Domenica, 28 aprile 2024 - ore 19.25

La Bissolati rilancia l’allarme. Maurilio Segalini: La Tamoil inquina ancora

Abbiamo avuto conferma che, 15 anni dopo sotto la Bissolati c’è ancora surnatante, cioè idrocarburi che galleggiano sull’acqua che non sono residuali, ma‘freschi’.

| Scritto da Redazione
La Bissolati rilancia l’allarme. Maurilio Segalini:  La Tamoil inquina ancora

La Bissolati rilancia l’allarme. Maurilio Segalini:  La Tamoil inquina ancora

Abbiamo avuto conferma che, 15 anni dopo l’autodenuncia che ha aperto il caso Tamoil, sotto la Bissolati c’è ancora surnatante, cioè idrocarburi che galleggiano sull’acqua e che non sono residuali, ma ‘freschi’.

 In una conferenza stampa il Presidente della Canottieri Bissolati Maurilio Segalini, con a fianco li avvocati  Gian Pietro Gennari e Claudio Tampelli ha riproposto l’allarme che  l’inquinamento da idrocarburi è ancora in atto, non si è mai fermato e non è una questione che risale a 15 anni fa.

Sono stati gli avvocati Gennari e Tampelli, ed  il geologo Gianni Port o e il chimico Fabio De Nicoli ad illustrare quello che era già noto al giugno del 2022, quando, in vista della Conferenza dei servizi, la Bissolati aveva messo sul tavolo i risultati delle indagini nel sottosuolo. Anche allora dimostrando la presenza di idrocarburi recenti.

L’allarme era chiaro la barriera non tiene. La Conferenza dei servizi aveva però respinto la richiesta della Bissolati.

Ha dichiarato  l’avv. Gennari : ‘nel mese di novembre la Bissolati ha approntato tre nuovi piezometri: Pz6, Pz7 e Pz8. E i dati parlano chiaro. Su un limite massimo di idrocarburi totali di 350 microgrammi al litro, consentito dalla normativa, nel Pz5 abbiamo rilevato 22.500, nel Pz6 16.650 e nel pz7 6.000.000 e nel Pz8 295.000. Insomma la situazione è ancora molto grave . La posizione dei piezometri realizzati dalla Bissolati corrisponde a quella prevista dalla legge per i punti di conformità che servono per verificare se l’inquinamento progredisce oppure è rallentato. A nulla serve aver messo i punti di conformità a ridosso del fiume e lontano dal confine con Tamoil. Da queste nuove analisi l’inquinamento non è solo progredito, ma è anche aumentato e, in seguito alle analisi fatte nel 2022, il prodotto che oggi troviamo qui è un prodotto recente. A testimoniarlo sono le tipologie di idrocarburi rilevati di natura recente fra i 5 e 10 anni. Non è quindi più l’inquinamento che è andato sotto il procedimento penale che copriva un arco di tempo dal 2001 al 2007, ma siamo in presenza di un nuovo inquinamento, riconducibile a una nuova ipotesi di reato, se qualcuno vorrà indagare”.

Il punto è sempre lo stesso. L’attuale barriere non tiene .

“Nella conferenza dei servizi di giovedì porteremo i nostri dati e chiederemo come si intenda procedere per tutelare la proprietà della Bissolati e la salute pubblica, hanno concluso gli avvocati della canottieri.

Fonte: Il Piccolo di Cremona.

 

 

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