Martedì, 07 maggio 2024 - ore 17.45

Il ‘duello’ Fiori-Pizzetti continua . Fiori : ‘ Non accettiamo un taglio delle aspettative di vita ‘

So che queste mie argomentazioni non convinceranno il Sottosegretario Pizzetti (lo spero almeno come antico amico), ma, se non fosse preso dal tanto lavoro di questo periodo (ad esempio, la riforma elettorale), gli chiederei gentilmente di dirmi quali sarebbero gli interessi economico-finanziari delle utility se venissero spenti gli inceneritori e le centrali per la produzione di energia elettrica da fonti fossili.

| Scritto da Redazione
Il ‘duello’ Fiori-Pizzetti continua . Fiori : ‘ Non accettiamo  un taglio delle aspettative di vita ‘

Confortato dai numerosi messaggi giunti di condivisione per la mia lettera al Sottosegretario sen. Pizzetti, mi permetto di chiosare la sua risposta. Già perché a mio parere mi pare abbia eluso la critica che muovevo e che per me è la più importante: la questione sanitaria relativamente agli inceneritori, termine, peraltro, che in Europa è l’unico conosciuto per questi impianti industriali. Egli ha infatti ritenuto che basti elencare quelli di molte capitali europee per dimostrare l’innocuità delle loro emissioni. Stando alle sue parole, infatti, gli abitanti di “Zurigo, Vienna, Stoccolma, Berlino, Londra,  Amsterdam, Parigi e Copenaghen” ne sarebbero ampiamente soddisfatti. Chissà, forse li utilizzeranno pure come centri termali, ma il Sottosegretario ha commesso il grave errore di non considerare la siderale differenza del clima che caratterizza quei territori e quello della pianura padana. Il nostro è da sempre determinato, sin da quando la nebbia era solo nebbia, dalla sua morfologia che oggi, per la persistenza dello smog, lo ha ridotto a uno delle aree più inquinate del pianeta. No, Sottosegretario Pizzetti, gli abitanti di questa parte del Paese, avendo gli stessi diritti delle altre regioni italiane, non possono accettare supinamente un taglio delle aspettative di vita di anche otto mesi rispetto ad altre zone più fortunate ed un numero di decessi “prematuri” che è il 65% del totale, ovvero il doppio di quelli che dovrebbe essere se l’inquinamento dell’aria fosse equamente ripartito a livello nazionale (vedi http://www.viias.it/pagine/il-progetto-viias ).

Scelte, quelle del suo governo (l’art. 35 dello “Sblocca Italia” - DL. n° 133/2014), che non hanno subito sostanziali modifiche dopo l’orientamento espresso dall’UE sul tema dell’Economia circolare che, come spero in molti sappiano, esclude l’incenerimento dei rifiuti. A questo proposito, mi permetto ricordare quanto emerso dall’incontro dei Ministri europei dell’Ambiente tenutosi il 4 Marzo 2016: un ‘pacchetto’«comprendente anche quattro proposte legislative sui rifiuti. L'obiettivo del pacchetto è incentivare la transizione dell'Europa verso un'economia circolare, più sostenibile e competitiva del modello attuale. Esso introduce misure volte a limitare l'uso delle risorse, ridurre i rifiuti e promuovere il riciclaggio.» (http://www.consilium.europa.eu/it/meetings/env/2016/03/04/ ).

Già che ci sono citerò anche l’invito della Commissione Europea agli Stati membri del 26 gennaio 2017 di «considerare più attentamente la gerarchia di gestione dei rifiuti, suggerendo di rivedere il ruolo e le potenzialità dell’incenerimento e soprattutto i fondi che lo sostengono.» e, più esattamente, «Trasformare i rifiuti in una risorsa richiede: - la piena attuazione della normativa dell'Unione in materia di rifiuti, il che include la gerarchia dei rifiuti; la necessità di garantire la raccolta differenziata dei rifiuti; gli obiettivi in materia di alternative alla discarica, ecc.; - la riduzione della produzione di rifiuti pro capite e della produzione di rifiuti in termini assoluti; - la limitazione del recupero di energia ai materiali non riciclabili e la graduale eliminazione delle discariche di rifiuti riciclabili o recuperabili. L'SDG 12 invita i paesi a ridurre in modo sostanziale la produzione di rifiuti entro il 2030, attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclaggio e il riutilizzo.»

L’inquinamento da traffico è molto più inquinante. Verissimo. Sicuramente un grande aiuto per l’abbattimento dello smog lo darebbe l’abbandono dei motori a scoppio, come già si comincia a programmare in alcuni paesi (dal 2020 con i diesel e dal 2030 con quelli a benzina) con la loro sostituzione con le auto elettriche che, purtroppo hanno il grosso problema del loro prezzo che è ancora circa il doppio di quello dell’auto tradizionale. È su questo punto che le nostre amministrazioni regionali e nazionali, a differenza di quanto succede nel resto dell’UE (in Francia fino a 6.000 €), poco o nulla fanno. La prova concreta di quanto vado dicendo viene dalla vendita di questo tipo di auto: in Italia nel 2016 nel nostro Paese sono state vendute 1.403 vetture, 81 meno del 2015 e meno dello 0,1% del totale (1.847.493, + 15% rispetto al 2015), nel mondo 518.000  (+ 53% rispetto al 2015) e in Europa  151.000 (+ 23%).

So che queste mie argomentazioni non convinceranno il Sottosegretario Pizzetti (lo spero almeno come antico amico), ma, se non fosse preso dal tanto lavoro di questo periodo (ad esempio, la riforma elettorale), gli chiederei gentilmente di dirmi quali sarebbero gli interessi economico-finanziari delle utility se venissero spenti gli inceneritori e le centrali per la produzione di energia elettrica da fonti fossili.

Sempre con i doverosi ossequi, per il Circolo “AmbienteScienze” e il gruppo di lavoro “RiambientiAMOci”

Benito Fiori (Cremona)

 

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