In vista delle elezioni 2022 Nasce Crema Futura un nuovo movimento nel centrosinistra
Un movimento di idee e proposte per un nuovo governo progressista della Città di Crema
Le prime adesioni :
l’ex parlamentare Franco Bordo, Davide Villani, Rita Manna , il presidente del Comitato soci Coop Franco Bonizzi, il presidente dell’Auser Officina dell’aiuto Giancarlo Manfredini , la docente Gloria Bertolotti, Enzo Ventura, Alessandro Sala, Rosario Costi, il presidente dei Pantelù Renato Stanghellini, il consigliere Arci Giorgio Galli e Antonio Costi della segreteria Fiom Cgil. , Sergio Pariscenti, Britta Sacco, Francesco Albergoni, Francesca Baldrighi, Valeria Pozzi e Antonio Macrì.
Con il prossimo anno si conclude un ciclo positivo di governo della Città di Crema, con l’Amministrazione in carica impegnata a gestire al meglio i servizi rivolti al cittadino e a realizzare progetti significativi che accompagneranno lo sviluppo della nostra città nei prossimi anni.
Con due lunghe e importanti esperienze di governo della Città guidate dai sindaci Ceravolo e Bonaldi, il centrosinistra ha garantito circa vent’anni di progresso e crescita alla nostra città, di attenzione ai cittadini più
Ora è iniziato il momento di guardare avanti, di progettare il prossimo futuro, di indicare un percorso perché questo futuro rimanga nelle mani di persone sapienti, preparate e coraggiose.
Per raggiungere questo obiettivo, intendiamo dare il nostro apporto partendo da alcune idee e riflessioni in cui ci riconosciamo, appunti di lavoro, senza dubbio non esaustivi, a cui seguiranno ipotesi progettuali più dettagliate.
Investire nelle politiche giovanili significa investire nel futuro della nostra città e del territorio. Una città che vuole crescere e che guarda al futuro deve favorire il protagonismo giovanile con maggior concretezza, puntando su un sistema di azioni trasversale che passa dal sociale alle infrastrutture, dalla cultura al lavoro e investendo su percorsi di crescita, responsabilità, partecipazione e autodeterminazione.
Anche a livello locale e amministrativo, è necessario investire con energie e risorse su azioni concrete guardando a diversi settori di intervento per i giovani, tra cui: istruzione e formazione, occupazione, imprenditorialità, sport e benessere, partecipazione, volontariato, inclusione sociale, giovani nel mondo, creatività e cultura.
La ripresa di un’attività culturale che apra le porte a idee creative e giovanili, orientata al coinvolgimento dell’intera comunità, sarà uno strumento decisivo e centrale per superare l’impoverimento culturale e relazionale e le varie forme di disagio a cui siamo stati costretti durante la lotta contro la pandemia.
Una proposta che comprenda tutte le forme d’arte, dando maggior spazio a quelle cui i giovani guardano con attenzione; che sappia valorizzare il senso del bello e il rispetto dei luoghi storici. Per riportare la cultura a diffondersi nelle piazze, nei locali, nelle strade e fare della nostra città un grande spazio multicolore, vivo e condiviso.
In collaborazione con le scuole e gli altri enti di formazione, l’amministrazione dovrà rafforzare la sua missione educativa e pedagogica, propria di un ente pubblico che ha il compito di formare e integrare la cittadinanza, per combattere il crescente disagio giovanile, incrementato dalla pandemia, che può portare a eventi di bullismo, odio e discriminazione, e offrirgli nuovi mezzi di espressione creativa e luoghi di incontro sociale.
L’attuale pandemia ha reso ancor più evidenti gli effetti dell’abbandono del welfare state che sviluppava la possibilità di una vita dignitosa per tutti i cittadini.
La flessione occupazionale, l’estensione del ricorso agli ammortizzatori sociali con le inevitabili ripercussioni sui redditi familiari, l’aumento del ricorso alla Naspi e al reddito di cittadinanza generano e sono indicatori di categorie già prima vulnerabili. L’aumento delle disuguaglianze, ancor più quelle di genere, e problemi di natura economica per la perdita o la sospensione del lavoro stanno toccando una quota rilevante di cittadini.
Il timore è che l’aumento di fenomeni di esclusione sociale e povertà, una nuova disoccupazione dopo la fine del blocco dei licenziamenti, l’incremento dei Neet (“né studio, né lavoro o formazione” nelle generazioni più giovani) e della precarietà professionale rischino di segnare un’intera generazione, insieme alla progressiva perdita della coesione sociale.
E da questo punto di vista, sappiamo che anziani, giovani e bambini sono quelli maggiormente colpiti con varie forme di disagio sociale, individuale, psicologico.
In questo quadro, riteniamo che sia necessario intervenire con maggior attenzione e urgenza per provare a dare risposte concrete, analizzando meglio la situazione per essere in grado di intercettare le nuove forme di bisogno, senza aspettare che la persona o famiglia sia necessariamente in una condizione grave o di povertà. Proponiamo lo sviluppo di “patti di collaborazione” con il mondo del volontariato, rappresentato da una rete diffusa di associazioni sempre più attrezzate per capire e intercettare il bisogno reale, razionalizzando l’uso delle risorse rivolte al sociale, evitando sbilanciamenti verso altre strutture e infrastrutture che possono andare a discapito della resa dei servizi veri e propri.Evitare il più possibile l’istituzionalizzazione dell’anziano implementando servizi che possano permetterne la vita a domicilio in sicurezza, sostenere e formare i caregivers, questa sarà una delle sfide più importanti e belle da affrontare e su cui puntare nei prossimi anni.
