Martedì, 23 aprile 2024 - ore 10.02

I giovani del Pdl e le primarie | Rosario Amico Roxas

| Scritto da Redazione
I giovani del Pdl e le primarie | Rosario Amico Roxas

Oggi sabato 1° dicembre, nella rubrica “Lo dico alla Sicilia”   del quotidiano “La Sicilia”  ho letto un intervento  di un giovane  del  PdL, dove esaltava i risultati delle primarie PD, auspicando una medesima soluzione nel suo partito.

Ho ritenuto opportuno commentare tale intervento come segue.

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Spett.le La Sicilia,

rubrica “Lo dico alla Sicilia”

 

La lettera firmata Giuseppe Sollami PdL – Giovane Italia di sabato  1 dicembre, merita un commento in quanto contraddice anni del   metodo politico applicato nel PdL, con il risultato che stanno constatando e vivendo.

Che le primarie del PD, dal Sollami decantate anche con eccessivo fervore, sarebbero state un successo, non c’era il minimo dubbio, proprio per la mancanza di una leadership che dal PdL è stata  indicata come il metro di una inconsistente formula politica, mentre ne certificava la forza politica ed etica.

Con le primarie il PD ha realizzato quello che insiste nel suo DNA e cioè la vocazione dialettica e democratica, che rifiuta il pensiero unico, il dictat, l’imposizione, l’assenza di dialogo e di confronto che ha portato il PdL all’autoestinzione, ormai irreversibile.

Il cavaliere rifiuta le primarie perché le interpreta come una diminutio capitis, una mortificazione del suo “illuminato” pensiero che non accetta dibattito, contraddittorio, confronto… ne sa qualcosa Fini espiulso con ignominia dopo essere stato, in maniera molto azzardata, il co-fondatore del PdL.

Il precedente ventennio, finito come sappiamo e come è destino dei regimi autoritari, stimolò i Padri Costituenti  a  formulare una Costituzione in grado di neutralizzare eventuali ulteriori follie autoritarie; per questo il cavaliere disprezza la nostra Costituzione, in quanto le sue norme gli hanno impedito di legiferare ben oltre i limiti della decenza, anche se i tentativi son o stati compiuti, ma respinti dalla Corte Costituzionale, diventata bersaglio di accuse da parte dell’ex premier , blessé nei suoi interessi   sia economici che penali.

Ora l’entusiasmo contagioso delle primarie  rimette in gioco la leadership del cavaliere, che, però non molla, nel timore che il castello di sabbia, la cui sorte è ormai segnata,  gli rovini addosso.

 

Rosario Amico Roxas

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