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L’energia rinnovabile verso un altro record globale nel 2022, nonostante l’aumento dei costi e i problemi di approvvigionamento

La crescita senza precedenti è trainata dal solare fotovoltaico in Cina e in Europa, Energie rinnovabili vantaggiose in termini di sicurezza energetica

| Scritto da Redazione
L’energia rinnovabile verso un altro record globale nel 2022, nonostante l’aumento dei costi e i problemi di approvvigionamento

Secondo il nuovo rapporto “Renewable Energy Market Update – May 2022 – Outlook for 2022 and 2023”, pubblicato dall’International energy agency (Iea). «La nuova capacità di generazione di elettricità da solare, eolico e altre energie rinnovabili è aumentata a un livello record in tutto il mondo nel 2021 e crescerà ulteriormente quest’anno, poiché i governi cercheranno sempre più di trarre vantaggio dalla sicurezza energetica e dai benefici climatici delle rinnovabili».

Nel 2021, superando le sfide della catena di approvvigionamento, i ritardi nella costruzione e i prezzi elevati delle materie prime,  il mondo ha raggiunto il record di 295 gigawatt di nuova capacità di energia rinnovabile installata e l’Iea prevede che «Quest’anno le aggiunte globali di capacità aumenteranno a 320 gigawatt», quanto basterebbe a soddisfare l’intera domanda di elettricità della Germania o il totale di elettricità che l’Unione europea produce con il gas. Nel 2022, il solare fotovoltaico rappresenterà il 60% della crescita globale dell’energia rinnovabile, seguito da eolico e idroelettrico.

Nell’Unione Europea, nel 2021 le aggiunte annuali sono aumentate di quasi il 30% a 36 gigawatt, superando finalmente il precedente record del blocco di 35 gigawatt stabilito un decennio fa. L’Iea evidenzia che «La capacità rinnovabile aggiuntiva commissionata per il 2022 e il 2023 ha il potenziale per ridurre significativamente la dipendenza dell’Unione europea dal gas russo nel settore energetico. Tuttavia, il contributo effettivo dipenderà dal successo delle misure parallele di efficienza energetica per tenere sotto controllo la domanda energetica della regione». In questo quadro le politiche energetiche del governo italiano, con il pellegrinaggio ad acquistare gas nei Paesi africani e arabi e negli Usa e l’ipotesi di riaprire le centrali a carbone, appare vistosamente fuori sincrono.

Come evidenzia il direttore esecutivo dell’Iea, Fatih Birol, «Gli sviluppi del mercato energetico degli ultimi mesi, soprattutto in Europa, hanno dimostrato ancora una volta il ruolo essenziale delle energie rinnovabili nel miglioramento della sicurezza energetica, oltre alla loro consolidata efficacia nel ridurre le emissioni. Ridurre la burocrazia, accelerare le autorizzazioni e fornire i giusti incentivi per una più rapida diffusione delle energie rinnovabili sono alcune delle azioni più importanti che i governi possono intraprendere per affrontare la sicurezza energetica e le sfide del mercato di oggi, mantenendo viva la possibilità di raggiungere i nostri obiettivi climatici internazionali».

Fortunatamente, mentre prosegue la sanguinosa guerra energetica fossile novecentesca in Ucraina, quest’anno la crescita delle energie rinnovabili è stata finora molto più rapida di quanto inizialmente previsto, «Guidata dal forte sostegno politico in Cina, Unione Europea e America Latina – evidenzia il rapporto – che stanno più che compensando una crescita più lenta del previsto negli Stati Uniti».

Le prospettive Usa sembrano offuscare le promesse elettorali green del presidente Joe Biden anche a causa dell’incertezza sui nuovi incentivi per l’energia eolica e solare e dalle azioni commerciali contro le importazioni solari fotovoltaiche dalla Cina e dal sud-est asiatico.

Ma l’Iea è fiduciosa: «Sulla base delle impostazioni politiche odierne, tuttavia, la crescita globale dell’energia rinnovabile è destinata a perdere slancio il prossimo anno. In assenza di politiche più forti, la quantità di capacità di energia rinnovabile aggiunta in tutto il mondo dovrebbe stabilizzarsi nel 2023, poiché i continui progressi per il solare sono compensati da un calo del 40% dell’espansione dell’energia idroelettrica e da un piccolo cambiamento nelle aggiunte di energia eolica».

