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LA FRANCIA DICE ANCORA NO ALLO SHALE

| Scritto da Redazione
LA FRANCIA DICE ANCORA NO ALLO SHALE

Il Primo Ministro francese, Jean Marc Ayrault, respinge la richiesta di sospensione della moratoria sullo sfruttamento di gas non convenzionale in territorio transalpino. Le divisioni interne allo schieramento socialista al governo

Lo shale non s'ha da sfruttare in Francia. Nella giornata di venerdì, 12 Luglio, il Primo Ministro francese, Jean Marc Ayrault, ha rigettato una richiesta di sospensione della moratoria che il Governo ha posto sullo sfruttamento di gas non convenzionale in Francia.

Come riportato da Natural Gas Europe, la richiesta è stata presentata dal Ministro per la Riforma dell'Industria, Arnaud Montebourg, appoggiato da alcuni esponenti della maggioranza socialista.

Il Ministro Montebourg ha evidenziato come lo sfruttamento di shale in Francia permetta la diminuzione della dipendenza dalle importazioni di greggio, ed incentivi la ripresa del tessuto industriale francese.

Contrario il parere del Primo Ministro, che, tuttavia, ha argomentato la necessità di ridurre sia il consumo di energia in Francia che la produzione di nucleare dal 75% al 50%.

La discussione sullo shale interna alla maggioranza di Governo francese si è inasprita con il dimissionamento del Ministro dell'Ecologia e dello Sviluppo Sostenibile, Delphine Batho.

Il Ministro Batho, dimissionata dal Presidente francese, Francois Hollande, per avere sollevato forti critiche al bilancio, è un'acerrima rivale dello sfruttamento dello shale in Francia.

Del medesimo schieramento anti-shale sono membri anche il Ministro dell'Agricoltura, Stephane Le Foll, ed il successore della Batho alla guida del Dicastero dell'Ecologia e dello Sviluppo Sostenibile, Philippe Martin.

Eppure lo shale aiuterebbe anche i francesi

La Francia, assieme a Bulgaria, Repubblica Ceca e Olanda, è uno dei pochi Paesi che hanno posto una moratoria sullo sfruttamento dello shale.

Secondo le rilevazioni EIA, la Francia possiede 137 Trilioni di Piedi Cubi di riserve di shale nel suo territorio, il secondo giacimento per grandezza dopo la Polonia.

In Europa, lo sfruttamento dello shale è stato avviato da Polonia, Gran Bretagna, Romania, Spagna e Danimarca.

Con lo sfruttamento dello shale, gli Stati Uniti d'America hanno avviato l'esportazione di gas in India e Gran Bretagna.

Come dichiarato dal Presidente USA, Barack Obama, lo shale è necessario non solo per limitare le emissioni inquinanti, ma anche per rafforzare la democrazia nel Mondo.

Lo shale consente infatti il decremento dell'uso di greggio e carbone, e la riduzione della dipendenza di Paesi post-coloniali ed ex-satelliti dell'Unione Sovietica da super potenze mondiali che si avvalgono di gas e gasdotti per imporre disegni geopolitici di stampo neo-imperialista.

Matteo Cazzulani

Free lance journalist and energy deals consultant m.cazzulani@gazeta.pl

2013-07-13

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