Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 06.07

Le Acli Cremonesi ed il Voto: primo andare a votare , secondo rifiutare l’intolleranza verso migranti

Le Acli cremonesi, a seguito di un confronto al loro interno sulle prossime scadenze elettorali e sul tema del lavoro, in piena autonomia rispetto ad ogni forza politica e nella fedeltà alla propria storia e al Magistero sociale della Chiesa, esprimono alcune considerazioni che rivolgono ai loro iscritti, a tutti i cittadini e ai candidati al Governo nazionale e regionale.

| Scritto da Redazione
Le Acli Cremonesi ed il Voto: primo andare a votare , secondo rifiutare l’intolleranza verso migranti

Le Acli Cremonesi ed il Voto: primo andare a votare , secondo rifiutare l’intolleranza verso migranti

Le Acli cremonesi, a seguito di un confronto al loro interno sulle prossime scadenze elettorali e sul tema del lavoro, in piena autonomia rispetto ad ogni forza politica e nella fedeltà alla propria storia e al Magistero sociale della Chiesa, esprimono alcune considerazioni che rivolgono ai loro iscritti, a tutti i cittadini e ai candidati al Governo nazionale e regionale.

Le Acli invitano i cittadini

- ad andare a votare per esercitare un diritto conquistato col sacrificio della vita di tanti italiani. Un diritto sancito dalla Costituzione, oltre che un dovere civico e un esercizio di responsabilità nei confronti della comunità;

- a rispondere al sentimento antipolitico diffuso con una seria partecipazione agli organismi di società civile, allo scopo di interpretare le istanze che vengono dalla base sociale e portarle sui tavoli istituzionali affinché trovino risposte adeguate da parte dei decisori politici incaricati;

- ad esercitare capacità critica nei confronti delle forze politiche populiste che propongono ricette semplici a problemi complessi (come la crisi economica e l’immigrazione) o che riecheggiano simboli e idee risalenti al “ventennio” di tragica memoria;

- a diffidare dalle promesse di detassazioni fiscali che tornano a vantaggio dei redditi più alti, senza effetto redistributivo su quelli più bassi aumentando così le disuguaglianze;

- a non assecondare le forze politiche che indicano nei flussi migratori la causa assoluta della povertà e della recessione economica del paese, invece che le spericolate speculazioni finanziarie del 2008 che hanno colpito l’economia reale europea e impoverito il ceto medio;

- a rifiutare una cultura di intolleranza che disprezza l’avversario politico, che fa uso di parole e gesti di discriminazione e razzismo verso i più deboli e i migranti;

Le Acli, associazione di lavoratori, chiedono nello specifico, ai candidati al Parlamento:

-di assumere come assoluta priorità la questione del lavoro quale leva indispensabile per contrastare la povertà, promuovere inclusione e coesione sociale, dare un futuro alle giovani generazioni e quindi al paese;

-di introdurre misure e tutele giuridiche che ridiano dignità umana, prima che professionale, ai lavoratori precari, intermittenti, somministrati…ecc., con contratti spesso arbitrari e che non consentono di vivere;

-di attuare politiche attive del lavoro che diano spazio alla formazione come chiave di accesso al lavoro o di reinserimento lavorativo. Di potenziare i sistemi formativi scolastici e professionali adeguandoli alle sfide poste dell’industria 4.0;

-di creare un fondo dedicato al lavoro (le Acli nazionali chiedono  l’introduzione di un 7X1000 esclusivo per il lavoro) per finanziare le politiche attive, sostenere le innovazioni, avviare nuove imprese, accompagnare progetti che generano nuovi lavori: una sorta di piano Marshall per il lavoro, in particolare quello dei giovani;

-di affrontare seriamente la crisi demografica e della natalità del nostro Paese, sviluppando e promuovendo serie politiche familiari e l’aumento della partecipazione femminile al mercato del lavoro.

-di affrontare in modo strutturale la questione della riconversione ecologica dell’economia, sollecitata ripetutamente dai summit internazionali e dalla Laudato Si, come via maestra che può rilanciare l’occupazione attraverso processi e investimenti finalizzati a promuovere la sostenibilità economica sociale e ambientale;

Le Acli cremonesi chiedono ai candidati al Parlamento e al Governo, così come ai candidati al Governo regionale lombardo, di prestare attenzione a queste richieste e di farsene interpreti nei limiti del loro mandato, nell’ambito delle specifiche competenze e mantenendo sempre aperto un dialogo con i cittadini e le organizzazioni sociali.

Acli Provinciali Cremona  27 febbraio 2018

 

 

983 visite

Articoli correlati

Petizioni online
Sondaggi online