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Il Ministro Boschi a Milano sulle riforme. Cremona e Mantova interessate ad un futuro comune di Marchi e Pontiggia

Nella giornata di ieri ( venerdì 29 gennaio 2016) la segreteria regionale del PD ha organizzato un incontro con il Ministro Boschi sul tema delle riforme .In Lombardia parte solo ora un ragionamento sulla nuova configurazione post-province che vede alcuni territori, come CR e MN che potrebbero essere interessati ad un futuro territoriale comune.

| Scritto da Redazione
Il Ministro Boschi a Milano sulle riforme. Cremona  e Mantova  interessate ad un futuro comune di Marchi e Pontiggia Il Ministro Boschi a Milano sulle riforme. Cremona  e Mantova  interessate ad un futuro comune di Marchi e Pontiggia

Nella giornata di ieri la segreteria regionale del PD ha organizzato un seminario con il Ministro Boschi sul tema delle riforme, all'incontro era presente anche una delegazione cremonese: la deputata Cinzia Fontana, il sottosegretario Luciano Pizzetti, Francesca Pontiggia che ha recentemente coordinato un tavolo provinciale del PD che ha prodotto un documento sulla riforma Delrio consegnato proprio ieri dal segretario provinciale Matteo Piloni al Ministro Boschi.

Secondo Pontiggia in Lombardia parte solo ora un ragionamento sulla nuova configurazione post-province che vede alcuni territori, come CR e MN che potrebbero essere interessati ad un futuro territoriale comune. In questo delicato processo di ridefinizione dei confini territoriali dovrebbe essere primario il ruolo dei comuni, mentre troppo spesso assistiamo a “intrusioni dall’alto” che rischiano d’inficiare la delicata trattativa che si sta svolgendo nei territori e presso Regione Lombardia. Si riferisce alle recenti affermazioni del Ministro Franceschini che immagina un bacino per la Sovrintendenza ai Beni Culturali formato da CR-MN e LO, ma anche alle indiscrezioni di qualche mese fa in merito alla soppressione di alcune Prefetture.

Purtroppo anche per il 2016 sussiste una problematica sulla sostenibilità dei bilanci delle ex Province che difficilmente riusciranno a stendere il bilancio previsionale entro il 30 marzo, questa situazione di bilancio rende molto difficoltoso il processo di riforma che invece doveva essere ampiamente finanziato per consentire ai nuovi enti di Area Vasta di trasformarsi nella nuova casa dei Comuni che fosse in grado di svolgere molteplici servizi per i comuni apportando un risparmio alla finanza pubblica. Bene la stazione unica appaltante, ma possono essere previsti anche nuovi servizi, come la tenuta per le buste paga, gli espropri, la progettazione e manutenzione di scuole e strade, solo per citarne alcuni.

L’opportunità di creare un nuovo modello delle autonomie volto alla riduzione dei livelli istituzionali, la semplificazione dei modelli di governance  ed il miglioramento della qualità dei servizi non può essere messo in discussione da un taglio eccessivo alle finanze.

Concludendo Pontiggia crede che per ottenere un partecipato e fermo SI al referendum si debba essere in grado di rendere protagonisti del processo riformatore gli Amministratori Locali e tutti i corpi intermedi economici e sociali che al pari delle ex province stanno rielaborando nuove proposte di riorganizzazione territoriale, solo immaginando un comune progetto di Sviluppo territoriale si possono ridisegnare i nuovi confini delle aree vaste, non solo una omogeneizzazione dei servizi, ma anche e soprattutto un’omogena visione di futuro che responsabilizzi gli Enti locali nell’unirsi per l’obiettivo comune di rinascita economica del Paese.

A tal proposito bene fanno il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti ed il presidente della Provincia Carlo Angelo Vezzini a costruire sinergie di sviluppo con i territori confinanti anche extra regionali, come nel caso del contratto di fiume, dimostrando di aver ben compreso lo spirito riformatore di questo Governo e di volerne essere protagonisti al fine di rilanciare l'economia del nostro Paese.

L’ipotetico scenario post referendum costituzionale di ottobre - afferma Michel Marchi, presidente dei piccoli comuni di Anci Lombardia - vedrà un nuovo assetto della governance territoriale con nuovi livelli istituzionali. Ci sarà pertanto il Governo Centrale, le Regioni, le Città Metropolitane ed i Comuni. E’ evidente come la distanza ed il gap tra i Comuni e le Regioni diventi enorme e poco sostenibile. Qui si inseriscono le nuove aree vaste e le zone omogenee, rispettivamente agenzie di programmazione ed erogazione di servizi. Un nuovo sistema di governance che non crei nuovi ed inutili livelli intermedi ma che pongano come obbiettivo primario l’erogazione di servizi in termini di efficienza ed efficacia.  

In questa direzione - continua Marchi - va la proposta di Anci fatta al governo in sede di conferenza stato città e presa in considerazione dal Governo durante un importante seminario tenutosi a Roma lo scorso novembre al quale ho avuto modo di presenziare. Il modello di riferimento è la riforma degli enti locali francese del 2014 che ha rivisto completamente gli assetti e ha creato una cooperazione intercomunale pari ad oltre il 99%. Auspico che questi processi di riforma riportino i Sindaci al ruolo politico che legittimamente e costituzionalmente spetta loro, per poter tornare a decidere per i propri territori e per i propri amministrati.

 

Francesca Pontiggia segreteria provinciale PD

Michel Marchi Sindaco di Gerre de' Caprioli e Presidente piccoli comuni ANCI Lombardia

 

1°foto  da sx :il segretario regionale PD Alessandro Alfieri , Il Ministro Boschi ed il presidente della provincia di Brescia Pierluigi Mottinelli

2°foto: Marchi e Pontiggia

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