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Lecco - A proposito di… Prezzi al consumo Febbraio 2016

Archiviato il leggero aumento registrato a gennaio, a febbraio l’inflazione a Lecco torna in territorio negativo: variazione rispetto a febbraio 2015 pari a -0,3%; variazione rispetto al mese di gennaio 2016 pari a -0,1%.

| Scritto da Redazione
Lecco -  A proposito di… Prezzi al consumo Febbraio 2016

A livello medio nazionale la variazione annuale è pari a quella locale, mentre la variazione mensile è ancora più bassa di quella di Lecco e risulta pari al -0,2%. L’indice di Lecco a Febbraio 2016 risulta leggermente inferiore a quello nazionale e si attesta a 99,5 con mezzo punto in meno rispetto a quello base anno 2015=100.

Nel mese febbraio si registrano entrambe le variazioni con segno meno (-0,3% quella annuale e -0,1% quella mensile). Le stesse variazioni nel febbraio del 2015 erano entrambe positive (+0,1% e +0,4% rispettivamente).

Un’analisi sulle variazioni delle città che fanno anticipazione (circa 40, poco meno della metà delle città che rilevano i prezzi al consumo) di cui sono noti i dati provvisori mette in evidenzia il valore negativo della variazione annuale per l’80% delle città; 10 città, tra l’altro, misurano un dato negativo per più di mezzo punto percentuale. Tra le città con variazione di segno più, i dati più alti sono stati registrati da Como e Parma (+0,7% e +0,5% rispettivamente).

Sul fronte delle variazioni mensili abbiamo valori negativi per quasi tutte le città, solo Trieste, Venezia, Verona e Ferrara registrano un aumento di prezzi rispetto al mese di gennaio.

La disaggregazione delle variazioni locali per tipologia di prodotto (beni e servizi) mette in evidenza segni meno per i primi (-0,2% mensile e -0,8% annuale) e entrambi i segni più per i secondi (+0,1% mensile e +0,2% annuale). Un ulteriore classificazione dei beni sul fronte della variazione rispetto al mese di gennaio mostra i seguenti aspetti:

- la leggera flessione di quelli alimentari lavorati (quelli non lavorati, principalmente freschi sono invece in aumento);

-la forte contrazione dei beni energetici (dovuta esclusivamente a quelli non regolamentati) ;

- la sostanziale stabilità dei tabacchi;

- la maggiore variazione (+0,4%) di quelli durevoli.

Per quanto riguarda i servizi quelli relativi all’abitazione presentano l’aumento più consistente (+0,8%) e quelli relativi ai trasporti la flessione maggiore (-0,4%).

La variazione mensile della componente di fondo e cioè l’indice generale al netto degli energetici e alimentai freschi (core inflation) è nulla; risulta invece di segno più (+0,4%) la variazione annuale. La variazione congiunturale nazionale registra lo steso valore di quella locale, diversa e più consistente quella annuale (+0,8%).

La misura dell’inflazione locale a seconda della frequenza d’acquisto dei beni presenti nel paniere mette in evidenza un andamento negativo per i beni ad alta frequenza (-0,3% e -0,9% rispettivamente mensile e annuale). Come dice il nome dell’aggregato rispondono a questa classificazione i beni di largo consumo o utilizzo quali alimentari, bevande, tabacchi, spese per l’affitto, per la pulizia e manutenzione in generale della casa, i carburanti i trasporti.

Stabile rispetto al mese di gennaio e in diminuzione di oltre mezzo punto percentuale rispetto a febbraio 2015 la variazione dei beni a media frequenza d’acquisto. Troviamo in questo aggregato le spese per abbigliamento, le tariffe (elettricità, acqua e raccolta rifiuti), i trasporti, i medicinali e i servizi medici e dentistici, i beni legati alla cultura, alla ricreazione e alle vacanze.

In controtendenza rispetto alle precedenti le variazioni dei beni a bassa frequenza d’acquisto che registrano entrambe il segno più (+0,1% e +1,2%). Rientrano in questo gruppo gli elettrodomestici, i servizi ospedalieri, l’acquisto dei mezzi di trasporto, gli apparecchi tecnologici in generale.

