Sabato, 27 aprile 2024 - ore 00.41

Lorenzo Tosa Questo ragazzo si chiamava Willy Monteiro Duarte, aveva 21 anni e origini capoverdiane.

È stato massacrato a calci e pugni e ucciso nella notte a Colleferro da quattro ragazzi solo per aver cercato di difendere un suo coetaneo. La sua unica “colpa”?

| Scritto da Redazione
Lorenzo Tosa  Questo ragazzo si chiamava Willy Monteiro Duarte, aveva 21 anni e origini capoverdiane.

Lorenzo Tosa  Questo ragazzo si chiamava Willy Monteiro Duarte, aveva 21 anni e origini capoverdiane.

È stato massacrato a calci e pugni e ucciso nella notte a Colleferro da quattro ragazzi solo per aver cercato di difendere un suo coetaneo. La sua unica “colpa”? Il coraggio di non voltarsi dall’altra parte di fronte alla violenza cieca. A costo della vita.

Prima qualche parola pesante, poi uno spintone, infine la furia omicida. Non c’è una spiegazione, un senso, nulla. Solo rabbia e dolore per un ragazzo figlio di braccianti agricoli, una vita spesa tra lo studio, il lavoro, il talento per il pallone, la passione per gli abiti folcloristici.

Willy era uno dei tanti nuovi italiani che amava maledettamente il suo Paese e che qui avrebbe voluto crescere e vivere.

“Una persona buona” dicono gli amici. “Uno che non avrebbe mai partecipato a una rissa. Mai.” E invece ha incontrato sulla propria strada quattro criminali ed è finito tutto così, sull’ambulanza, in una corsa impossibile e disperata all’ospedale.

Aveva solo 21 anni, Willy. 21 anni.

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