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L’ASL di Cremona porta la tariffa per i ricorsi da 41 a 152 euro La Fp-Cgil chiede l’immediata sospensione del provvedimento

La tariffa per i lavoratori che intendono ricorrere al giudizio espresso dal Medico Competente Aziendale dagli attuali 41 euro passerà a 152 euro. La Segreteria FP CGIL di Cremona chiedeil ritiro immediato del provvedimento

| Scritto da Redazione
L’ASL di Cremona porta la tariffa per i ricorsi da 41 a 152 euro La Fp-Cgil chiede l’immediata sospensione del provvedimento

Con una lettera Monica Vangi, segretaria generale della Funzione Pubblica Cgil di Cremona chiede  al Direttore Generale Dott. Gilberto Compagnoni dell’Azienda Sanitaria Locale di Cremona il ritiro immediato del provvedimento che prevede che la tariffa per i lavoratori che intendono ricorrere al giudizio espresso dal Medico Competente Aziendale   passerà dagli attuali 41 euro  a 152 euro

Di seguito in testo integrale della lettera. 

Spettabile Direttore Generale, facendo seguito al Vostro riscontro del 31 Luglio 2015 nel quale si conferma che come da nuovo tariffario ASL deliberato in data 2 Luglio 2015, la tariffa per i lavoratori che intendono ricorrere al giudizio espresso dal Medico Competente Aziendale  dagli attuali 41 euro passerà a 152 euro, la Segreteria FP CGIL di Cremona chiede con la presente nota il ritiro immediato del provvedimento.

Da una prima verifica ancora in fase di completamento, risulta alla scrivente organizzazione sindacale che le  ASL della nostra Regione vedono applicazioni di tariffe differenziate se non addirittura di prestazioni gratuite come all’Asl di Mantova.

La diversità di comportamento ci fa supporre che ogni ASL sia autonoma nella definizione delle tariffe a carico dei cittadini in questo caso lavoratori.

Consideriamo grave un intervento che potrebbe portare tanti lavoratori e tante lavoratrici a non ricorrere più all’ASL territoriale di riferimento anche quando il giudizio espresso dal Medico Competente Aziendale potrebbe pregiudicare la salute del lavoratore se non addirittura il posto di lavoro.

Dalla nostra esperienza emerge che più frequentemente si rivolgono all’ASL dipendenti pubblici e privati che svolgono da anni il loro lavoro articolato in turni sulle 24 ore e si dedicano all’ assistenza diretta a pazienti di strutture di ricovero per acuti piuttosto che in RSA e RSD.

A questi si aggiungono le lavoratrici addette alle pulizie ed ai trasporti.

Il ricorso all’ASL rappresenta una concreta opportunità dettata dalla normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro , che in molte circostante ha portato ad una più consona collocazione lavorativa che  consentendo di mantenere il posto di lavoro a numerosi dipendenti.

Allo stesso tempo la possibilità di potersi rivolgere ad un soggetto esterno ed indipendente dal datore di lavoro, favorisce la messa in atto di comportamenti a tutela della salute come appunto rivolgersi al medico competente aziendale.

Siamo consapevoli che il problema delle limitazioni fisiche certificate e delle inidoneità alla mansione rappresentano una forte criticità per le Aziende e per le organizzazioni complesse.

Un problema questo, che anche a seguito del prolungamento dell’età lavorativa delle persone non potrà che aumentare.

La scrivente Segreteria ritiene che detta criticità debba trovare risposte in una diversa organizzazione del lavoro e non nella messa in atto di azioni, che possano in qualche modo disincentivare le persone alla tutela della loro salute come quella di quadruplicare il costo a carico del lavoratore assunta dall’ASL di Cremona.

Disponibili per ulteriori chiarimenti ed In attesa di cortese e sollecito riscontro porgiamo cordiali saluti.

Per la Segreteria FP CGIL di Cremona

Monica Vangi

Cremona, 17 Agosto 2015

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