Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 20.27

Inchiesta sul deposito per le scorie nucleari.

Il Governo Renzi metta le carte in tavola

| Scritto da Redazione
Inchiesta sul deposito per le scorie nucleari.

L'INCHIESTA: DEPOSITO PER LE SCORIE NUCLEARI, GUIDA A UN PERCORSO TORTUOSO RIFIUTI. UNA SITUAZIONE IMBARAZZANTE PER L’ITALIA. IL GOVERNO METTA LE CARTE IN TAVOLA. C’È BISOGNO DI INFORMAZIONE E TRASPARENZA Questa volta ci siamo. L’iter per la realizzazione del deposito nazionale per i rifiuti nucleari, si è messo in moto formalmente con la pubblicazione della Guida Tecnica n.29 dell’Ispra che stabilisce i criteri per l’individuazione del sito su cui costruirlo, unitamente all’annesso (e misterioso) Parco Tecnologico.

Questo passaggio decisivo si è imposto, più che per lungimiranza istituzionale, per l’atteggiamento francese che ha rifiutato di accettare altro combustibile nucleare dall’Italia destinato al riprocessamento, fino a quando non si avrà evidenza che il nostro paese intende effettivamente costruire il deposito nazionale.

In parole povere: dato che gli accordi italo-francesi pre¬ve¬dono il rientro in Italia, tra il 2020–2025, dei rifiuti ad alta attività risultanti dal riprocessamento, la Francia non vuole trovarsi nelle condizioni di sentirsi chiedere dall’Italia dilazioni in questi programmi di rientro motivati dalla mancanza di strutture idonee a recepirli.

Una situazione imbarazzante per l’ottava potenza industriale del mondo su cui però, oltre le critiche (doverose) e il sarcasmo (facoltativo), sarebbe opportuno interrogarsi anche come antinucleari. Negli anni trascorsi abbiamo sempre sottolineato la mancanza di soluzioni organiche e strutturali al problema dei rifiuti, con le situazioni intollerabili di Saluggia e Trisaia, ma evitando di prendere di petto il pro¬lema del deposito nazionale anche perché rifiutato a furor di popolo lucano nel 2003.

Continua lettura articolo d’interesse …

http://www.comune.grosseto.it/phpbb/viewtopic.php?p=33379#33379

CHE COS'È LA SOGIN. La Sogin è la società statale per la gestione dei siti nucleari, che ha l'incarico di bonificare i siti degli impianti di Trino, Caorso, Latina e Sessa Aurunca-Garigliano, oltre agli impianti dove il combustibile nucleare era prodotto e conservato. L'operazione si chiama «decommissioning» e prevede entro il 2025 lo smantellamento delle quattro centrali e lo smaltimento delle scorie. Ma i prezzi sono alti. Sogin stima un totale di 6,5 miliardi per completare la bonifica ambientale delie quattro centrali, dei quattro impianti del ciclo del combustibile e per realizzare il Parco Tecnologico, che comprende il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi, di cui 1,7 miliardi servono per le sole attività di smantellamento.

 

 

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