Martedì, 14 maggio 2024 - ore 19.59

Lavoro in nero! | Sergio Denti

| Scritto da Redazione
Lavoro in nero! | Sergio Denti

Genova, lavoro nero in crescita: maglia nera per edilizia e pubblici esercizi.

Blitz delle fiamme gialle in discoteca, scoperti 7 lavoratori in nero: maxi sanzione al gestore.

Genova, sicurezza inesistente e operai “in nero”: denunciato imprenditore edile.

Regione, Codacons: il 96% degli esercizi pubblici non paga il canone Rai.

Genova, protesta dipendenti pubblici: “Il nostro lavoro salvaguarda i diritti di tutti”

Genova. Cresce il lavoro nero a Genova. Su 1974 aziende ispezionate nel 2011, nel 71% dei casi (1414) sono risultati illeciti di natura amministrativa sulla gestione del personale. Su 1284 lavoratori, 1050 erano

sconosciuti alla pubblica amministrazione, cioè privi della copertura previdenziale e assicurativa, prevista in casi di infortuni.

 

E’ il quadro fotografato dall’attività di contrasto al lavoro nero dai carabinieri di Genova.

Uno strumento di particolare rilievo nella lotta al lavoro nero è rappresentato dalla legge nelle mani del personale ispettivo del ministero del Lavoro, che consente di sospendere l’attività imprenditoriale fino al ripristino della legalità in tutti i settori economici qualora vengano accertate violazioni di particolare gravità.

A questo riguardo, nell’anno appena trascorso, sono stati adottati 401 provvedimenti di sospensione in tutta la Provincia di Genova con un incremento del 69% rispetto al 2010.

Sono stati trovati al lavoro 185 cittadini extracomunitari clandestini e cioè privi di permesso di soggiorno per lavoro.

I settori che statistiche alla mano risultano fra quelli con il più cospicuo tasso d’irregolarità accertata e con la maggiore incidenza d’infortuni sul lavoro sono edilizia e i pubblici esercizi.

Molto importante in questi casi la collaborazione tra il nucleo carabinieri della Direzione Lavoro e il Comando provinciale dei CC per l’individuazione degli obiettivi.

Nel 2011 sono state affibbiate ai datori di lavoro sanzioni amministrative pari a 3.687.803 euro con un incremento del 300% rispetto all’anno precedente.

Infine sono stati ottenuti buoni risultati anche con la diffida accertativa per crediti patrimoniali, strumento attraverso cui il lavoratore può avere soddisfazione dei suoi crediti retributivi (certi, liquidi, determinati ed

esigibili) con l’ emissione di 262 provvedimenti di questo tipo.

 

Blitz della GdF in Veneto con l’impiego di 400 militari per attivare 250 controlli mirati ad attività imprenditoriali gestite da italiani o da extracomunitari operanti nel settore dell’edilizia. Si è appreso dalla GdF che sono stati individuati 483 lavoratori tra ‘’irregolari’’ ed in nero e che sono

stati bloccati dall’attività 2 cantieri per gravi responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro. Dall’inizio dell’anno, nel solo Veneto, sono 1230 i lavoratori irregolari e in nero individuati e 290 i datori di lavoro denunciati dalla GdF.

Il comando regionale delle Fiamme Gialle hanno organizzato una capillare operazione ispettiva su cantieri edili ed opifici alla ricerca di ‘’lavoratori in nero’’ che sfruttati e senza certezze sulla stabilità del rapporto d’impiego, vedono negati i diritti alla salute ed alla sicurezza, previdenza e assistenza. L’azione della GdF s’inquadra nelle operazioni messe in campo dopo le ‘’morti bianche’’ che recentemente, ancora una volta, hanno destato la preoccupazione del Presidente della Repubblica, dei Sindacati e della Società Civile. La strategia operativa delle ‘’Fiamme Gialle’’ nel Veneto, come in tutto il territorio nazionale, risponde alle esigenze di contrasto dello ‘’sfruttamento’’ dei lavoratori che frena crescita ed economia legale e favorisce la proliferazione di forme di criminalità diffuse: favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e ‘’caporalato’’ che incidono sul livello generale di percezione della sicurezza dei cittadini.

Ma strano che nel Veneto leghista succedano queste cose!

 

La Puglia del lavoro nero non ha vita lunga.

Il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, in una lettera datata 26 gennaio e destinata alle società partecipate e alle AUSL, ha opportunamente sottolineato l’art. 1 della legge 28/06 ed il successivo regolamento 31/09. Si tratta della innovativa legge di contrasto al lavoro nero voluta dall’Assessore Barbieri, rafforzata dal suo regolamento attuativo disposto dal successivo Assessore Losappio, che impone nei bandi della regione relativi all’uso di risorse pubbliche e comunitarie a favore delle imprese l’obbligo di applicare il contratto collettivo di lavoro.

Anche la Guardia di Finanza si rende protagonista sul vasto fronte della lotta all’evasione fiscale e del lavoro nero. Nel 2011, l’attività condotta dalle Fiamme Gialle ha consentito l'esecuzione di 1.600 verifiche e circa 12.900 controlli fiscali; la scoperta di maggiori redditi sottratti a tassazione per

circa 1,578 miliardi di Euro (con un incremento dell’11% rispetto al 2010); la constatazione di violazioni al’IVA per 491 milioni (con un incremento del 14% rispetto all’anno precedente); la scoperta di ritenute non operate e/o non versate per quasi 17 milioni e la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 613 soggetti per reati di natura fiscale.

Sono stati individuati in Puglia circa 500 evasori totali e paratotali (intendendo per i primi, quei soggetti completamente sconosciuti al Fisco e per i secondi, quelli che hanno occultato oltre il 50% del proprio reddito).

Come avviene l'attività di rilevamento e di contrasto all'evasione? Verificando gli ‘’indici di capacità contributiva’’, ovvero quei beni mobili ed immobili (auto, imbarcazioni da diporto e abitazioni ad alto valore commerciale) espressivi di un alto tenore che devono trovare adeguato riscontro nella posizione fiscale dei relativi proprietari. Oggi sono in corso approfondimenti sulle circa 4.500 rilevazioni effettuate, essendo già emerse in taluni casi situazioni di macroscopica incoerenza, come nel caso del

proprietario di uno yacht del valore di un milione di euro a fronte di redditi dichiarati mai oltre i 10.000 euro.

Finalmente emergono anche i reati contro la Pubblica Amministrazione, illeciti che minacciano la credibilità delle istituzioni, inquinano gravemente l'economia, sottraendo risorse destinate al bene della comunità. Non ultimo, i fenomeni dei ‘’finti poveri’’, ovvero coloro che attestano condizioni disagiate

per acquisire illecitamente benefici economici destinati a categorie di cittadini più deboli, i ‘’falsi invalidi’’ e la riscossione di ‘’pensioni dei defunti’’

 

Queste sono tre REALTA' quotidiane dell'ITALIA attuale, gli imprenditori e agricoltori si lamentano , ma i Lavoratori perdono il posto e pagano le tasse mensilmente come i pensionati ! Secondo voi chi ha salvato l’Italia? le banche certamente NO!

 

Sergio Denti

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