Sabato, 20 aprile 2024 - ore 05.33

Dalla Commissione Ue via libera al regime italiano da 10 miliardi

| Scritto da Redazione
Dalla Commissione Ue via libera al regime italiano da 10 miliardi

La Commissione europea ha approvato un meccanismo di garanzia sui prestiti da 10 miliardi di euro predisposto dall'Italia per sostenere le imprese di vari settori nel contesto dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Il meccanismo è stato approvato nell'ambito del quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato, adottato dalla Commissione il 23 marzo 2022, che si fonda sull'articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), e riconosce che tutta l'economia dell'UE sta subendo un grave turbamento.

LA MISURA ITALIANA DI SOSTEGNO

L'Italia ha notificato alla Commissione, nell'ambito del quadro temporaneo di crisi, un meccanismo di garanzia sui prestiti da 10 miliardi per fornire sostegno alla liquidità alle imprese nel contesto dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.

Alla luce dell'elevato grado di incertezza economica causato dall'attuale situazione geopolitica, il regime mira a garantire che le imprese colpite che ne hanno bisogno dispongano di liquidità sufficiente attraverso la concessione di una garanzia statale sui nuovi prestiti e consentendo alle banche di continuare a erogare prestiti all'economia reale.

La misura sarà aperta alle imprese di tutte le dimensioni e di tutti i settori attive in Italia, ad eccezione del settore finanziario.

Nell’ambito del meccanismo in oggetto, che sarà gestito dalla società pubblica Sace, i beneficiari avranno diritto di ricevere: nuovi prestiti, leasing finanziari, e prodotti di factoring pro solvendo. Tali prestiti e prodotti finanziari assimilati saranno coperti da una garanzia statale compresa tra il 70% e il 90% del capitale del prestito, a seconda delle dimensioni e del fatturato delle imprese.

L'importo massimo del prestito per beneficiario che può essere coperto dalla garanzia statale è pari: al 15% del fatturato annuo totale medio del beneficiario in un periodo di tempo predefinito; oppure al 50% dei costi energetici sostenuti dall'impresa in un periodo di 12 mesi.

Per la Commissione Ue il regime italiano è in linea con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo di crisi. In particolare: la scadenza dei prestiti non può superare otto anni; i tassi di interesse annuali sui prestiti rispettano i livelli minimi stabiliti nel quadro temporaneo di crisi (modulati in modo da rispecchiare la copertura della garanzia e la durata dei prestiti garantiti), e, infine, le garanzie saranno concesse entro il 31 dicembre 2022.

Il sostegno pubblico sarà inoltre subordinato a condizioni volte a limitare indebite distorsioni della concorrenza, e comprenderà misure di salvaguardia per garantire: un nesso tra l'importo degli aiuti concessi alle imprese e l'entità della loro attività economica, e che i vantaggi della misura siano trasferiti nella misura più ampia possibile ai beneficiari finali tramite gli intermediari finanziari.

La Commissione ha concluso che il regime di garanzia italiano è “necessario, adeguato e proporzionato” per porre rimedio a un grave turbamento dell'economia di uno Stato membro, in linea con l'articolo 107, paragrafo 3, lettera b), TFUE e con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo di crisi.

Su tali basi, la Commissione ha approvato la misura di aiuto ai sensi delle norme dell'UE sugli aiuti di Stato. (aise) 

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