Sabato, 20 aprile 2024 - ore 16.46

Italia e Ue seguano Biden riguardo i brevetti sui vaccini anti-covid

| Scritto da Redazione
Italia e Ue seguano Biden riguardo i brevetti sui vaccini anti-covid

“La decisione dell’amministrazione USA di sostenere la sospensione dei diritti di proprietà intellettuale delle Big Pharma sui vaccini anti-Covid è un primo e coraggioso passo, che la società civile internazionale richiede ormai da mesi, per poter aumentare la fornitura globale di dosi e porre così fine alla pandemia. Adesso però tocca ad Unione europea e Italia prendere una posizione decisa e netta che vada nella stessa direzione”.

Così Oxfam ed EMERGENCY, membri della People’s Vaccine Alliance, a commento del passo di portata storica compiuto ieri sera dal Presidente Biden, che “finalmente ha dato ascolto alla voce di oltre 100 Paesi in via di sviluppo, guidati da India e Sud Africa, che oggi sono piegati dalla pandemia, e alle richieste più volte avanzate nell’ultimo anno dalle organizzazioni umanitarie e della società civile, infermieri, medici, premi Nobel, ex capi di stato e di governo, artisti, economisti, attivisti e più di due milioni di persone da tutto il mondo”.

Adesso, però, secondo le due Ong è “cruciale resistere alle pressioni delle Big Pharma e lavorare per la condivisione del kow-how necessario ad estendere la produzione dei vaccini”.

“Il Presidente Biden ha riconosciuto che il modello di business delle Big Pharma sta mettendo a repentaglio la vita di tutti - hanno detto Sara Albiani, responsabile salute globale di Oxfam Italia e Rossella Miccio, Presidente di Emergency -. In questo momento di crisi non possiamo che accogliere quindi con entusiasmo la decisione dell’amministrazione americana di intraprendere un nuovo percorso che metta al centro la salute pubblica rispetto ai profitti privati. È un esempio straordinario di un Governo che ascolta ed è disposta a fare tutto il necessario (whatever it takes…) per sconfiggere il Covid-19. Allo stesso tempo però siamo consapevoli che si tratta solo di un primo passo. Ci auguriamo che adesso la Casa Bianca continui a rivestire questo ruolo di leadership globale anche all’interno dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, resistendo alle pressioni che sicuramente arriveranno dai colossi farmaceutici e insistendo sul trasferimento di tecnologie attraverso lo strumento del C-Tap promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Con l’obiettivo cruciale di aumentare gli investimenti per la produzione di vaccini anche nei Paesi poveri e arrivare ad una rinuncia dei diritti di proprietà intellettuale, non solo sui vaccini, ma su tutta la tecnologia medica necessaria a sconfiggere per sempre il Covid19”.

Allentare i monopoli che le aziende farmaceutiche hanno su questi vaccini è un primo passo fondamentale verso l'incremento della produzione che faciliterebbe il raggiungimento dell’immunizzazione su scala globale, permettendo quindi anche agli Stati Uniti e all’Unione Europea di uscire dalla crisi sanitaria.

Il Governo faccia pressione su Ue e G7, seguendo la strada già indicata dal Parlamento

Da qui l’appello urgente ai leader europei, in primis al Presidente Draghi e alla Presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen – che in queste ore si è detta disponibile a discutere la proposta di sospensione sui brevetti – a stringere i tempi e passare dalle parole ai fatti, prima che sia troppo tardi.

“Adesso non è più il momento dei tentennamenti, per questo chiediamo con forza che l’Italia, come paese fondatore e terza economia dell’UE, membro del G7 e presidente di turno del G20, persegua sia in sede europea che internazionale la strada indicata dagli Usa: il Global Health Summit e il G7 dei Ministri del Commercio in programma a fine maggio, saranno l’occasione giusta per spingere in questa direzione – aggiungono Albiani e Miccio - Paesi come l’India, che con la decisione dell’amministrazione Biden possono iniziare a vedere la luce in fondo al tunnel, non hanno più tempo e hanno tutto il potenziale produttivo per garantire vaccini in gran parte dei paesi poveri. Perché ciò sia possibile però, l’Unione europea e gli stati membri che, come l’Italia, si sono fino ad oggi opposti alla sospensione dei monopoli delle Big Pharma devono cambiare strada. Il Parlamento italiano ha già dato un’indicazione al Governo in questa direzione, ebbene è il momento di seguirla”. (aise) 

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