Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 11.50

Lombardia, radiazioni ionizzanti: aggiornata la normativa

L'AULA HA APPROVATO UNA LEGGE CHE ADEGUA IL QUADRO NORMATIVO ALLE DIRETTIVE EUROPEE

| Scritto da Redazione
Lombardia, radiazioni ionizzanti: aggiornata la normativa

 Il Consiglio regionale, nella seduta pomeridiana, ha approvato all’unanimità la legge che aggiorna e modifica alcune normative vigenti relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall'esposizione alle radiazioni ionizzanti (relatrice Selene Pravettoni, Lega) e alla gestione di impianti che utilizzano materiali radioattivi. Il provvedimento definisce, inoltre, le nuove procedure finalizzate ad ottenere l’autorizzazione allo smaltimento nell’ambiente, al riciclo o al riutilizzo di materiali contenenti sostanze radioattive.

 

La nuova legge si è resa necessaria ha seguito delle disposizioni del decreto legislativo n. 101/2020 che ha recepito la direttiva europea 2013/59/Euratom. Il Consiglio ha così provveduto ad integrare la normativa regionale. L’obiettivo è garantire a lavoratori e cittadini una maggiore protezione dai pericoli derivanti dalle radiazioni ionizzanti che possono provocare gravi effetti sulla salute tra cui, anche per bassi livelli di esposizione, lo sviluppo di alcune forme tumorali. In particolare, la normativa disciplina l’impiego e lo smaltimento delle sorgenti radioattive presso le strutture sanitarie e centri di ricerca, come ad esempio quelle utilizzate nelle apparecchiature per radioterapie o nella medicina nucleare e nella proton therapy. Il nulla osta è rilasciato dall’ATS competente per territorio. Una novità prevista dalla legge è l’obbligo di ottenere un’autorizzazione dalla commissione regionale “RAAL” per lo smaltimento di ogni rifiuto contaminato.

 

La normativa regionale rafforza anche gli obblighi nei confronti delle aziende che utilizzano materiali “NORM” (Naturally Occurring Radioactive Material), che presentano elevati livelli di radioattività naturale nel ciclo produttivo di cementifici, impianti di produzione di energia geotermica, impianti di produzione di gas e petrolio.

 

Inoltre, con la modifica normativa sono state previste ulteriori misure (in precedenza contenute solo in raccomandazioni europee) per contenere l’esposizione al radon nelle abitazioni, come spiega Selene Pravettoni (Lega): “Gli atomi di radon si propagano liberamente sotto forma di gas dal terreno e dai materiali da costruzione in cui sono presenti, penetrando negli edifici e concentrandosi negli ambienti chiusi. Considerati gli effetti nocivi che questo gas ha sulla salute, tra cui il rischio di cancro al polmone, è molto importante aggiornare la normativa regionale in modo da poter prevenirli il più possibile. In generale, la Lombardia è già in possesso di "linee guida per la prevenzione delle esposizioni al gas radon in ambienti indoor", ma grazie a questa legge la normativa regionale sarà ancora più completa relativamente alle norme fondamentali di sicurezza contro i pericoli da esposizione alle radiazioni ionizzanti”.

La normativa sul radon si basa sulle “Linee guida per la prevenzione delle esposizioni al gas radon in ambienti indoor” e dispone che tutti gli interventi edilizi – sia di ristrutturazione edilizia che di nuova costruzione - siano realizzati con criteri costruttivi tali da prevenire l’ingresso del gas radon nelle abitazioni. I Comuni dovranno integrare i regolamenti edilizi con norme specifiche per la protezione dall’esposizione al gas radon entro un anno dall’entrata in vigore della legge. L’obiettivo è avere edifici “radon resistenti” in tutta la regione.

 

Infine, è previsto un sistema telematico che – integrato con i database di ATS e ARPA – possa coordinare e gestire efficacemente il flusso di dati e informazioni sulla concentrazione media annua di radon nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro e mappare le misure di contenimento e risanamento adottate. Le stesse informazioni potranno essere oggetto di campagne di comunicazione rivolte alla popolazione o a target specifici come, ad esempio, il personale degli enti pubblici o degli ospedali.

 

Nel corso del dibattito è stata annunciata la presentazione, nelle prossime settimane, di una proposta di legge sull’esposizione al radon frutto del contributo di esponenti di maggioranza e minoranza.

 

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