•L'intolleranza al glutine non deve diventare una gabbia che impedisce di frequentare i ristoranti senza preoccupazioni per la salute
•In Italia è celiaca 1 persona su 100; ogni anno 10.000 nuove diagnosi
•A il BonTà (Fiera di Cremona, 8-11 novembre) un appuntamento su questo tema che apre le porte anche ad una nuova potenziale clientela per i ristoratori.
Cremona, 4 novembre 2013 – Secondo l'Associazione Italiana Celiachia l’incidenza di questa intolleranza in Italia è stimata in un soggetto ogni 100 persone. I celiaci potenzialmente sarebbero quindi 600.000, ma ne sono stati diagnosticati ad oggi poco più di 100.000. Ogni anno vengono effettuate 10.000 nuove diagnosi con un incremento annuo di circa il 10%.
Il BonTà, Salone delle eccellenze agroalimentari (CremonaFiere 8-11 novembre 2013), ha sempre dedicato un'attenzione particolare alla celiachia, e anche quest'anno se ne parlerà partendo dal punto di vista della Ristorazione nel convegno “I clienti celiaci: opportunità per la ristorazione”, che si terrà sabato 9 novembre dalle 10.30 alle 11.30 presso l'Area Eventi .
Bambini e anziani i soggetti in cui la celiachia è in aumento
L'unica cura ad oggi per la celiachia è l'esclusione dal proprio regime alimentare di alcuni degli alimenti più comuni, quali pane, pasta, biscotti e pizza, ma anche eliminare le più piccole tracce di glutine da tutti gli utensili utilizzati per la preparazione del cibo per evitare ogni forma di contaminazione. “Secondo la mia esperienza - dice Annalisa Subacchi, medico nutrizionista e celiaca, relatrice del convegno – in questi ultimi anni l'intolleranza e la sensibilità al glutine è andata aumentando interessando fasce di età quali i bambini e gli anziani; oggi la dieta senza glutine, condotta con rigore, è l’unica terapia che garantisce al celiaco un perfetto stato di salute. La dieta, o meglio il regime alimentare a cui è sottoposto il celiaco, però non è da demonizzare, si può avere un'alimentazione ricca e piacevole e condurre una vita normale”.
Educazione alimentare fondamentale per i celiaci ma anche per i ristoratori, che necessitano di una formazione appropriata
“Questo implica un forte impegno di educazione alimentare non solo nelle famiglie, ma soprattutto per quanto riguarda la ristorazione – continua Subacchi. La problematica dei soggetti affetti da celiachia è molto sentita dalla Ristorazione, infatti con l'aumento della casistica i clienti celiaci rappresentano una buona percentuale di clientela al quale il ristoratore non può rinunciare. Certamente è fondamentale una ristorazione consapevole, l'attenzione rivolta alla preparazione dei cibi con materie prime adatte e alla contaminazione dei cibi deve essere massima, e quindi è necessaria una approfondita formazione. Proprio l'ignoranza è la causa molto spesso della mancanza di disponibilità dei ristoratori ad adeguare i loro ristoranti ai clienti.
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2013-11-04
