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LA BCE AL TEMPO DEL COVID19 | Daniele Aglio (Forum Idee Cremona)

“Noi cittadini europei teniamoci stretta la Banca Centrale Europea e la sua funzione di sostegno delle vecchie e nuove fragilità di molte economie nazionali interne all’U.E.”

| Scritto da Redazione
LA BCE AL TEMPO DEL COVID19 | Daniele Aglio (Forum Idee Cremona)

LA BCE AL TEMPO DEL COVID19 | Daniele Aglio (Forum Idee Cremona)

“Noi cittadini europei teniamoci stretta la Banca Centrale Europea e la sua funzione di sostegno delle vecchie e nuove fragilità di molte economie nazionali interne all’U.E.”

Così Daniele Aglio, giovane economista monetario del Forum delle idee di Cremona, dopo uno stage a Francoforte e un lavoro di ricerca in Università a Istanbul, attualmente in Olanda: “La nuova crisi sanitaria, sociale ed economica provocata dal coronavisrus ci costringe ad usare al meglio tutti gli strumenti finanziari disponibili per uscire dalla crisi e creare nuovo lavoro. Tra questi è importante che la B.C.E. continui la strada aperta da Mario Draghi: tempi straordinari richiedono azioni straordinarie! Così Christine Lagarde, dopo lo svarione iniziale, sostiene con forza la volontà di usare tutta la potenzialità dei mezzi a disposizione della BCE entro il proprio mandato. 

“Extraordinary times require extraordinary action. There are no limits to our commitment to the euro. We are determined to use the full potential of our tools, within our mandate”, cosí ha affermato lo scorso 19 marzo Christine Lagarde, successore di Mario Draghi alla guida della Banca Centrale Europea (BCE), presentando il Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP, programma d’acquisto di titoli per l’emergenza pandemica). E sembra che proprio il famoso Whatever it takes di Draghi abbia influenzato le dichiarazioni della neo-presidente. Dunque, quali misure sta adottando la BCE per contrastare la grave crisi economica innescata dalla pandemia?

Il PEPP é stato deliberato il 18 marzo dal Board della BCE, che ha deciso quindi  di adottare ulteriori misure di politica monetaria cosiddetta non-ordinaria. Il programma consiste nell’acquisto di titoli privati e pubblici per un totale di 750 miliardi di euro. Il Board ha inoltre annunciato che la BCE é pronta ad aumentare l’ammontare degli acquisti in caso di necessità e che il programma continuerà ad operare finché la crisi non sarà cessata, ma sicuramente almeno fino a dicembre 2020.

Perciò, il PEPP é un ulteriore strumento di quantitative easing complementare ai precendenti programmi di acquisto titoli ancora esistenti. Inoltre, nel nuovo programma molti più titoli privati potranno essere acquistati dalla BCE. Grazie a tale misura, la BCE é in grado di alleviare  i bilanci delle banche e iniettare denaro nel sistema finanziario, oltre che a creare un ulteriore canale di credito per le imprese. Di conseguenza, i prezzi dei titoli si dovrebbero alzare e i tassi che le imprese pagano per i propri debiti scendere. In questo modo, anche se ci troviamo in un periodo di crisi ed incertezza, le imprese dovrebbero ricevere un sostanziale impulso ad investire, portando ad una ripresa economica nel breve o medio termine.

Quindi, già da due mesi la BCE si é mossa con misure straordinarie per contrastare la crisi scaturita dalla pandemia. In aggiunta, la BCE sta facendo leva su molti dei suoi strumenti di politica monetaria ordinaria. In particolare, i tassi di rifinanziamento principale e marginale non sono stati alzati, ma rimangono al loro minimo storico, contribuendo a rendere i prestiti a breve facili da accedere.

Inoltre, il 30 aprile il Board ha stabilito serie aggiuntiva di operazioni di rifinanziamento a lungo termine (cosiddette PELTRO): le banche potranno, perciò, prendere a prestito molti più fondi dalla BCE, cosí da garantire la liquidità nel mercato durante la pandemia e assicurare il credito per imprese e cittadini.

Un maggiore credito verrà garantito anche dalla decisione che la BCE ha preso il 12 marzo riguardo i cosiddetti buffer di capitale e liquidità, i quali sono riserve di denaro e capitale, oltre il requisito minimo, che le banche sono obbligate ad avere per sostenere periodi di stress: ora queste riserve potranno essere utilizzate dato che la BCE riconosce che la crisi attuale rientra in tali situazioni.

Infine, l’attuale crisi pandemica ha creato molta incertezza e la domanda di moneta estera potrebbe salire fino a destabilizzare il mercato internazionale. Per contrastare questo fenomeno, la BCE e altre banche centrali hanno avviato delle linee di cambio valuta (le currency swap lines), per cui le banche centrali scambiano proprie riserve monetarie con moneta straniera, in modo da rispondere alla domanda interna di valuta estera e bilanciare il mercato.

Ecco, dunque, che la risposta della BCE é stata tempestiva e sostanziale, a dimostrazione che l’eredità di Draghi é ancora molto forte. La Presidente Lagarde ha affermato più volte che la BCE non cesserà le misure di politica economica straordinarie fino a che la crisi non sarà fermata. Al momento, la BCE sembra aver impiegato davvero tutti gli strumenti di cui dispone, dai tassi di interesse ai piani di rifinanziamento, dagli acquisti di titoli ai requisiti di capitale. Una risposta forte e necessaria alla crisi attuale, ma che però ci deve fare riflettere anche per il futuro prossimo.

La situazione economica a marzo 2020 era ancora fragile a causa della recente crisi finanziaria che ci ha colpito nel 2008 e la BCE stava già utilizzando quasi tutti i suoi strumenti di politica monetaria. Per questa ragione, appena la crisi si arresterà, sarà fondamentale disattivare alcuni dei canali di espansione monetaria che la BCE sta sfruttando al momento, ad esempio sarà importante rialzare i tassi di interesse e ristabilire i requisiti macroprudenziali. Se dovesse arrivare un’altra pesante crisi, infatti, la BCE potrebbe trovarsi in seria difficoltà nel contrastarla data l’assenza di ulteriori strumenti a disposizione. Inoltre, non va dimenticato che alcuni strumenti attualmente in azione possono avere alcuni effetti collaterali. Ad esempio, tassi di interesse cosí bassi, insieme all’attenuazione dei requisiti di capitale e liquidità, possono portare i bilanci di numerose banche all’instabilità, nel caso un nuovo shock negativo si abbatta sulle nostre economie.

Queste analisi e riflessioni valgono se il quadro complessivo europeo rimane quello esistente, non valgono se si avrà il coraggio di riformare le Istituzioni europee arrivando ad un Governo sovranazionale dell’economia e ad un conseguente ampliamento dei poteri della BCE. Al momento un serio rilancio del processo di integrazione politico-economica dell’U.E. in senso federalista appare ancora difficile e soprattutto contrastato dai nazionalismi di alcuni Stati. A questo proposito sarà interessante seguire il braccio di ferro sul Ricovery Fund tra i 27 Stati che compongono il Consiglio Europeo. 

Maggiori informazioni sull’attività della BCE e sulle recenti misure adottate per contrastare la crisi innescata dal Covid9 possono essere trovate sul sito stesso della BCE, al link https://www.ecb.europa.eu/home/search/coronavirus/html/index.en.html#item5 .

 Daniele Aglio (Cremona)

29 maggio 2020

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