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Giuseppe Verdi e Cremona, la "settimana verdiana" dell'ADAFA

| Scritto da Redazione
Giuseppe Verdi e Cremona, la

Domenica 7 aprile 2013, alle ore 17,30

presso la sede dell’A.D.A.F.A., via Palestro 32, Cremona

 

Relatore

Roberto Codazzi

Giuseppe Verdi e Cremona

 

Cremona era essenzialmente per Verdi la città degli affari. Qui veniva con una certa regolarità nei giorni di mercato, arrivando da Sant'Agata e guidando personalmente il calesse, a fare compravendita di prodotti per la sua attività di imprenditore agricolo. Considerava il “maggengo” cremonese il migliore in assoluto, ma della nostra città apprezzava egli stesso le più rinomate prelibatezze, dal “pane portento” alle tradizionali specialità quali torrone e mostarda, che acquistava nel negozio Curtarelli – poi diventato il negozio Sperlari in via Solferino – per mandarle in regalo agli amici più cari, dall'editore Ricordi ad Arrigo Boito alla contessa Maffei. In città frequentava anche il sarto Cantoni e non mancava quasi mai di far visita alla cognata Barberina Strepponi, dama di compagnia presso alcune famiglie aristocratiche, che gli preparava dei piatti di marubini fumanti. Una sosta nella chiesa di Sant'Agostino per ammirare la pala del Perugino era per lui un'altra tappa obbligata. Una città di affari, cose buone e passatempi ma non una città “della musica”: non frequentò mai il teatro della città e fu sempre refrattario a parlare di musica. Rifiutava di parlare di lavoro, insomma, come ciascuno di noi quando è in un momento di svago.

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