Sabato, 18 maggio 2024 - ore 08.59

Il nuovo padiglione del carcere di Cremona ‘ è da denuncia’.

E’ quanto dichiara l’osservatorio Carceri che ha visitato il nuovo padiglione

| Scritto da Redazione
Il nuovo padiglione del carcere di Cremona ‘ è da denuncia’.

Il nuovo padiglione del carcere di Cà del Ferro  è stato visitato dagli  avvocati Luigi Bezzi, Micol Parati, Luca Genesi, Maria Luisa Crotti e Alessio Romanelli .

Ecco alcune loro dichiarazione rilasciate nella conferenza stampa del  15 aprile u.s. dagli avvocati.

Dichiara Luigi Bezzi: ‘Anche a Cremona abbiamo riscontrato problemi . C’è la volontà di fare; in tutte le sezioni le celle sono aperte, abbiamo visto persone che giravano e parlavano tranquillamente con noi, ma la cosa che più mi ha colpito è quanto mi ha detto un detenuto ‘Sì però noi vogliamo reinserirci nella società’. Il punto è questo. Ci preoccupa il numero di extracomunitari che sono abbandonati a se stessi. Il punto è che c’è una enorme difficoltà della lingua, solo in 7-8 frequentano i corsi di alfabetizzazione (il mediatore culturale arabo va due volte a settimana, quella romeno ogni quindici giorni, gli altri a chiamata). C’è gente che ciondola tutto il giorno. Visto che come nelle scuole, anche nelle carceri c’è la barriera linguistica, questa si supera, insegnando loro a fare il falegname, il pasticcere, perché solo vedendo il fare, si impara e il fare occupa la mente. La direttrice è qui da pochi mesi, ha raccolto una situazione di emergenza, l’abbiamo apprezzata, perché non ha nascosto nulla e si sta dando da fare. Nel carcere ci sono 90 posti di lavoro. Alcuni sono fissi, come il cuoco, gli altri li fa ruotare per consentire a tutti di lavorare. Prima i posti erano 60, ma la direttrice ha ottenuto un finanziamento di 150mila euro, passando così da 300 a 450mila euro. Gli atti di autolesionismo, digiuni compresi, si sono quasi azzerati, prima erano una decina al giorno. Adesso c’è un supporto psichiatrico, un corso di training autogeno e si sta allestendo uno spazio all’aperto per i colloqui con i familiari. Servono mobili e libri per una seconda biblioteca. Infine l’appello «ai cremonesi», perché chi amministra un carcere ogni giorno deve fare i conti con le casse vuote e i soldi li hanno spesi per costruire quel padiglione da denuncia.’

La radiografia del carcere di Cremona

-3 407: detenuti, di cui 111 italiani (solo dieci cremonesi) e 296 stranieri, tra i quali 86 marocchini, 21 tunisini, 16 egiziani, 28 romeni

-314 i definitivi, 49 ricorrenti, 15 appellanti, 29 in attesa del giudizio di primo grado

-90 posti di lavoro all’interno del carcere

-9 mediatori culturali

-5 educatori rispetto ai sette previsti

Servizi garantiti ogni giorno:

1 psicologo, 1 assistente sociale, 1 infermiere

Infermeria: 1 solo ambulatorio per i due padiglioni, 2 medici ogni giorno, 1 medico di notte

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