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La porcata del Nazareno

8 agosto 2014: data infausta per la nostra Repubblica

| Scritto da Redazione
La porcata del Nazareno

Con 183 voti a favore e 4 astenuti, il Senato ha distrutto se stesso e una parte fondamentale (ben 47 articoli) della Costituzione Italiana. Per non partecipare allo scempio, sono usciti dall’aula i senatori di M5S, Lega e Sel più 27 dissidenti del centrodestra e 16 del Pd. La data di venerdì 8 agosto 2014 sarà ricordata come una delle più infauste della storia repubblicana.

Il Senato non sarà più elettivo ma composto da 100 nominati, tra cui 74 consiglieri regionali e 21 sindaci (magari inquisiti) che potranno trovare in questo consesso, in caso di “necessità”, la provvidenziale impunità. Si passerà dal bicameralismo perfetto a quello confuso, viste le nuove competenze ad esso attribuite e le modalità per esercitarle, con un risparmio annuo di soli 50 milioni a fronte del costo annuo attuale di circa mezzo miliardo. In questo modo e con il superpremio di maggioranza previsto dall’Italicum, il Parlamento, ridotto ad una sola Camera, marcerà compatto agli ordini di un solo uomo al comando. Con il 25% dei voti, infatti, si può andare al ballottaggio e conquistare 340 seggi (55%) e a quel punto eleggere quasi da soli un capo dello Stato fedele e controllare così 10 giudici costituzionali su 15, il Csm, le Autority. Il bilanciamento dei poteri in queste condizioni è una barzelletta.

Un “pasticcio frettoloso” frutto degli indicibili accordi, tra Renzi e Berlusconi, previsti dal “Patto del Nazareno”, maturato nel contesto di una crisi culturale e civile conseguenza del degrado politico, economico e morale a cui il Paese è stato condotto in questi ultimi vent’anni, principalmente da uno dei due contraenti di questo patto. Ma l’iter per l’approvazione di questa riforma costituzionale è ancora lungo e alla fine se entrambe le Camere la approveranno a maggioranza assoluta, e quindi non incasserà la maggioranza dei due terzi, ci sarà il referendum confermativo: possibile se lo chiedono 500 mila elettori o cinque consigli regionali. Trasformiamo, dunque, la data di venerdì 8 agosto 2014 nella data d’inizio della nuova campagna per il referendum costituzionale.

DICIAMO NO ALLA SVOLTA AUTORITARIA, come i migliori costituzionalisti italiani hanno definito il combinato disposto delle due controriforme.DICIAMO SI’ A UNA DEMOCRAZIA PARTECIPATA sostenendo solo riforme istituzionali che rispettino lo spirito dei Padri Costituenti del 1946-48: restituendo ai cittadini il diritto di scegliersi i parlamentari e coinvolgendoli nella cosa pubblica, tutelando le minoranze e le opposizioni. L’Italia ha urgente bisogno di riforme economiche strutturali, non certo di pasticci di potere dove è rigorosamente vietato parlare di lotta a mafie, evasione e corruzione, cioè dell’unica spending review che porterebbe soldi allo Stato dalle tasche dei delinquenti anziché degli onesti.

Fonte: Lega di Cultura di Piadena

 

 

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