 

All.tav. 1

Di seguito riportiamo un breve commento sulle variazioni degli indici dei prezzi al consumo, registrate nel territorio locale, con riferimento al mese di Febbraio 2016.

Questi gli aggregati di prodotto, a rilevazione locale e non centralizzata, che hanno avuto le maggiori variazioni in aumento e quelli che hanno registrato le maggiori diminuzioni di prezzo rispetto al mese precedente:

I PEGGIORI TRE

TEATRI E TEATRI LIRICI

+ 8,1%

FIORI

+ 5%

LUBRIFICANTI

+ 4,6%

I PEGGIORI TRE (ORTOFRUTTA+ITTICI)

ANANAS

+ 22,4%

CLEMENTINE

+ 17,9%

CARCIOFI

+ 14,5%

I MIGLIORI TRE

PIATTI, CIOTOLE, SCODELLE EALTRE

- 6,7%

ALTRE CARNI

- 5%

FORMAGGI FRESCHI E LATTIC.

- 3,8%

I MIGLIORI TRE (ORTOFRUTTA+ITTICI)

MANDARINI

- 19,1%

BROCCOLETTI

- 12,5%

MELANZANE

- 8,8%

CARBURANTI X AUTOTRAZIONE

GASOLIO PER AUTO

-4%

BENZINA VERDE

-2,4%

GAS GPL

- 5,4%

In dettaglio, l’analisi per capitoli suggerisce le seguenti considerazioni (in parentesi sono indicate la variazione congiunturale e la variazione tendenziale dell’indice dell’intera divisione di spesa):

- Alimentari e bevande analcoliche (nulla; -1%). Stabile la divisione in oggetto rispetto al mese di gennaio, ma in diminuzione rispetto ad un anno fa. A livello nazionale si evidenzia una situazione di calo in entrambi i confronti (-0,1% mensile e -0,4% annuale, quest’ultima pertanto molto più contenuta rispetto al dato locale).

La classe “pane e cereali” registra una contrazione di oltre mezzo punto da imputare principalmente a: riso, che corregge leggermente l’aumento consistente del mese di gennaio, anche se rispetto ad un anno fa l’aumento è di oltre 6 punti; pasta secca (forte diminuzione per quella di semola di grano duro e leggero aumento per la pasta senza glutine) e prodotti di pasticceria confezionati (biscotti e merenda preconfezionata, quest’ultima corregge l’ aumento nel mese precedente), diminuzione anche per i cereali per colazione (già in contrazione nel mese scorso).

In aumento i seguenti prodotti: pane a fette e pasta all’uovo.

La classe delle “carni” registra ancora una diminuzione (-0,6%) e la contrazione rispetto al febbraio del 2015 è di mezzo punto. Aumenta leggermente la carne di bovino adulto (primo e secondo taglio) e la carne fresca di vitello e la carne ovina o caprina (con variazioni rispettivamente di oltre due punti e oltre quattro punti).

Calo consistente per il pollame dove diminuiscono i tre prodotti rilevati: pollo fresco, petto di tacchino e di pollo e per le altri carni dove il coniglio riduce abbondantemente il prezzo a fronte della stabilità della carne equina.

Per quanto riguarda la sottoclasse “Salumi” si registra un’alternanza di segno per quelle al banco (in aumento) e quelli in confezione (in diminuzione).

I prodotti della classe “latte, formaggi e uova” (-0,5%) registrano un calo sia congiunturale che annuale (-0,9%). Il latte registra un lieve aumento di prezzo per quello intero, ma un inciso calo per quello scremato. Nella sottoclasse “formaggi e latticini” si evidenzia il forte calo dei formaggi freschi dovuto alla consistente variazione in diminuzione del fior di latte e il più contenuto aumento dei formaggi fusi (sia in scatola che a fette) e di quelli stagionati. Stabili le uova.

La classe “olii e grassi” registra un aumento di tre decimi di punto, anche se la contrazione rispetto al mese di febbraio 2015 è molto forte. In aumento il burro e stabile l’olio (aumentato molto nel corso del 2015).

