Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 10.10

Inceneritore La prima candelina per ‘Linea Reti e Impianti’ S.r.l.. di Benito Fiori (Cremona)

“Le polveri sono generate dal processo di combustione dei rifiuti e sono in massima parte trattenute dai filtri. Solo la parte più fine può essere presente nelle emissioni al camino”

| Scritto da Redazione
Inceneritore La prima candelina per ‘Linea Reti e Impianti’ S.r.l.. di Benito Fiori (Cremona)

1° Giugno:  “Linea Reti e Impianti” S.r.l. (“Lri”) compie un anno, eppure è una neonata già con molti problemi “di salute” quelli ereditati dalla AEM Gestioni, la S.r.l. fatta “evaporare” in pochi giorni dopo le conclusioni delle verifiche condotte dall’Arpa Lombardia sul funzionamento dell’inceneritore (data della stesura della sua “Relazione finale”, 5 maggio 2015) le cui carte, come sappiamo, sono state consegnate alla Procura della Repubblica di Cremona con un’accusa-madre: quella di una inadeguata «conoscenza delle modalità di gestione del sistema nel suo complesso.». Si è trattato di un semplice cambio di ragione sociale, visto che nulla è cambiato per i vertici aziendali, Presidenza a parte: un formale maquillage e un ben più complesso (e costoso) restyling nella comunicazione (vedere il video istituzionale di “Lri”). In altre parole, soltanto un’operazione “ad usum populi”. Proprio per questo, alcune voci maligne sono arrivate a pensare che Lgh S.p.a., ossia la proprietà, fosse regolarmente informata della situazione.

Quell’accusa d’inadeguatezza era anche di carattere culturale. Questo è quanto si legge nell’ultimo atto pubblico della S.r.l. AEM Gestioni, il “Bilancio ambientale 2015” a pag. 37: «Le polveri sono generate dal processo di combustione dei rifiuti e sono in massima parte trattenute dai filtri. Solo la parte più fine può essere presente nelle emissioni al camino.».

Ma i maligni dicono anche altro: dopo il "fondo" del direttore del giornale “La Provincia” di domenica 15 maggio e la lettera al giornale del presidente del Quartiere 15 di sabato 21 maggio, attribuirebbero alle preoccupazioni del Sindaco la scelta di tranquillizzare l’opinione pubblica facendo convocare urgentemente la Commissione Ambiente del Comune di Cremona perché un dirigente dell'"Unità Organizzativa Valutazione e autorizzazioni ambientali" della Regione venisse a confermare, di fatto, l’ineluttabilità della data del 2024 per la dismissione dell’impianto o del suo revamping. Esattamente come avevano scritto a suo tempo i consulenti del Leap di Piacenza, “partner”, insieme ad A2A e ad altre tra le più importanti utility interessate allo smaltimento dei RSU per incenerimento, del Centro studi “MaTer”.

Da quella “preveggenza” è infatti nata la disgraziata strategia di rilanciare le sorti dell’inceneritore uscite dalla campagna elettorale e incentrata sulla drammatizzazione delle motivazioni di tipo economico perché l’utility “A2A” potesse portare avanti le sue ambizioni di azienda leader in Italia del settore.

Naturalmente, a questo dirigente della Regione non poteva essere chiesto anche di convincere i presenti dell’innocuità per la salute umana delle emissioni, come alcuni giorni fa avevano sbandierato i vertici di “Lri”.

Egli, a domanda su questo punto, ha risposto che: «… l’impianto incide su alcuni paramenti per il 5% e su altri del 10% in più, rispetto alla situazione della pianura padana, una delle più inquinate d’Europa.».

È giunta la notizia di un rinvio di 50 giorni per la chiusura definitiva del contratto tra Lgh e A2A proposto proprio da quest’ultima in attesa della conclusione dell’istruttoria aperta dall’”Autorità nazionale garante della concorrenza e del mercato”. Chissà che entro questa scadenza anche la Procura faccia sapere qualcosa. Hai visto mai?

Per il circolo “AmbienteScienze”  Benito Fiori (Cremona)

 

 

 

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