Quale futuro attende i cittadini cremonesi fruitori di servizi pubblici come rifiuti ed energia, che saranno gestiti dal nuovo colosso? L'unica certezza di oggi è che 40 sono i milioni di euro che entreranno nelle casse del Comune se verrà dato l'ok all'offerta di acquisto e che questo bonifico trasferirà la gestione di questi servizi ad un società da cinque miliardi di euro quotata in borsa. Un colosso che ha chiuso il 2014 con 40 milioni di perdita e con il quale hanno già rifiutato di fondersi le partecipate pubbliche di Mantova, Monza e Verona. Un colosso che essendo quotato in borsa sarà soggetto a scalate e acquisizioni da parte di chiunque, e il cui controllo in futuro potrà dipendere da alleanze tra privati, capaci di decidere per l’intera società anche attraverso quote di azioni di minoranza. Quale sarà il potere dei cittadini in questo nuovo assetto? A chi risponderà la nuova società che nascerebbe da questa fusione? Di certo non ai cittadini, che potranno soltanto subire decisioni prese da altri, mentre la politica locale potrà allegramente lavarsene le mani. E che ne sarà della dismissione dell’inceneritore promessa con cui il sindaco Galimberti e il PD hanno vinto le elezioni? Grazie allo Sblocca-Italia del PD, l’inceneritore di Cremona, che passerà sotto il controllo di A2A, potrà e dovrà incenerire rifiuti da tutta Italia e non solo. Chi deciderà a quel punto se e come ridurre le emissioni, la politica decisa dai cittadini o le scelte degli azionisti di maggioranza? Prendiamo atto che la democrazia ovvero il controllo politico operato dai cittadini sulle società di servizi pubblici a questa amministrazione non importa assolutamente. L’importante è incassare subito un po’ di milioni, contando sul fatto che le conseguenze di queste scelte, assunte in solitario, senza trasparenza e senza alcuna condivisione ricadranno su altri, in futuro: su tutti noi.
Danilo Toninelli Deputato MoVimento 5 Stelle Cremona