Segno più per la classe “zucchero e confetture, cioccolato e dolciumi” (+0,6%). Aumentano il cioccolato (cioccolatini, ovetto di cioccolata e crema da spalmare), il gelato e in modo più leggero anche le confetture (aumenta il miele e diminuisce la marmellata). In calo di oltre mezzo punto lo zucchero.

Stabile la classe “caffè, te’ e cacao”.

La “Frutta” registra una variazione di segno più di oltre tre punti percentuali, anche se rispetto al mese di febbraio dell’anno scorso la flessione si attesta a più del 2%. Quasi tutti i prodotti rilevati registrano prezzo in aumento, il più alto è quello dell’ananas (oltre 20 punti); fanno eccezione i kiwi e i mandarini (quest’ultima variazione legata principalmente all’uscita di rilevazione dei medesimi). I prodotti appartenenti alla classe “Vegetali” registrano una contrazione di un decimo di punto a livello mensile, ma a livello annuale la contrazione è di quasi 9 punti. Tra i prodotti in aumento si segnalano carciofi e spinaci, in contrazione invece, broccoletti e melanzane

Diminuzione di mezzo punto per i “prodotti ittici”, in aumento però rispetto al febbraio 2015. Diminuzione più marcata per i frutti di mare freschi, più contenute quelle dei pesci freschi e dei frutti di mare surgelati.

Per la classe “Acque minerali, bevande analcoliche” si segnala un leggerissimo incremento dell’indice (+0,1%). Aumentano le bevande analcoliche in generale, ma diminuisce il succo di frutta.

Stabile la classe “Prodotti alimentari n.c.a.” dove risultano in aumento i piatti pronti, ma in contrazione salse e condimenti.

- Bevande alcoliche e tabacchi (-0,1%; nulla). Divisione pressoché stabile sia a livello congiunturale che a livello tendenziale. Stabile la classe “birre” e in leggerissimo aumento quella degli alcolici (+0,1%) a causa della variazione di segno più degli aperitivi alcolici. La classe dei “vini” registra una variazione di segno meno di mezzo punto percentuale ed è interessata dall’aumento dei vini di qualità e dello spumante, ma dalla più marcata flessione dei vini da tavola. I “tabacchi” risultano stabili.

- Abbigliamento e calzature (-0,1%; +0,6%). Leggera flessione rispetto al mese di gennaio della divisione in esame. Gli “indumenti” sono stabili anche se si registra l’aumento dell’intimo e dei pantaloni uomo e la diminuzione dell’abbigliamento per attività sportiva (sia uomo che donna). Correzione di prezzo in diminuzione per la classe “scarpe ed altre calzature” (-0,5%) interessate dal calo delle scarpe sportive uomo e delle scarpe da ginnastica per bambini. Stabili le altre classi.

- Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+0,6%; -1,5%). Variazione di segno più per la divisione in oggetto. Si segnala il deciso aumento delle spese condominiali contrapposta alla diminuzione degli affitti per abitazioni (leggera quella legata alle abitazioni di proprietà di privati e più marcata quella delle abitazioni di proprietà di enti pubblici. Forte contrazione anche per gasolio da riscaldamento (-3,9%) e più contenuta quella del gas in bombole (-0,8%).

- Mobili, articoli di arredamento, servizi per la casa (+0,4%; +0,9%). Aumentano i listini dei prodotti legati all’arredamento infatti quasi tutti i tipi di mobili rilevati (per soggiorno, per la camera da letto , per cucina, ecc.) hanno un prezzo maggiore rispetto al mese scorso e la classe “mobili e arredi” segna una variazione di segno più dell’1,4%. Aumento anche per “grandi apparecchi domestici elettrici e non” dove si registra segno più per apparecchi per il riscaldamento e condizionatori d’aria (+0,6%) , frigo freezer (+0,4%), lavatrici e lavastoviglie (+0,3%) e segno meno per apparecchi per la cottura dei cibi (-0,6%). In contrazione la classe “cristalleria, stoviglie e utensili domestici” (-0,6%) interessata dalla variazione positiva di coltelleria, posateria e argenteria (+1,9%) e dal forte segno meno di piatti, ciotole e scodelle (-6,7%).

