Sabato, 27 aprile 2024 - ore 00.34

Le ragazze del ’68 Massimo Negri – Casalmaggiore (CR)

Cari amici di Welfare Cremona,grazie al sito www.raiplay.it , ho rivisto le sei puntate dedicate alle ragazze del ’68, trasmesse di recente da Rai Tre.

| Scritto da Redazione
 Le ragazze del ’68  Massimo Negri – Casalmaggiore (CR)

Le ragazze del ’68  Massimo Negri – Casalmaggiore (CR)

Cari amici di Welfare Cremona,grazie al sito www.raiplay.it , ho rivisto le sei puntate dedicate alle ragazze del ’68, trasmesse di recente da Rai Tre.

Protagoniste del programma sono state dodici donne, di varia estrazione, che nel 1968 avevano circa 20 anni, vivendo quindi in prima persona o di riflesso le battaglie che hanno segnato l’inizio di un grande cambiamento del ruolo femminile, in Italia e nel resto del mondo occidentale. Con l’aiuto di foto private e di filmati d’epoca, i racconti delle dodici donne (due per ogni sera) oltre ad avere un indiscutibile valore testimoniale conducono lo spettatore in un viaggio a ritroso nel tempo, da un lato istruttivo (non si finisce mai d’imparare) e dall’altro emozionante (per i ricordi individuali e collettivi suscitati).

Nello spazio breve di una lettera, mi preme sottolineare che l’uscita di casa per lo studio e/o per il lavoro è forse stato il passaggio chiave per la conquista dell’autonomia decisionale e della indipendenza economica di un numero considerevole di ragazze divenute poi donne titolari diun insieme di diritti – si pensi solo al divorzio – assai superiore a quelli goduti dalle loro madri.

Questo ampliamento delle libertà femminili ha avuto, in media, un effetto positivo pure su noi uomini, chiamati a una maggiore reciprocità nei rapporti di coppia, nella educazione dei figli e nel disbrigo delle faccende domestiche. Se siamo almeno un po’ migliorati lo dobbiamo, in buona parte, alle nostre compagne di vita.

Purtroppo, le cronache contemporanee riferiscono di passi indietro anziché in avanti. Le terribili violenze nei confronti delle donne e le permanenti disuguaglianze in vari ambiti delle loro attività, misurano la distanza tra la realtà e l’ideale della parità, e giustificano la definizione di sé della scrittrice Lidia Ravera: “Sono una ex-sessantottina ma sono tuttora una femminista”.

Ritorno allo spirito di quei tempi e, come esempio di quella “Internazionale dell’avventura” che ha accomunato una generazione, accenno infine ad un amico, Aimone, originario di Campagnola (Reggio Emilia), partito negli anni Sessanta per la Finlandia, dove ha fatto il boscaiolo e il pescatore finendo poi, formatosi la famiglia, ad insegnare Italiano a Tampere, città dei due laghi ove risiede, equidistante tra la vecchia capitale Turku e la nuova capitale Helsinki.

Cordiali saluti Massimo Negri – Casalmaggiore (CR)

 

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