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Le conferenze del prof. Fausto Ciuffi del 23 marzo in preparazione al Viaggio della Memoria.

Il luogo fu scelto da Himmler e dalla DESt nel 1940 per lo sfruttamento della grande cava di granito rosa

| Scritto da Redazione
 Le conferenze del prof. Fausto Ciuffi  del 23 marzo in preparazione al Viaggio della Memoria.

 Le conferenze del prof. Fausto Ciuffi  del 23 marzo in preparazione al Viaggio della Memoria.

 Giovedì 23 marzo, gli studenti e i docenti di Cremona, Crema e Casalmaggiore che parteciperanno nel mese di aprile al Viaggio della Memoria  in Alsazia, incontreranno a Crema e a Cremona, il prof. Fausto Ciuffi, storico, direttore della Fondazione “Villa Emma - Bambini Ebrei Salvati” di Nonantola (MO).

L’incontro è organizzato dalla Rete delle scuole superiori della provincia di Cremona nell’ambito del progetto 2022-2023 “Essere cittadini europei – Percorsi per una Memoria europea attiva” per approfondire la storia dell’Alsazia – Mosella e meglio comprendere il legame che unisce la nascita dell’UE a quella rappresentata dalla altissima, candida fiamma della Nécropole del campo di Natzweiler-Struthof, simbolo della Resistenza europea al nazifascismo e delle migliaia di deportati europei che vi persero la vita.

Il luogo fu scelto da Himmler e dalla DESt (la stessa società della SS che aveva creato Mauthausen e Flossenbürg) nel 1940 per lo sfruttamento della grande cava di granito rosa, i primi deportati arrivarono nella seconda metà del maggio 1941.

Prima della guerra, Struthof era una località di sport invernali frequentata dagli abitanti di Strasburgo, dove c’era un rinomato albergo con una sala da ballo, trasformata in camera a gas nel 1943 per permettere allo “scienziato” dottor August Hirt di allestire la sua “collezione” di crani di commissari “giudeo-bolscevichi”. Una targa al suo interno riporta i nomi degli 86 ebrei (tra cui 30 donne) appositamente selezionati ad Auschwitz, trasferiti a Struthof ed eliminati nel mese di agosto del 1943 con quattro gassazioni, eseguite da Kramer, il comandante del campo. Anche gruppi di zingari subirono la stessa sorte.

La conoscenza della storia e della Memoria del lager nazista di Natzweiler-Struthof e dei suoi settanta sottocampi, dove soffrirono e morirono circa 22.000 partigiani e resistenti europei, è fondamentale per visitare il campo, con la consapevolezza dell’importanza dei luoghi, calpestando il suolo dove le ceneri umane delle migliaia di “ombre” si mescolano alla terra del campo, così come ci insegna la lettura dell’opera del grande scrittore Boris Pahor, “Necropoli”, del quale è ancora viva la testimonianza della sua deportazione, portata a Cremona in occasione della “Giornata della Memoria” del 27 Gennaio 2009 e 2013 e che ci ha lasciati all’età di 108 anni

«Ci ritrovavamo, ciascuno con la propria nudità, in una pelle appassita di animale famelico, […] un essere che di giorno in giorno calcolava istintivamente la distanza tra il forno e la sua rinsecchita gabbia toracica o le sue membra legnose». Così, in “Necropoli”, Boris Pahor, “pellegrino fra le ombre”, descrive la condizione estrema di disumanizzazione che raggiungeva il suo culmine nel trattamento riservato ai morti, (“ciocchi di legno” ammassati nell’obitorio) e alle loro ceneri, buttate nella cloaca del campo o trasportate, mescolate alle acque nere, dall’ultimo girone di quell’inferno all’orto della villa del comandante. Il sito è diventato uno dei luoghi commemorativi principali. La “fossa delle ceneri” giace ai piedi di un lungo muretto ricoperto da decine di lapidi in memoria del sacrificio dei resistenti appartenenti a 30 nazionalità, compresi gli italiani. Nel campo furono deportati anche i prigionieri “NN” (Notte e Nebbia), comandanti partigiani destinati, come previsto da un apposito decreto, a scomparire senza lasciare nessuna traccia.

La storia dolorosa e lacerata della popolazione alsaziana, “regione sacrificata” della storia francese, sarà “toccata con mano” dai 600 partecipanti al Viaggio della Memoria attraverso la visita al Memoriale dell’Alsazia-Mosella a Shirmeck, villaggio dove fu costruito il “Campo di rieducazione” per giovani alsaziani che rifiutavano la “germanizzazione”, per omosessuali, per “asociali”. Un campo dove furono commesse terribili atrocità, ordinate dal suo comandante Buck, ritenuto uno dei più feroci.   

Il prof. Fusto Ciuffi, particolarmente attento all’uso delle fonti filmiche e letterarie nella ricerca, è autore, insieme a Ivan Andreoli, del documentario “In cammino con Boris Pahor” dedicato alla vita e all’opera dello scrittore. Nel 2013 ha partecipato  al Viaggio della Memoria in Alsazia, producendo un film-documentario di testimonianza sul significato di quella esperienza.

prof.ssa Ilde Bottoli, Responsabile del Progetto, Essere cittadini europei. Percorsi per una Memoria europea attiva

dott.ssa Roberta Mozzi, Dirigente scolastico Scuola capofila della Rete

arch. Tiziano Zanisi, Presidente Ass. Naz. Divisione "Acqui" - Sez. di Cremona

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