Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 03.47

Maddalena del mare poesia di Massimo Negri (Casalmaggiore)

Tra i vari significati del verbo educare vi è quello di “tirar fuori e condurre”. Ad esempio, i genitori nell’ambito famigliare e gli insegnanti nell’ambito scolastico sono chiamati, per essere dei bravi educatori, a tirar fuori dai figli e dagli allievi il meglio delle loro potenzialità per condurli a un adeguato livello di apprendimento delle regole della vita e delle conoscenze per svolgere nella società un ruolo attivo, positivo.

| Scritto da Redazione
Maddalena del mare poesia di Massimo Negri (Casalmaggiore)

Caro Direttore, tra i vari significati del verbo educare vi è quello di “tirar fuori e condurre”. Ad esempio, i genitori nell’ambito famigliare e gli insegnanti nell’ambito scolastico sono chiamati, per essere dei bravi educatori, a tirar fuori dai figli e dagli allievi il meglio delle loro potenzialità per condurli a un adeguato livello di apprendimento delle regole della vita e delle conoscenze per svolgere nella società un ruolo attivo, positivo. Leggendo una poesia di Stefano Prandini – professore di Storia e Filosofia nei licei di Casalmaggiore – ho pensato che, a volte, pure i ragazzi sanno tirar fuori il meglio dai loro educatori. La lirica che propongo ha per titolo Maddalena del mare; è contenuta nella raccolta Primum vivere (edita da TuttiAutori) ed è dedicata a un’allieva che studia qui ma sogna di tornare, un giorno, nel suo indimenticato Sud.Con la poesia, auguro alla redazione e ai lettori di Welfare Cremona i migliori auguri di un Buon Natale e di un sereno 2016.

Massimo Negri – Casalmaggiore (CR)

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Maddalena del mare

Maddalena, occhi celesti sogna di tornare a casa: non la propria, è troppo piccolo l’orizzonte che ci avvolge dalla sera alla mattina come una camicia madida impregnata di fatica quotidiana e necessaria, senza margini di sogno, senza ipotesi remote. Maddalena quando sogna volge gli occhi verso il mare e tutto quello che vede non saprebbe raccontarlo: cosa sono quattro frasi consunte e stereotipate per racchiudere l’incanto di orizzonti dissipati, tanto vasti da precludere ogni ipotesi sensata, tanto dolci da restare confinati in un sorriso che non si può capire ma soltanto contemplare? Mi ricordo una serata come tante, a fine anno, quelle in cui il divertimento è talmente imperativo da restare irresoluto, di quelle in cui il vicino trabocca di risate, di quelle in cui la fine, procrastinata invano per tutta la nottata incombe come un incubo dalla prima bevuta. Mi ricordo Maddalena che guardava verso il mare mentre tutti le dicevano “Non c’è niente da guardare” senza invidia né rancore, semplicemente ciechi, pipistrelli desolati nelle proprie caverne, così piccole e contorte. E ho pensato in quell’istante che se anche non c’è il mare è rimasto qualcuno per farcelo sognare. 

La redazione di welfarecremona ringrazia e ricambia gli auguri

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