Giovedì, 02 maggio 2024 - ore 16.27

Intervista a Jonathan Canova, stagista presso l'Oleificio Zucchi

| Scritto da Redazione
Intervista a Jonathan Canova, stagista presso l'Oleificio Zucchi

D.Ciao Jonathan, essendo ormai giunto alla fine degli studi in Ingegneria Gestionale, stai svolgendo lo stage previsto dal percorso applicativo. Quanto ti impegna?
Lo stage ha una durata di 4 mesi ed è partito ad Ottobre.
È stato interessante svolgerlo in questo periodo in quanto ho potuto constatare sulla mia pelle in che modo l’azienda “girasse” in periodo di budget di fine anno e subito dopo in avvio di produzione sulla base delle mission aziendali del 2013.
In linea di massima lo stage mi occupa le canoniche 40 ore settimanali; dico in linea di massima in quanto in accordo con il mio tutor aziendale Fausto Merli il mio orario è molto flessibile in base al lavoro giornaliero assegnatomi.
D.In quale azienda effettui lo stage?
Presso l’Oleificio Zucchi S.p.A., sito nella zona del porto canale nei pressi della periferia di Cremona.
Come si evince dal nome si occupa di oli da pasto, quali oli d’oliva e di semi; operante nel settore agroalimentare, la Zucchi è una piccola/media impresa che si sta lanciando sempre più nel mercato internazionale.
D.Come è iniziata la tua esperienza di stage?
La mia esperienza di stage è iniziata con una lunga e frastagliata ricerca di un professore che mi facesse da tutor in quanto “non mi ero svegliato per tempo”.
Son venuto a conoscenza di questa possibilità di stage tramite la bacheca avvisi posta di fronte alla segreteria del Poli di Cremona. A dire il vero sulla bacheca avevo visto un avviso datato aprile 2012. Gli argomenti proposti mi sembravano molto accattivanti in quanto citava di mappature dei processi, analisi critica dei fattori di successo e via dicendo. Incuriosito da tale proposta mi son rivolto alla segreteria la quale ha provveduto a contattare l’azienda fissandomi un colloquio. Al colloquio, svolto i primi di settembre, mi han proposto due possibili stage aziendali. Avendo quindi in mano una bozza delle tematiche del tirocinio formativo ho iniziato la ricerca del prof che mi seguisse. Fortunatamente, mediante la collaborazione dei prof che alla fine son riuscito a trovare, A.Perego e A.Tumino, ho potuto abbinare una Tesi al percorso di stage. Il titolo della mia Tesi è: Ottimizzare gli interventi manutentivi ai fini di una migliore efficienza produttiva: il caso MAX in Oleificio Zucchi.
D.Quali sono gli obiettivi del progetto? Quali i risultati?
Come si può evincere dal titolo della mia tesi l’obiettivo del mio stage è implementare un software gestionale denominato MAX. Tale gestionale è finalizzato alla riorganizzazione delle attività di manutenzione.
Schematizzando le attività che ho svolto per raggiungere l’obiettivo, posso dire che partendo da un primo periodo nel quale ho imparato a conoscere la realtà aziendale e il funzionamento del software, son passato, tramite una mappatura dei processi, all’implementazione del software.
La parte più lunga e impegnativa è sicuramente stato il successivo modellamento di MAX in base alle peculiarità dell’azienda. Infatti la Zucchi è fondamentalmente divisa in due aree, raffineria e confezionamento, ognuna delle quali ha un proprio ciclo lavorativo e quindi proprie esigenze specifiche.
Per quanto riguarda i risultati non posso dir nulla. Probabilmente un futuro tirocinante potrà dare una risposta in quanto per vedere miglioramenti significativi si deve attendere che venga ultimato questo ciclo riorganizzativo.
Detto in “soldoni”, mi son occupato di riorganizzare i dati relativi ai macchinari all’interno di MAX, ho redatto un modulo Excel che tenesse le statistiche degli interventi, ho spiegato ai capi manutentori (futuri utilizzatori di MAX) come consuntivare gli interventi effettuati all’interno del software; il problema principale è rimasto quello di pianificare le attività manutentive, operando in un'ottica di prevenzione delle rotture. Ora bisogna attendere un numero sufficiente di interventi per poter analizzare le statistiche e passare al piano preventivo.
D.Quali corsi svolti all'università si son dimostrati utili per svolgere lo stage?
Risposta sincera: un po’ tutti e un po’ nessuno. Sfido a trovare un tirocinante che alla sua prima esperienza lavorativa sappia già fare tutto senza bisogno di alcuna spiegazione/formazione aggiuntiva. Come diceva mio nonno “nessuno nasce imparato”!
E’ anche vero che ho potuto positivamente riscontrare come il Politecnico mi avesse formato: caso pratico, implementare il software in una parte dell’azienda. Io mi son occupato dell’area confezionamento mentre la parte raffineria era assegnata a un capo manutentore di tale reparto che lavorava all’Oleificio da anni. Grazie alla formazione ricevuta mi son accorto che la mia capacità di Problem Solving era enormemente più sviluppata: inconsciamente per risolvere il problema continuavo a farmi domande sempre più nello specifico fin quando trovavo la soluzione che calzasse a pennello col problema, sia nel aspetto tecnico/organizzativo sia dal punto di vista economico.

fonte: Newsletter Politecnico di Milano - Polo di Cremona Gennaio 2013

1974 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria