Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 08.16

IN LIBRERIA ‘IL VIOLINO DI SPAGNOLETTO’ DI ROBERTO FIORENTINI (CR)

“HO CERCATO DI RACCONTARE IL DEMONE DELLA RICERCA DEL SUONO PERFETTO CHE DA SECOLI VIVE IN QUESTA CITTA’”

| Scritto da Redazione
IN LIBRERIA ‘IL VIOLINO DI SPAGNOLETTO’ DI ROBERTO FIORENTINI (CR)

IN LIBRERIA ‘IL VIOLINO DI SPAGNOLETTO’ DI ROBERTO FIORENTINI (CR)

 “HO CERCATO DI RACCONTARE IL DEMONE DELLA RICERCA DEL SUONO PERFETTO CHE DA SECOLI VIVE IN QUESTA CITTA’”

E’ arrivato nelle librerie di Cremona ‘Il Violino di Spagnoletto’ racconto di Natale di Roberto Fiorentini pubblicato da Cremonabooks. E’ la vicenda umana e artistica di un giovane liutaio che vive nella Cremona di fine Settecento: Nicolò.

La sua vita subirà una svolta proprio nella notte di Natale del 1769: alla vigilia della consegna di uno suo strumento a ‘Spagnoletto’ : il violinista più stimato e apprezzato della città; componente dell’orchestra del teatro Nazari. Attorno alla costruzione di questo violino vive la società di quel tempo ricca di grandi ideali artistici, ma anche di conflitti, ripicche e sempre attuali povertà.

Il racconto si snoda tra la Cattedrale, il Po, il teatro, le botteghe di liuteria e San Sigismondo. “Come tutti i racconti storici , spiega Fiorentini, vive in quel tempo, ma è anche frutto di fantasia.

E’ una grande metafora della ricerca del suono perfetto che è l’ideale a cui ogni liutaio aspira quando inizia questo bellissimo lavoro”. “Ho cercato di raccontare di un sentimento che da secoli corre tra le centinaia di botteghe di liutai. Che spinge centinaia di ragazzi a lasciare casa e a venire, da mille parti del mondo, a Cremona per imparare a costruire il violino perfetto.

Vecchi e giovani: tutti tormentati da questo demone della ricerca dalla bellezza assoluta del suono. E il protagonista del racconto è proprio un giovane liutaio, Nicolò, che vuole arrivare a questo.

In quello stesso secolo che aveva visto la figura del sommo Antonio Stradivari. Un azzardo si direbbe oggi. E lui vive quegli stessi tormenti di oggi”.

“Il riferimento al Natale, aldilà della trama, è legato all’assoluta bellezza del violino che è congiunta, da sempre, ad un aspetto metafisico; religioso direbbero i credenti. La perfezione è legata indissolubilmente al concetto di divinità. Il Natale è sicuramente il momento in cui, credenti o no, sentono più misteriosamente e profondamente il senso o il desiderio di una trascendenza qualunque essa sia. Ecco perché una vicenda che parla di una salita alla perfezione non poteva non essere collegata al ‘Natale’

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