Ma è l’Ue, pungolata dalla guerra in Ucraina che la costringe a cercare di affrancarsi dalla dipendenza dal gas russo, ad essere tornata a guidare la green economy: «Mentre i mercati dell’energia devono far fronte a un’ampia gamma di incertezze – spiega l’Iea – la maggiore attenzione da parte dei governi sulla sicurezza energetica e sull’accessibilità economica, in particolare in Europa, sta creando nuovo slancio dietro gli sforzi per accelerare la diffusione di soluzioni di efficienza energetica e tecnologie di energia rinnovabile. Le prospettive per le energie rinnovabili per il 2023 e oltre dipenderanno quindi in larga misura dall’introduzione e dall’attuazione di politiche nuove e più forti nei prossimi 6 mesi».

Il rapporto fa notare anche che «L’attuale crescita della capacità di energia rinnovabile sarebbe ancora più rapida senza l’attuale catena di approvvigionamento e le sfide logistiche. Si prevede che il costo dell’installazione di impianti solari fotovoltaici ed eolici rimarrà superiore ai livelli pre-pandemia per tutto il 2022 e il 2023 a causa degli elevati prezzi delle merci e del trasporto, invertendo un decennio di calo dei costi. Tuttavia, rimangono competitivi perché i prezzi del gas naturale e di altri combustibili fossili sono aumentati molto più rapidamente».

La previsione è che «Le aggiunte globali di capacità solare fotovoltaica sono in procinto di battere nuovi record sia quest’anno che il prossimo, con il mercato annuale che raggiungerà i 200 GW nel 2023. La crescita del solare in Cina e India sta accelerando, guidata da un forte sostegno politico per progetti su larga scala, che possono essere completati a costi inferiori rispetto alle alternative ai combustibili fossili. Nell’Unione Europea, le installazioni solari sui tetti delle famiglie e delle aziende dovrebbero aiutare i consumatori a risparmiare denaro con l’aumento delle bollette elettriche».

A impedire una crescita molto più rapida per l’industria eolica sono le incertezze politiche e le lunghe e complesse normative sulle autorizzazioni, ma il rapporto prevede che, dopo essere crollato del 32% nel 2021, in seguito a installazioni eccezionalmente elevate nel 2020, l’eolico onshore dovrebbe riprendersi leggermente quest’anno e il prossimo».

Invece, nel 2022 l’installazione di eolico  offshore dovrebbe diminuire del 40% a livello globale, anche perché il dato del 2021 era “drogato” da un enorme boom dell’eolico offshore  avvenuto in Cina quando gli sviluppatori si sono affrettati a rispettare la scadenza dei sussidi. Il rapporto dice che quest’anno le aggiunte globali di eolico  offshore  «Dovrebbero ancora essere oltre l’80% in più rispetto al 2020. Anche con la sua espansione più lenta quest’anno, la Cina supererà l’Europa alla fine del 2022 per diventare il mercato con la più grande capacità eolica offshore totale al mondo».

Nel 2021 è ripresa anche la domanda di biocarburanti rispetto ai minimi raggiunti durante la pandemia di Covid-19, raggiungendo oltre 155 miliardi di litri, vicino ai livelli del 2019. Si prevede che la domanda continuerà a crescere, del 5% nel 2022 e del 3% nel 2023. «Tuttavia – avverte il rapporto – gli impatti dell’invasione russa dell’Ucraina hanno contribuito a una revisione al ribasso del 20% della nostra precedente previsione per la crescita dei biocarburanti nel 2022. Poiché i biocarburanti sono miscelati con benzina e diesel, gran parte della revisione al ribasso deriva dal rallentamento della domanda di trasporti, che è stata depressa da una combinazione di fattori tra cui crescenti pressioni inflazionistiche, crescita economica globale più debole e restrizioni alla mobilità legate al Covid in Cina».

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