La Lombardia soffre ritardi rispetto area euro
La struttura produttiva della Lombardia soffre di un ritardo rispetto all’area dell’Euro. Non si tratta della scarsità degli investimenti, ma su cosa si investe. E sulla capacità di adattarsi e anzi di prevenire la domanda. I beni strumentali, intermedi, quelli ad alto contenuto tecnologico dovrebbero essere il traino della produzione. La scarsa elasticità della struttura produttiva lombarda e italiana influisce inoltre sui salari, tant’è che rispetto a Germania e Francia, per esempio, notiamo un peggioramento dei livelli di retribuzione. Ancor di più si nota la distanza con questi paesi se teniamo conto dell’occupazione giovanile. Il dato drammatico con cui facciamo i conti da due anni questa parte è che un terzo dei giovani non ha un’occupazione e chi invece trova lavoro è precario e non ha garanzie di continuità e adeguata retribuzione. L’Italia è un paese che invecchia, la percentuale dei giovani rispetto al resto dell’Europa è del 16% contro il 19%. Essendoci meno giovani questi ultimi dovrebbero avere meno difficoltà a trovare un impiego, ma essere giovani in Italia è un handicap. La ragione di questo dato risiede nella struttura produttiva “ingessata”: in Europa c’è un aumento delle produzioni ad alto contenuto tecnologico che portano salari medi più elevati, l’Italia forma giovani che non troveranno occupazioni coerenti col loro percorso di studi e che avranno la possibilità di veder un riconoscimento delle proprie competenze all’estero.
Stefano Zurpa
Nidil-Cgil Cremona
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