Lunedì, 13 maggio 2024 - ore 13.06

La CGIL dice NO a stravolgere l’art. 18

| Scritto da Redazione
La CGIL dice NO a stravolgere l’art. 18

La CGIL dice NO a stravolgere l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori
Licenziamenti più facili non fanno uscire dalla crisi
Di licenziamenti ce ne sono già troppi, renderli più facili fa solo peggiorare le condizioni dei lavoratori. I lavoratori non possono essere gli unici a pagare!
Dopo i durissimi interventi sulle pensioni, ora anche l’abolizione dell’obbligo di reintegro per i licenziamenti illegittimi.
Il Governo si è dimostrato arrendevole con tassisti, professionisti e altre lobby, ma con i lavoratori mostra un volto duro e indisponibile.
Nella proposta di riforma del mercato del lavoro sono in discussione temi importanti come la riduzione della precarietà e nuovi ammortizzatori sociali.
Le risposte non sono però sempre pari all’enfasi con cui vengono annunciate.
Sull’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori viene proposta una riduzione della sua efficacia, eliminando totalmente l’obbligo di reintegro del lavoratore ingiustamente licenziato per motivi economici.

L’eventualità di poter essere licenziati con più
facilità renderà i lavoratori più deboli e ricattabili
sul piano dei diritti nel luogo di lavoro.

LA RISPOSTA DELLA CGIL
Una mobilitazione che sarà dura e articolata e che punta a ottenere risultati concreti durante il dibattito parlamentare della riforma.
Non sarà la fiammata che si esaurisce in un giorno che il governo ha messo in conto e abbiamo il dovere di portare a casa dei risultati prima che si avvii un biennio di espulsioni di massa nelle aziende.

Ecco le iniziative che la CGIL sta programmando:
•Petizione popolare per raccogliere milioni di firme
•Iniziative specifiche con i giovani per contrastare le norme sbagliate sul precariato
•Campagna nazionale a tappeto di informazione in tutti i territori
•Prime mobilitazioni nei posti di lavoro e nei territori
•Assemblee in tutti i luoghi di lavoro
•Avvio del lavoro con la Consulta giuridica per i percorsi legali (ricorsi, ecc)
•16 ore di sciopero: 8 per le assemblee e iniziative specifiche e 8 ore in un'unica giornata con manifestazioni territoriali e assemblee nei posti di lavoro. La data sarà definita sulla base del calendario della discussione in Parlamento.

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