Ricostruire una sanità territoriale è una necessità impellente e sarà una delle sfide prioritarie. L’Amministrazione Comunale dovrà sentirsi fortemente impegnata nel condividere con la Regione Lombardia le scelte necessarie affinché a Crema venga realizzato il PRESST, che possa diventare una vera e propria “Casa della Salute”, da intendersi come luogo fisico per gestire una medicina di prossimità, di presidio e coordinamento, che realizzi una vera integrazione tra i servizi sanitari e quelli sociali.
Con l’emergenza Covid si sono accelerati inoltre molti processi di trasformazione digitale, che hanno ampliato ulteriormente la forbice tra chi ha la possibilità di accedere a servizi/strumenti online e chi non può o non ne è in grado. La conoscenza digitale va considerata come un vero e proprio diritto di cittadinanza e i “patti di collaborazione” a cui gli aderenti contribuiranno con le proprie competenze, per contrastare le fragilità e povertà crescenti, potranno risultare molto utili anche per sviluppare una campagna di alfabetizzazione e formazione digitale rivolta, in modo particolare, alla popolazione adulta e anziana.
Il tema del lavoro, come già detto, rimane di grande importanza, a cui va riservato grande attenzione. Bisogna stringere ulteriori relazioni con il mondo dell’impresa e con le organizzazioni dei lavoratori, ricercando insieme spazi di tenuta e di crescita, favorendo il rafforzamento di attività già presenti e l’insediamento di nuove. Grazie ai fondi del Next Generation EU ci potranno essere nuove opportunità, in particolare riguardo la transizione ecologica. Come territorio cremasco e provinciale abbiamo da recuperare un gap notevole e cronico nella nostra capacità di utilizzo di fondi europei per quanto riguarda l’Agenda digitale, l’innovazione e progetti di tutela ambientale e di sviluppo sostenibile. Il territorio ha inoltre la necessità di diversificare le attuali tipologie produttive che lo interessano, per evitare il rischio che una crisi di settore paralizzi l’intera economia locale. Anche il commercio di quartiere, in sede fissa e ambulante, necessita di maggior protezione e sviluppo.
Un’azione trasversale che coinvolga la cura per l’ambiente, il ruolo di spinta da parte dei giovani, l’attenzione per il benessere fisico, attività culturali che coinvolgano i quartieri, potrà diventare un volano per la nascita di nuove attività e di sviluppo dell’occupazione, oltre che una vera e propria strategia che guardi alla qualità del territorio urbano che viviamo.
Occorre concentrare l’attenzione sulla città, sul suo sviluppo e sulle modalità e qualità delle realizzazioni. Fondamentale è l’adeguamento dello strumento urbanistico, ormai datato, mediante norme programmaticamente volte al riutilizzo delle aree dismesse, in termini di tipologie e insediamenti. Regole e norme programmatorie che traducano in pratica un’idea di progresso economico, ambientale e culturale della città e del suo territorio che punti molto su innovazione, nuove tecnologie, benessere sociale.
Lo sviluppo della pianificazione territoriale deve prestare una particolare attenzione ai paesaggi urbani e agresti, per valorizzarli e incrementarli nel loro insieme. Allo stesso tempo, si ritiene necessario implementare l’offerta abitativa con case popolari e con abitazioni a canone agevolato.
E’ necessario migliorare la vivibilità dei quartieri con l’inserimento di servizi e spazi di aggregazione.
Nell’ambito del riutilizzo delle aree dismesse già in carico all’Amministrazione, la Pierina rappresenta una forte opportunità per una concreta “azione trasversale”. Si auspica un progetto verde diviso in più fasi, economicamente sostenibile, che porti a rendere fruibile al cittadino l’area, non più utilizzata da tempo, servendosi per i parcheggi degli stalli già esistenti in zona. La prima fase si proporrà di rendere godibile in tempi brevi lo spazio a verde con costi contenuti, mentre la seconda prenderà in considerazione aree sosta per picnic, il ripristino del laghetto sportivo, la creazione di una zona ristoro, e, sfruttando la relativa lontananza dagli insediamenti residenziali, la realizzazione di spazi per eventi e concerti all’aperto. Restituito alla città questo prezioso patrimonio, si potrà procedere con il recupero della cascina, anche con operazioni in grado di intercettare finanziamenti pubblici e privati, con funzioni interconnesse fra loro e rivolte in particolare alle esigenze delle nuove generazioni.
Siamo un gruppo donne e uomini che amano Crema e che hanno la consapevolezza che l’area progressista, composta da partiti, liste civiche, cittadini singoli o riuniti in gruppi di vario tipo, rappresenti lo spazio adeguato per confermare un governo democratico della nostra Città; e siamo convinti che tale area debba iniziare a lavorare per definire un nuovo progetto di governo della città.
Il nostro impegno inizia con una fase di ascolto e confronto con le realtà associative, con le organizzazioni dei lavoratori e delle imprese, con i gruppi ambientalisti, con il mondo dello sport, con i vari soggetti che si occupano di solidarietà e di interventi sociali, con le realtà culturali della città. Intendiamo raccogliere idee e proposte. Questo lavoro si intreccerà con quello di dialogo e confronto con le forze politiche e civiche che sostengono l’attuale maggioranza per contribuire alla stesura di un programma elettorale condiviso, che sarà rappresentato dalla candidatura a sindaco che dovrà essere scelta con modalità condivise e con percorsi di partecipazione democratica.
Inoltre, intendiamo favorire il dialogo e il confronto con quelle realtà democratiche, progressiste, di sinistra, presenti in consiglio comunale e non, per cercare punti programmatici comuni per favorire un allargamento della coalizione rispetto all’attuale perimetro del centrosinistra cremasco.