Venerdì, 03 maggio 2024 - ore 12.01

L'ergastolo è troppo per una vita sola

| Scritto da Redazione
L'ergastolo è troppo per una vita sola

Dopo la lettera aperta di Carmelo Musumeci alla parlamentare PD Laura Coccia e la sua risposta, si è concretizzata la richiesta di Carmelo: l'on. Laura Coccia, assieme anche agli on. Giulia Narduolo e Fausto Raciti, segretario nazionale dei Giovani democratici, sono entrati al carcere Due Palazzi di Padova.

Ecco il racconto dell'incontro, così come l'hanno descritto i due Parlamentari COCCIA e RACITI:

L'ergastolo è troppo per una vita sola

La lettera di Carmelo Musumeci era arrivata inaspettata, un grido di dolore pieno di speranza: esisto ancora venitemi a trovare, sono qui. Chi scrive è un ergastolano, uno che la giustizia degli uomini ha condannato a vivere chiuso in una cella, sempre con la valigia pronta a nuovi, improvvisi e devastanti trasferimenti. Sono quasi 23 anni che Carmelo è nascosto al mondo. Forse è l'ergastolano più famoso d’Italia perché in carcere ha studiato e ha preso la licenza media, il diploma e poi anche la laurea. Ha scritto quattro libri sulla realtà di un uomo ombra e, con il trascorrere di questo tempo infinito, la sua voce non è più stata solo sua ma anche quella dei 1500 ergastolani italiani che non hanno avuto la stessa capacità di lottare per affermare i propri diritti o, più semplicemente, che non hanno saputo arrivare dritto al cuore. Carmelo non ha smesso di battersi e adesso sa che non è solo. Accettare l'invito è stato naturale.

Quando il cancello si è chiuso alle nostre spalle ci ha attanagliato un gran freddo, non solo metaforico. Ci attende la redazione di "Ristretti Orizzonti" la rivista del carcere sul carcere. Carmelo ci aspetta nel corridoio, fa gli onori di casa, è emozionato, barba e capelli appena fatti, gli occhi rossi.

Iniziamo a parlare. Non siamo lì per fare promesse sterili, ma per ascoltare e cercare capire un mondo così lontano e diverso dal nostro, quello dei "cattivi". Davanti a noi ne abbiamo tanti, ognuno con la sua storia, i suoi errori, i suoi sogni e le sue speranze. Sono semplicemente uomini. Uomini che hanno sbagliato, ma non per questo hanno perso la loro dignità e il diritto ad essere riabilitati.

Il freddo è pungente. Molti davanti a noi hanno berretti e guanti di lana.

Parla Carmelo. Prova a spiegare la vita dentro "l'Assassino dei sogni" come lo chiama lui, ci ricorda che i rivoluzionari in Francia avevano abolito l'ergastolo e mantenuto la pena di morte. Secondo lui erano più umani. Un colpo di ghigliottina e tutto finiva. Prova a spiegare l'ergastolo ostativo, quello che ti toglie la speranza in un domani, la certezza di non uscire mai più, finché morte non vi separi. Perché alzarsi la mattina? Lavarsi e mangiare. Che senso ha vivere ogni singolo gesto della quotidianità se domani sarà uguale a oggi è il 2014 sarà uguale al 2013? Perché fare i conti con la propria coscienza, cambiare, capire i propri errori, pentirsi, se tanto si deve morire in carcere? La Costituzione dice che la pena deve essere rieducativa, ma a quale fine se tutto l’orizzonte di un esistenza si esaurirà tra le mura fredde di un carcere? Carmelo la descrive come una lenta e sadica agonia.

2013-12-23

1107 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria