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Lettera aperta alla comunità Italiana di Sant'Egidio

| Scritto da Redazione
Lettera aperta alla comunità Italiana di Sant'Egidio

Carissime amiche e carissimi amici della Comunità di S. Egidio,
abbiamo visto che avete organizzato per il 1° Gennaio 2012 una Marcia per la Pace in varie città d'Italia; a Firenze in particolare è stata legata al problema del razzismo, in solidarietà con la Comunità Senegalese  colpita, recentemente, dal barbaro assassinio che ha portato alla morte di due dei suoi membri ed al ferimento di altri tre.
Ma questa volta ci viene un dubbio. Come fa la Comunità di Sant'Egidio ad organizzare una marcia per la pace e la solidarietà quando, come risulta dalla stampa, la sua solidarietà va a braccetto con la vendita delle armi, accettando finanziamenti da una azienda come Finmeccanica? O quando il suo fondatore, Andrea Riccardi, come ministro dell'attuale governo, ha approvato il totale rifinanziamento delle nostre spese militari, e se ne è fatto addirittura il portavoce verso la stampa?
In questo  momento la crisi economica viene fatta pagare ai più poveri, e non si approfitta,  invece, di questa  per ridurre, almeno del 5%  ogni anno, come richiesto da varie organizzazioni nonviolente italiane, queste spese che, investite  nella società civile, porterebbero  sicuramente  un maggiore sviluppo ed una maggiore occupazione. Sarebbe  importante che si ricordasse ai ministri, colleghi del governo, la frase di Bonhoeffer: "Le armi uccidono anche se non vengono usate". Come può un membro di un ente religioso come il vostro, approvare che il governo italiano continui a spendere enormi cifre per le armi e per le guerre (ad esempio in Afghanistan) e non le riduca invece per investirle nella società civile?
Perchè, invece di approvare il mantenimento delle spese militari attuali, non ci si adopera,  all'interno del governo di cui fa parte il Ministro Andrea Riccardi, perché questo prenda coscienza dell'assurdità di seguire questa strada e cerchi le strade per  cambiarla radicalmente?
E' questo che chiede il mondo del volontariato e della solidarietà cui ci si vanta di appartenere. Solo se ci fosse stato un impegno in questo senso ci saremmo sentiti di partecipare, con gli amici senegalesi, alla marcia per la pace e la solidarietà da voi  promossa a Firenze.
La vostra comunità cristiana ricorda le parole di Gesù: "sia il vostro parlare sì, sì; no, no"? Alla guerra noi possiamo dire soltanto NO ed essere duri come pietre.
In attesa di un riscontro a questa nostra vi salutiamo cordialmente.

Promotori
Alberto L'Abate, Carlo Maria Boni, Tiziano Cardosi, Pietro Maffezzoli, Pierluigi Ontanetti, Mariapia Passigli

Primi firmatari:

Myriam Bartolucci
Francesco Benvenuti
Moreno Biagioni
Franca Bonichi Rastrelli
Ornella De Zordo
Tommaso Grassi
Lorenzo Guadagnucci
Isabella Horn
Camilla Lattanzi
Luca Lovato
Lapo Miccinesi
Roberto Pelozzi
Luisa Petrucci
Mariateresa Saltarelli
Alessandro Santoro
Sandro Targetti
Riccardo Torregiani

Firenze, 2 gennaio 2012

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