaggi come beni comuni e partecipazione. All’inizio del documento c’è poi un passaggio in cui si dice: ‘la Chiesa non è e non intende essere un agente politico’. Da parte mia, è la mia storia che mi insegna un profondo senso della laicità dello Stato. Se mi sarà data la possibilità di governare, sarò sindaco di tutti. Con concretezza. Voi conoscete il regolamento per l’accesso alle case del Comune di Cremona? Lì è considerata la famiglia, compresa quella di conviventi. Questo regolamento, che io penso sia buono, è stato voluto dal centrosinistra e votato dal centrodestra. Quando io dico concretezza e analisi laica della realtà, dico di cercare di capire cosa è meglio per la vita delle persone. Rispetto al registro delle unioni civili, continuo a pensare che abbia un valore simbolico e poco concreto. Ma se sarò sindaco costruirò luoghi di dialogo in cui discutere senza slogan a partire da opinioni diverse. Prima di tutto in consiglio comunale. Riflettiamo su una cosa, però – ha detto Galimberti – Per natalità, siamo tra gli ultimi in Lombardia. La questione della tutela del nucleo famigliare è centrale per il futuro della città e per il welfare”.

“La mia storia – ha proseguito Galimberti – è una storia di estrema attenzione alle problematiche della diversità, intese di volta in volta come lo straniero, la persona diversamente abile, l’omosessuale. Bisogna imparare a parlarsi su queste cose. L’accoglienza della diversità è questione fondamentale che può unire al di là delle divisioni a slogan. La nostra società ha bisogno di una coesione nuova. Impariamo a parlarci”.

Al termine, un giudizio sulla Giunta Perri. “Quello che si legge sui giornali – ha detto Galimberti – di una nuova squadra di Oreste Perri e di un nuovo programma, è l’ammissione profonda del fallimento di questa amministrazione. La Giunta Perri non ha avuto una visione di città e non ha lavorato in modo coeso. Il mio voto è quattro e mezzo”.

2014-02-20

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