Giovedì, 02 maggio 2024 - ore 14.16

La camera da letto dei miei genitori di Lugia Ferrari

I miei genitori erano fortunati: in quei tempi di miseria, avevano una camera da letto tutta per loro

| Scritto da Redazione
La camera da letto dei miei genitori di Lugia Ferrari

I miei genitori erano fortunati: in quei tempi di miseria, avevano un camera da letto tutta per loro ed era di tutto rispetto perché la “letéera*” era dotata di un materasso di crine che poggiava sul “làastich*”. Un gran lusso, in confronto al mio che, come quello dei miei fratelli,era semplicemente approntato con panche e bastoni su cui era adagiato “el papòon”, un grosso sacco che conteneva i cartocci del granoturco quando paglia e fi eno erano introvabili. Sopra, per coperta, c’era il “piümàs*”. Che fosse l’antenato dei moderni piumoni? L’arredamento delle nostre camere da letto era davvero povero, infatti non ricordo che ci fosse un armadio vero e proprio, ma piuttosto dei “credensòon!*” E degli “omini” appesi al muro. Forse non serviva di più, considerata la scarsità dei nostri capi di vestiario. Nella camera da letto, però, non mancava una panchina o una sedia, posta vicina al letto, sotto cui si intravedeva il vaso da notte. Se l’arredamento lasciava a desiderare, abbondavano, invece, i generi alimentari. Un angolo della camera, dalla fi ne dell’estate, era destinato ad una discreta quantità di granoturco: mia mamma l’aveva sgranato ed era lì, pronto per essere messo un po’ alla volta, con la dovuta parsimonia, in sacchetti di tela e portato al mulino.

Quando poi, verso la fi ne dell’autunno, si uccideva il maiale, in quella camera da letto aleggiava l’odore dei salami che, appesi a dei travetti, pendevano dal soffi tto per parecchi mesi, mentre sui baldacchini erano sistemati grossi pezzi di lardo salato. Quella, oltre ad essere una camera da letto, era anche la stanza delle nostre ricchezze.

Lì dormiva mio padre. Ogni sera andava a letto con la sua pipa accesa e con la pipa accesa si addormentava. Gli andò sempre bene, tranne una volta. In piena notte, noi bambini sentimmo mia mamma urlare: “Al fuoco! Al fuoco!”. Corremmo nella camera dei genitori. Ormai era fatta: la stanza era piena di fumo, il materasso bruciato. Inutili le nostre lacrime. Si dovette rifare tutto, e per quanto riguarda le prelibatezze perdute... aspettammo fi no all’ anno successivo.

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LUIGIA FERRARI è nata nell’anno 1913. É vissuta a Cappella Picenardi e a Cremona. Aveva quattro fratelli ed ha due figli. Ha fatto la contadina e la donna di servizio. Nella sua vita non ha avuto spazi per coltivare i suoi desideri, ma ama fare le torte ed ora ha una passione per il suo merlo Pino.

 

 

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