Il Cdm ferma per un anno l'attuazione delle nuove centrali. "Pausa di riflessione". Per le opposizioni è "un'operazione ingannevole, una truffa ai danni degli italiani". L'esecutivo boicotta il referendum, e non indica una politica energetica
di rassegna.it
Il governo prende tempo sul ritorno del nucleare in Italia. Il Consiglio dei ministri ha approvato una moratoria di un anno per l'attuazione e l'istallazione delle quattro centrali previste dal piano approvato nel 2008. Una decisione motivata dall'allarme sulla sicurezza delle centrali scatenato dall'incidente di Fukushima, in Giappone. Ma che per le opposizioni è solo una soluzione temporanea.
Per i Verdi "la moratoria sul nucleare è l'ultima mossa disperata di un governo che teme il risultato delle urne ed escogita ogni tipo di trucco per boicottare il referendum di giugno". Lo afferma il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, sottolineando che "il governo Berlusconi vuole affossare la consultazione referendaria creando una cortina di silenzio". "Con ogni probabilità da domani sulla questione nucleare verrà potenziata una strategia di disinformazione per arrivare alla consultazione referendaria nel silenzio più assoluto", e questo "anche al fine di far mancare il quorum a tutti i referendum". Bonelli ricorda che "mentre da un lato il governo approva la moratoria dall'altro l'attività lobbistica continua". Ciò sarebbe dimostrato dal fatto che "la settimana prossima Berlusconi manda il ministro degli Esteri, Franco Frattini, a Washington per un seminario della Westinghouse che, insieme alla Ansaldo nucleare produce reattori nucleari". Per Bonelli "questa mossa serve anche a scaricare i francesi della Edf a favore della cordata Westinghouse-Ansaldo nucleare".
Secondo i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, "quanto successo oggi in Consiglio dei Ministri ha dell'incredibile. Il governo ha approvato il decreto che fissa la road map per la realizzazione delle centrali nucleari e contemporaneamente ha deciso una moratoria di un anno prima di scegliere definitivamente il ritorno all'atomo. Il termine per la definizione del piano programmatico spostato ulteriormente in avanti a 24 mesi, cioè a fine legislatura, è un'operazione ingannevole del governo che sa già che non servirà a nulla". "E' una truffa ai danni degli italiani - spiegano Della Seta e Ferrante - è il tentativo di salvare la faccia depotenziando il referendum in programma a giugno lasciando per altri mesi il paese senza lo straccio di una politica energetica finalmente orientata a innovazione, efficienza e allo sviluppo delle energie rinnovabili.' 'L'Italia - aggiungono i due senatori ecodem - ha la fortuna di essere l'unico grande paese occidentale senza nucleare e si trova nell'incredibile condizione di poter scegliere il proprio futuro energetico senza il fardello ambientale, economico e di sicurezza di decine di centrali da dismettere. Berlusconi e la sua maggioranza stanno trasformando questo oggettivo privilegio in un trionfo di immobilismo e incapacità decisionale".
La decisione del governo "si configura come un maldestro tentativo di rendere ininfluente o peggio annullare il referendum di giugno e il voto popolare su una materia così rilevante'. Lo afferma Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà insieme al responsabile campagne referendarie di Sel, Paolo Cento. 'Il referendum contro il nucleare - proseguono i due esponenti di Sel - si deve comunque svolgere perché il piano nucleare va definitivamente cancellato come condizione per rilanciare una politica energetica responsabile fondate sulle energie rinnovabili, il risparmio e l'efficienza energetica. Per queste ragioni Sel - conclude Vendola - è impegnata nella grande manifestazione che si terrà a Roma sabato prossimo 26 marzo insieme al movimento per l'acqua bene comune, l'altra decisiva battaglia referendaria di giugno".
La moratoria di un anno sul nucleare "è una decisione di buon senso, di cautela, di rispetto per la preoccupazione dei cittadini di fronte a eventi straordinari che hanno suscitato grande inquietudine nell'opinione pubblica". Così il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo. "Oggi, a quasi due settimane dal sisma e dallo tsunami che hanno devastato il Giappone, non abbiamo ancora piena chiarezza su ciò che è accaduto e su ciò che sta tutt'ora accadendo", ha detto la Prestigiacomo. "Abbiamo inoltre sempre sostenuto - ha aggiunto - che sarebbe sbagliato assumere decisioni sul nucleare, in un senso o nell'altro, sull`onda dell`emotività comprensibilmente innescata dall`incidente in Giappone. Da qui la scelta di dare al Governo ed al paese una pausa di riflessione".
Per la Cgil la moratoria è il "minimo che si potesse fare dopo quello che è successo in Giappone. Questa moratoria sarà utile se servirà per archiviare il piano energetico proposto dal governo e sul quale ci siamo sempre opposti". Lo sostiene Fabrizio Solari, segretario confederale con delega alle questioni energetiche. "Quella che però non può essere rinviata - ribadisce – è proprio la definizione di un piano energetico all'altezza dei bisogni di un paese sviluppato come l'Italia. Si tratta quindi di avviare un serio ripensamento in un confronto diretto con le parti sociali". "Ora più che mai - a suo avviso - occorre riflettere sul futuro modello energetico del paese, certamente ribadendo la scelta dello sviluppo delle energie rinnovabili, del risparmio e dell'efficienza energetica e per questo confermiamo la nostra opposizione al Decreto Legislativo del governo approvato il 3 marzo scorso che modifica unilateralmente gli incentivi economici per lo sviluppo delle rinnovabili, ma al tempo stesso occorre misurarsi con uno scenario che assicuri l'energia necessaria allo sviluppo del paese che, con ogni evidenza, non può essere basato sulla tecnologia nucleare oggi disponibile.
fonte: http://www.rassegna.it/articoli/2011/03/23/72678/nucleare-ecco-la-moratoria-col-trucco