Su articolo 21.org ho letto lo scritto di Gianni Rossi ‘Un anno dopo Charlie Hebdo, il mondo è meno libero e più insanguinato’.Consiglio di leggerlo in quanto fa un’analisi puntuale della situazione un anno dopo quegli avvenimenti.
Per intanto vi ripropongo alcune frasi: ‘ Un anno dopo la strage a Charlie, il settimanale satirico colpisce ancora nell’immaginario collettivo e agita le coscienze dei benpensanti e delle élite conservatrici e tradizionaliste, rappresentando in copertina stavolta un Dio che fugge con un kalashnikov a tracolla. Nessuno sa dove si cela né dove colpirà di nuovo. Ma si capisce che il richiamo ad un generico Dio “vendicativo” e sanguinario è solo una copertura ideologica di quel mondo arabo islamico che deve ancora fare i conti col proprio passato, con le divisioni dottrinali tra sunniti e sciiti, con gli interessi finanziari ed energetici che hanno sempre mosso le loro azioni nel sottobosco del Big Game, del potere “assoluto”. Charlie e suoi giornalisti/vignettisti ci hanno testimoniato con il loro sacrificio e con l’impegno artistico, che li contraddistingue tuttora, che un pericolo del genere si può sconfiggere con la difesa dei diritti e delle libertà, della separazione dei poteri, della laicità dello stato e del rispetto della privacy, di qualsiasi fede religiosa, credo politico e comportamento sociale, dell’affermazione della laicità dello stato e del rispetto della privacy. E che grazie alla satira irriverente, una “risata vi seppellirà”: specie tutti quelli che usano il potere con la violenza e il terrorismo’.
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Aldilà quindi della retorica la questione è tutta aperta. Il mondo sta cambiando dopo quei fatti e quelli di novembre. La tentazione forte è verso un ‘autoritarismo’ che minerebbe nelle fondamenta i valori della nostra civiltà nata appunto in Francia con le tre ‘magiche ‘ parole liberté, égalité , fraternité. Dobbiamo riuscire a combattere il terrorismo evitando leggi speciali ‘con la difesa dei diritti e delle libertà, della separazione dei poteri, della laicità dello stato e del rispetto della privacy’. Una grande sfida che dobbiamo vincere tutti assieme in Italia ed in Europa.
Gian Carlo Storti
Nella sezione 'Amardcord' e nei correlati vi proponiamo alcuni post dell'anno scorso che parlano della vicenda.