Una ferita rimasta aperta, su cui non è ancora stata fatta giustizia, prima di tutto per la moglie, i figli e per la comunità di Pollica (Salerno) che nei suoi anni da primo cittadino aveva tentato di risanare liberandola dalla illegalità e dai tentacoli della camorra.
Detto che il film offre delle suggestive immagini della costa del Cilento, accompagnate dal calore della gente di Acciaroli, piccolo porticciolo dove Vassallo attraccava il suo peschereccio, la trama si sviluppa tenendo in equilibrio i momenti privati, degli affetti familiari, nella casa in collina, e i momenti del sopraggiunto impegno pubblico. Osservando il quotidiano e progressivo degrado ambientale e civile in atto nel suo paese, un giorno scatta in Angelo Vassallo una molla di reazione. Riordinate le idee, stila un programma e decide di raccogliere le firme per candidarsi a sindaco a capo di una lista civica. Il padre anziano quando apprende la volontà del figlio gli raccomanda di rispettare la legge così come da pescatore ha rispettato il mare. Da quel momento la difesa dell’ambiente e della legalità diventano le ragioni principali della sua azione politica.
C’è un episodio nel film che penso offra la misura del suo stile inappuntabile. A un compaesano che gli chiede di chiudere un occhio dinanzi a un abuso edilizio il sindaco oppone un fermo rifiuto. E quando, per convincerlo, lo chiama per nome e gli dice: “Angelo, si è sempre fatto così”, lui replica: “questo è il problema, si è sempre fatto così”. Ad un evento di presentazione della fiction televisiva, l’attore Sergio Castellitto, che veste i panni del protagonista, ha detto: “Il paradosso è che noi non vorremmo aver fatto questo film. Noi vorremmo che Angelo Vassallo fosse ancora al suo posto. Però gli artisti servono a questo, a segnalare e a segnare delle testimonianze della vita di certe persone che hanno fatto della propria esistenza qualcosa di particolarmente significativo per se stessi e per gli altri”.
Per parte mia, annoto, infine, che Angelo Vassallo, semplice pescatore, è sempre stato politicamente attivo, militando prima nei Verdi e poi, via Margherita, nel Pd a conferma del fatto che i canali tradizionali della formazione politica forniscono ancora qualche valido esempio. I risultati della sua Amministrazione, premiati, sul piano economico, da una netta ripresa del turismo e, sul piano politico, da un’ampia partecipazione al voto per il rinnovo della carica a sindaco, dimostrano pure che l’antipolitica e la sfiducia verso le istituzioni si combattono efficacemente con la buona politica. La democrazia ringrazia.
Cordiali saluti
Massimo Negri – Casalmaggiore (CR)
