Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 01.54

Il bullismo viaggia sul web

Censis e Polizia postale e delle comunicazioni presentano la ricerca “Verso un uso consapevole dei media digitali”

| Scritto da Redazione
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E’ su Internet che si verificano più frequentemente fenomeni di bullismo, lo pensa il 77% dei presidi delle scuole italiane medie e superiori. Più che nei luoghi di aggregazione giovanile, nel tragitto da casa verso scuola ed all'interno degli istituti. Sono alcuni dei dati emersi dalla ricerca “Verso un uso consapevole dei media digitali” realizzata dal Censis, in collaborazione con la Polizia postale e delle comunicazioni, presentata ieri alla Scuola superiore di Polizia di Roma.

Lo studio, basato sulle risposte di 1.727 dirigenti scolastici di tutta Italia, fa parte di un percorso di ricerca che vuole capire meglio le implicazioni dell'uso delle nuove tecnologie da parte degli adolescenti, perchè siamo nell'era della comunicazione digitale ed il 91% dei giovani tra 14 e 18 anni è iscritto ad almeno un social network e l'87% usa uno smartphone connesso alla Rete.

Dai numeri presentati a Roma, per il 70% dei presidi i cyberbulli sono indifferentemente maschi o femmine, per il 19% invece sono in prevalenza ragazze e per l'11% soprattutto ragazzi. Il 90% dei dirigenti pensa che il fenomeno del cyberbullismo sia più grave del bullismo perché più doloroso per chi ne subisce le conseguenze e più rapido e duraturo negli effetti negativi sulla reputazione della vittima.

Le famiglie, secondo la ricerca, tendono a minimizzare il problema e ritengono il bullismo digitale poco più che uno scherzo tra ragazzi. Per il 49% dei presidi la maggiore difficoltà da affrontare è  rendere consapevoli i genitori della gravità dell'accaduto. Secondo l'89% delle opinioni raccolte il cyberbullismo è più difficile da individuare rispetto a episodi di bullismo tradizionale, perché gli adulti sono esclusi dalla vita online degli adolescenti. Il 93% dei presidi ritiene, infine, che l'esempio dei genitori influenzi molto o abbastanza il comportamento dei cyberbulli.

FONTE MINISTERO DEGLI INTERNI  A.G.

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