Signor direttore, ci sono già state sin troppe lettere sull’argomento e non intendevo aggiungerne un’altra, ma ho visto che un centro sociale, nel giustificare come ‘antifasciste’le gesta sconsiderate di un gruppo in casco nero nella manifestazione del Dordoni, accusa l’Anpi di essere diretta da un partito, il Pd, e di non essere antifascista a sufficienza. Come militante dell’Anpi devo dire che si tratta di affermazioni gratuite e insensate. L’Anpi si è chiaramente espressa su CasaPound e sulla violenza fascista che ha portato al gravissimo ferimento di Emilio. L’Anpi è una associazione nella quale convivono in tanti, iscritti o meno a partiti. La sua politica e i suoi dirigenti sono decisi da congressi democratici. La sua base è la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza. Io non sono iscritto al Pd ma vorrei che nell’Anpi ci fossero tanti del Pd come di altri partiti o senza tessere di partito che ne condividono e portano avanti le scelte. Del resto anche di recente l’Anpi ha espresso (ed operato per) posizioni assolutamente indipendenti dal governo, magari fortemente critiche. Vorrei che chi si professa antifascista mantenesse comportamenti che non contraddicono lo spirito della Costituzione e riflettesse. Per esempio sul fatto che i partigiani, pur in quel tragico periodo in cui prendere le armi contro il nazismo fu indispensabile, ebbero sempre come prima preoccupazione quella di non essere isolati, di avere la condivisione, il consenso, la simpatia delle popolazioni. Certo, pur da armati che potevano creare situazioni difficili, non volevano incutere ostilità e paura tra la gente! Insomma antifascista è un popolo che rifiuta lo squadrismo fascista e non vuole certo esserne brutta copia con altro colore (ma quanto nero, anche lì!). Concludo esprimendo piena solidarietà con l’operato del Comune, che si è comportato con spirito aperto e democratico ed è stato malamente ripagato.
Giuseppe Azzoni (Cremona)