- Servizi sanitari e spese per la salute (+ 0,2%; + 1%). Divisione in leggero aumento. Nella classe “prodotti farmaceutici” (+0,1%) aumentano i medicinali di fascia C (solo quelli senza obbligo di prescrizione) e diminuiscono quelli di fascia A. Leggero incremento anche per “Altri prodotti medicali” e “servizi medici” più consistente per “Attrezzature e apparecchi terapeutici” (+0,6%).

- Trasporti (-1%; -2,4%). Divisione in contrazione sia rispetto a gennaio che rispetto ad un anno fa, quest’ultimo valore è il più alto rispetto alle altre divisioni . In dettaglio la divisione presenta sul fronte dei mezzi di trasporto: altra variazione in aumento per “Automobili” e stabilità per “motocicli e ciclomotori” e “biciclette”. Nessuna variazione per “pezzi di ricambio e accessori mezzi di trasporto privati” . In leggerissimo aumento la classe “manutenzione e riparazione mezzi di trasporto privati” e la classe “altri servizi relativi ai mezzi di trasporto privati” (entrambe +0,1%).

I “carburanti” registrano una contrazione di quasi tre punti: benzina verde -2,4%; gasolio per auto -4%; e gas GPL -5,4%; stabile il gas metano per autotrazione. Gli stessi prodotti rispetto ad un anno fa registrano le seguenti variazioni: -5,6%; -14%; -9%, nessuna variazione per il gas metano.

Contrazione di prezzo per “trasporto aereo passeggeri” e per “trasporto marittimo per vie d’acqua interne” (rispettivamente -6,8% e -4,2%). Aumenta invece la classe “Trasporto passeggeri su rotaia” (+1,5%).

- Comunicazioni (-1,1%; -0,5%). Divisione con la più alta contrazione a livello congiunturale. I “servizi postali” aumentano di quasi 5 punti a causa dell’aumento di una modalità di spedizione pacchi; in contrazione “apparecchi telefonici e telefax” dove si registra l’aumento destinati alla telefonia fissa e telefax e la contrazione di smartphone e cellulari.

- Ricreazione, spettacoli, cultura (+0,3%; +1,5%). Aumento di tre decimi di punto per la divisione in oggetto e dell’1,5% rispetto al 2015. I prodotti tecnologici legati alla trattamento dell’informazione, alla fotografia o alla riproduzione del suono registrano andamenti alterni e il risultato globale è di leggera contrazione degli stessi. I beni e servizi legati all’attività all’aperto, al giardinaggio, alla ricreazione e cultura segnalano una tendenza inflattiva, in particolare la classe “articoli di giardinaggio, fiori e piante” (+3%) e la classe “servizi culturali” (+0,9%) con l’aumento di teatri e parchi nazionali e giardini zoologici o botanici. Segno più anche per la classe “giornali e periodici” (+0,3%) e per la classe “pacchetti vacanza” la cui variazione è da imputare in particolar modo a quelli nazionali e soprattutto alle proposte di soggiorno in località di montagna, alla stessa stagionalità è da imputare l’aumento degli impianti d risalita.

- Istruzione (nulla; +1%). Nessuna variazione dei prodotti rilevati appartenenti alla divisione in oggetto.

- Servizi ricettivi e di ristorazione (-0,1%; +1,2%). La leggera flessione della divisione è da imputare alla classe “Servizi di alloggio” (-0,3%); nessuna variazione per “Bar, ristoranti e simili” e “mense”.

- Altri beni e servizi (+0,1%; -1,3%). Variazione di segno più per la divisione in oggetto, che risulta in contrazione a livello annuale. La classe con la più alta variazione in aumento è “assicurazione sui mezzi di trasporto” dove il segno più è sia per le assicurazioni legate alle auto che per quelle relative alla moto. La classe con la diminuzione più forte è “altri effetti personali” dove risultano in contrazione la valigia, la borsa e il seggiolino auto per bambino, in controtendenza il passeggino.

All.tav.2 

 

Fonte Comune di Lecco

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